HomeMagazineAmadeus: "per entrare in Radio ho mentito". Voi cosa fareste invece?

Amadeus: "per entrare in Radio ho mentito". Voi cosa fareste invece?

In una recente intervista, Amadeus, noto conduttore televisivo che è stato anche uno storico speaker di radio Deejay, ha dichiarato di essere entrato in radio “mentendo spudoratamente”.

Ho trovato la sua storia davvero interessante, soprattutto perché sapere che anche dei personaggi che hanno lasciato il segno nel mondo radiofonico sono “partiti da zero” dovendole “provare tutte” pur di inseguire il loro sogno, può servire a tutti noi incentivandoci a perseverare senza rinunciare ai nostri obiettivi. Questa vicenda è raccontata nel dettaglio anche all’interno di un libro che ogni appassionato di radio dovrebbe aver letto: si tratta di “In Diretta”, scritto dal grande Claudio Cecchetto.

Pensate, Amadeus raccontò (dopo averlo atteso a lungo) a Claudio, fondatore di radio Deejay, di abitare a Verona ma di trovarsi spesso a Milano (soggiornando da un amico) per fare dei doppiaggi. Fu allora che Cecchetto gli propose di mandare una cassetta a Deejay con delle registrazioni per ascoltarle e nel giro di 15 giorni si trovò in onda dalle 9 alle 11. Per altri 15 giorni Amadeus dovette fare quotidianamente il viaggio Verona-Milano in treno, poiché l’amico che lo ospitava di cui aveva parlato a Claudio, in realtà non esisteva. Solo successivamente si decise a raccontare la verità.

Purtroppo è triste, ma realistica, l’altra considerazione fatta da Amadeus nell’intervista: “Non ero pentito. In Italia il lavoro è poco, e per trovarne uno i giovani devono essere pronti a combattere, anche perché i posti migliori sono già assegnati ai raccomandati”.

Chissà quanti di voi (me compreso) si ritrovano in queste parole. Eppure l’insegnamento più importante di tutta questa vicenda è che se una persona ha un sogno deve provarle tutte pur di fare in modo che si realizzi. Purtroppo le delusioni esistono anche nel favoloso mondo della radio (forse anche più che altrove), ma è necessario lottare senza sosta per poter fare ciò che si ama.

La cosa più divertente (si fa per dire) è che al giorno d’oggi bisogna essere disposti a tutto anche per entrare in quelle che dovrebbero essere delle vere e proprie “palestre” nel mondo radiofonico: le radio locali. Personalmente ho sentito (ed anche vissuto, in alcuni casi) vicende e racconti di ogni tipo. Senza dire quali mi riguardano personalmente, mi limiterò a raccontare quelli sentiti da amici: viaggi disperati e interminabili in treno o in macchina pur di andare in diretta dopo il lavoro, per pura passione, o ancora essere disposti a fare le pulizie della radio per settimane pur di poter incominciare a trasmettere, oppure dover cercare un determinato numero di sponsor nei paesi limitrofi per diventare speaker, andare a vendere i biglietti della lotteria per intere giornate, dormire in radio per andare in onda all’alba prima di recarsi sul posto di lavoro e così via.

Sono sicuro che anche tra voi c’è qualcuno che ha provato qualcosa di simile (o peggiore), per questo credo sarebbe bello che ciascuno raccontasse la sua esperienza personale e se, fortunato lui, non ha dovuto fare alcun sacrificio pur di entrare in radio, può sempre dirci cosa sarebbe disposto a fare pur di poter andare in onda nella radio dei suoi sogni! Che aspettate? A voi la parola!

Articolo a cura di Mattia Savioni

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