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Quali Libertà vi concedete in radio?

Argomento un po’ più leggero, ogni tanto ci vuole. Mi rivolgo a tutti coloro che hanno un programma soprattutto la sera o la mattina presto e più in generale a tutti quelli, immagino molti iscritti qui, che fanno radio ma non hanno la possibilità di collaborare con un regista, un fonico o con la redazione e devono fare tutto da soli. Quante volte vi siete trovati soli negli studi radiofonici, oppure avete trasmesso quando tutti gli altri erano già andati a casa e allora vi siete lasciati andare concedendovi qualche momento di libertà?

Non pensate male, per libertà intendo situazioni, atteggiamenti che probabilmente in un altro contesto, o anche solo se ci fosse stato qualcun altro presente nella stanza, non avreste mai avuto. Non so, ad esempio musica ascoltata a tutto volume, piedi sul tavolo, balletti e coreografie improvvisate tra un brano e l’altro, trasmissioni a torso nudo per il troppo caldo o vestiti che nemmeno per tagliare il prato vi siete mai conciati così male. Cose simpatiche, cose di tutti i giorni, cose da radiofonici.

A proposito di musica, una piccolissima annotazione tecnica: qualche riga fa lo scrivevo quasi per scherzo ma alcuni speaker professionisti consigliano veramente di viversi le canzoni che passano in onda. È molto importante tra un brano e l’altro o comunque finito l’intervento togliere le cuffie e pensare ad altro, preparare il talk successivo, rilassarsi un attimo o eventualmente controllare le pagine dei social network o gli sms degli ascoltatori. Insomma, è importante staccare dalle operazioni che uno speaker svolge mentre fa un intervento, anche semplicemente modificando la posizione o l’atteggiamento. Perché rimanere “in attesa” dell’intervento successivo rischia di farvi riflettere troppo su quello che si andrà a dire e mantenere la concentrazione per parecchi minuti è molto difficile. Per questo è consigliabile togliere le cuffie finito di parlare, alzare il volume delle casse o andare in sala regia per tenere d’occhio il clock e controllare comunque quando dovrete tornare in onda, poi fare altro.

Altrettanto importante però è rimettersi in posizione un paio di minuti prima dell’intervento, indossare nuovamente le cuffie, godersi la musica e cercare di entrare in sintonia con ritmo e mood del brano che sta passando per poi iniziare in linea con la canzone che era prima in onda, questo serve per dare continuità e ritmo al programma. Da questo punto di vista è davvero utile ascoltare la canzone e godersela completamente.

Tornando a noi, il programma che faccio va in onda la sera, quando ormai la radio è deserta e anch’io mi prendo alcune piccole libertà: sono libertà soprattutto musicali, come ascoltare la musica ad un volume spropositato, tenere il tempo con la testa, le braccia o i piedi ma sono tutti movimenti che mi vengono spontanei a volte per diminuire la tensione o rilassarmi. Una sorta di rito che invece ripeto alla fine di ogni puntata è alzare al massimo il volume durante l’ultima canzone trasmessa, alzarmi girando per lo studio e cantarla a squarciagola come fossi ad un concerto dal vivo. A me serve per togliere le tensioni dopo il programma appena concluso o per vivere un momento di relax dopo le mille cose da fare e ricordare per la trasmissione.

Ancora, mi capita di fare alcuni esercizi di riscaldamento prima di entrare in onda per preparare la voce e i muscoli facciali, movimenti che se ci fosse qualcuno vicino mai mi sognerei di fare perché vi assicuro sembrano espressioni da marziano. Personalmente non faccio altre cose strane, intanto non amo trattare i locali della radio come un luogo dove regna l’anarchia assoluta e la mancanza di rispetto ma cerco di dare il mio contributo per non sporcare, tenere in ordine ed evitare comportamenti da persona incivile (quindi niente piedi sul tavolo, fogli buttati ovunque, spuntini sul mixer e briciole sparse dappertutto ecc).

Sono però sicuro che anche voi avrete nel cassetto alcune cose che fate quando siete in onda e che mai fareste in altre situazioni, alcune libertà che vi prendete quando non ci sono altre persone in giro e piccoli riti o gesti scaramantici che ripetete durante il programma. Forza, lasciatevi andare e raccontateci!

Articolo a cura di Nicola Zaltieri

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