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Giornalismo Radiofonico: come realizzare un’ Intervista

Oggi parliamo dell’intervista radiofonica e di come realizzarla:

L’intervista. Se la notizia è l’elemento base dell’informazione, l’intervista, ad essa legata, è di certo il clou del giornalismo: è un colloquio tra il giornalista e un interlocutore (un esperto, un opinionista, il protagonista di un evento) scelto per approfondire un determinato argomento. Per realizzare una buona intervista occorre quindi essere preparati sia sul tema che sul personaggio in questione. E’ buona norma presentarsi sempre all’interlocutore con il proprio nome e la testata per la quale si realizza l’intervista e mai dare l’impressione che questa sia “dovuta”.

L’intervista radiofonica è quella più difficile da realizzare, poiché si tratta di un “parlato” che verrà ascoltato. E’ chiaro che vanno poste delle domande, ma non si tratta di un interrogatorio! Il tono dev’essere “discorsivo”: meglio se le domande vengono via via legate alle risposte date, ottenendo un discorso più piacevole da seguire, purché, come da linguaggio radiofonico, semplici, dirette, attinenti al tema e soprattutto brevi, perché i tempi della radio sono molto ridotti. Mai sovrapporre il proprio parlato a quello dell’intervistato (effetto radiofonico sgradevolissimo!) al quale deve essere permesso di “finire la risposta”. Se è necessario interromperlo, meglio se a “frase conclusa”. Presentare sempre “l’ospite” all’inizio dell’intervista e ringraziarlo al termine.

L’intervista preparata. L’intervista “preparata” è quella più semplice da realizzare, poiché è stata fissata prima con chi di dovere (manager, ufficio stampa, persona interessata) e pertanto abbiamo avuto il tempo, come detto, per raccogliere informazioni e scegliere le domande. Meglio averne sempre pronta qualcuna in più per non rischiare “tempi morti”. E’ sempre consigliabile farne alcune sul “futuro”, soprattutto per avere una nuova intervista “pronta” per un’altra occasione.

L’intervista improvvisata. Può accadere di imbattersi senza preavviso in un personaggio che vale la pena di intervistare e si sarà costretti ad improvvisare. Niente panico: basterà ricordare qualcosa su di lui e “agganciare” la prima domanda al suo lavoro o alla sua attività. Oppure pensare ad una notizia d’attualità che in qualche modo lo riguarda con la quale cominciare l’intervista.

L’intervista telefonica. A volte l’intervista viene realizzata per telefono. Può apparire un po’ “fredda” perché manca del contatto visivo, ma potremo comunque basarci sul tono della voce del nostro interlocutore per instaurare un buon rapporto. L’intervista telefonica presenta comunque i suoi vantaggi: in certe situazioni può evitare imbarazzi e rendere dunque il tutto più fluido.

L’intervista registrata. Se l’intervista radiofonica viene registrata prima della messa in onda, si può fare a meno di controllare troppo i tempi, lasciando che l’interlocutore si dilunghi un po’ di più. Non sarà poi difficile “tagliare” in studio le parti eccedenti, ottenendo un’intervista che duri il tempo necessario. Se inoltre abbiamo “sbagliato” a formulare una domanda, questa potrà essere sostituita da un’altra registrata da noi in seguito. Un consiglio tecnico: se l’intervista viene realizzata in un luogo rumoroso, meglio registrare la domanda in quello stesso luogo prima di lasciarlo, in modo che ci sia lo stesso “rumore di fondo”.

L’intervista in diretta. L’intervista radiofonica viene però spesso realizzata in diretta, con l’interlocutore in radio o in collegamento telefonico. Questo rende un po’ più complesso il calcolo dei tempi. Bisognerà dunque essere ancor più bravi ad interrompere, se necessario, e riportare il discorso sull’argomento centrale dell’intervista. Considerando che non si potrà “ri-registrare” o tagliare nulla, dovremo essere più professionali e precisi.

La finta diretta. Come accade spesso nei giornali radio, l’intervista può anche essere registrata e “tagliata” e poi mandata in onda come se fosse “in corso.” Il conduttore presenterà dunque in diretta l’interlocutore al quale formulerà la prima domanda, poi partirà la registrazione dell’intervista.

La ricerca del sonoro. Spesso, come accennato nei precedenti articoli, si fa un’intervista solo per “cercare” il sonoro, ovvero l’inserto vocale, da inserire in un servizio o in coda ad una notizia. Basta porre una domanda specifica in modo da ottenere una risposta della durata di circa 20-30” che sarà molto simile al sonoro che ci occorre.

Il lancio dell’intervista. Prima di mandare in onda un’intervista, il conduttore “la lancia”, presentando il tema, il personaggio intervistato e l’intervistatore (se non si tratta dello stesso conduttore). Come per il servizio, anche il lancio dell’intervista deve essere accattivante e incuriosire l’ascoltatore. Basta un po’ di fantasia…

Articolo a cura di Patrizia Simonetti

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