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Curiosità radiofoniche: chi ascolta la Radio?

Sarà per l’evolversi della tecnologia, per l’utilizzo continuo dei nuovi dispositivi di ultima generazione o per la volontà di creare una playlist che possa sostanzialmente soddisfare i gusti musicali di una persona, insomma, saranno questi forse i motivi per cui, secondo qualcuno, la radio stia perdendo quella centrale funzionalità, tipica sin dai suoi albori.

“Far compagnia”, questo indubbiamente il principale obiettivo del mezzo, indipendentemente dal tipo di fruitori: lavoratori, studenti etc.

Ma analizzando la società contemporanea, o meglio, proprio i giovani ascoltatori, è facile notare come le giornate di questi ultimi siano contraddistinte dalla presenza di tablet o smatphone nelle mani di chi non può fare  a meno di esprimere un “like”, postare foto, o “Whatsuppare” con i propri compagni, tanto da provocare una vera e propria dipendenza tecnologica.

Non a caso, tenendo conto di questa situazione generale, le radio stesse promuovono la possibilità di ascoltare la programmazione grazie anche al “download” di applicazioni per cellulari, oltre al consolidato streaming, ormai di casa per tutti, soprattutto per  coloro che decidono di realizzare una web radio in grado di competere nel mercato radiofonico.

In ogni caso, tanti sono i pareri che ruotano intorno all’ attuale fruizione della radio, soggetta quest’ultima anche all’influenza televisiva che tende a riprendere format o a fare della radio un modello da riproporre in tv, vedi la “radiovisione” o tramite i canali tematici, “figli” di quelli trasmessi tradizionalmente in FM.

Dall’altro lato c’è anche chi,  come si diceva all’inizio, preferisce avere la sua scaletta musicale di gradimento, ascoltabile da un classico mp3 o proprio dai nuovi “touch”. Ma anche in questo caso la radio ha posto rimedio, grazie alla presenza in rete di emittenti suddivise in categorie, sulla base dei generi offerti dal panorama discografico: pop, dance, rock,  Hip Hop etc.

Per non parlare poi dei software che permettono tale suddivisione, in maniera immediata e funzionale. A tal proposito gli esperti informatici sicuramente ne saranno a conoscenza. Uno svantaggio questo per la radio in termini di ascolto? Probabile.

Insomma, pare che da parte di alcuni vi sia un allontamento dall’ascolto della radio, anche se è ben nota la passione che spinge molti ragazzi ad avvicinarsi al mezzo, tra corsi di conduzione radiofonica e casting offerti da alcune ( poche ) emittenti.

Ma, secondo noi, tale situazione, di presunta indifferenza dalla fruizione della radio, potrebbe divenire anche da sprono per la progettazione di contenuti che possano realmente stimolare l’attenzione dei giovani ascoltatori, il tutto in maniera originale ed estranea da sterili e continue imitazioni….di quelle ve ne sono fin troppe!

Siete d’accordo?

 

Articolo a cura di Maurizio Schettino

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