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La prima Radio Libera Europea: Radio Caroline

Siamo nel 1964, nel bel mezzo dell’esplosione new beat e rock ‘n’ roll, con Beatles e Rolling Stones a stravolgere il mondo musicale e culturale dell’epoca. Ma la BBC, la radio di stato inglese, ha il totale monopolio delle trasmissioni radiofoniche, spinge la musica delle grandi major (che pagano fior di sterline) e in più viene considerata un po’ all’antica e poco giovanile, con i ragazzi in cerca di una via di fuga.

La via di fuga in questione viene trovata da un giovane irlandese, Ronan O’Rahilly, appassionato di rythm & blues e addirittura manager, per un breve periodo, dei Rolling Stones, oltre che del bluesman Alexis Korner. L’idea fu tanto semplice quanto geniale; O’Rahilly venne a conoscenza del fatto che negli USA la radio Voice of America trasmetteva, per avere una migliore copertura, da una nave ancorata al largo della costa degli Stati Uniti, e che altre emittenti (Radio Nord e Radio Veronica) utilizzavano lo stesso stratagemma nei Mari del Nord per raggirare i divieti di trasmissione radiofonica.

In acque internazionali, infatti, le uniche leggi valide sono quelle del paese nel quale la nave è registrata, e se le leggi di questo paese (Panama per esempio) non vietano le radiotrasmissioni, né tantomeno riconoscono accordi internazionali sulla radiofonia, tutto risulta assolutamente legale! O’Rahilly passò subito all’azione acquistando una vecchia motonave, la MV Frederica che batteva bandiera panamense e, una volta installato un trasmettitore da 10 W in onde medie, la ribattezzò MV Caroline, in onore della figlia del presidente Kennedy ucciso nel 1963 a Dallas.

A questo punto la ancorò al largo del mar d’Irlanda iniziando le trasmissioni la domenica di Pasqua nel marzo del 1964, con un annuncio diventato storico: “This is Radio Caroline on 199, your all day music station”. Poi partì il primo brano, Satisfaction dei Rolling Stones. Curiosamente il primo annuncio venne registrato poiché gli speaker Simon Dee e Chris Moore non se la sentirono di andare in diretta. L’ascesa di Radio Caroline fu impressionante, si dice che dopo sole tre settimane arrivò ad essere ascoltata da 7 milioni di persone e, questa sì che è una certezza, in pochi messi arrivò a superare per ascolti la potente BBC.

A questo punto iniziarono le battaglie legali del Governo inglese per porre un rimedio alla scomoda situazione ed impedire che nascessero altre radio pirata, come effettivamente accadde in breve tempo. Sempre nel 1964 O’Rahilly acquistò una seconda motonave (la MV Mi Amigo), dalla quale trasmetteva Radio Atlanta, e ne fece la sorella di Radio Caroline ancorandola al largo delle coste dell’Essex e chiamandola Radio Caroline South. Al di là delle pericolose situazioni che si venivano a creare in mare aperto (la MV Mi Amigo venne disancorata e gravemente danneggiata durante una tempesta nel 1966, senza vittime), il Governo inglese riuscì nell’intento legale di proibire le radio pirata, varando nel 1967 il Marine Broadcasting Offences Act, che impediva alle radio di trasmettere dal Mare d’Irlanda e dall’Isola di Man, intervenendo con la forza se necessario.

A O’Rahilly non rimase altra soluzione che migrare verso il Mare del Nord, al largo delle coste olandesi, dove le leggi di Sua Maestà non avevano giurisdizione e dove il Governo d’Olanda non proibiva le radio offshore (cioè in mare aperto). Tuttavia fu il solo O’Rahilly ad andare ad Amsterdam, poiché le sue due navi vennero messe all’asta, mentre le apparecchiature furono salvate. La BBC nel frattempo non era rimasta a guardare, si era ampiamente modernizzata aprendo Radio 1, un’emittente che “copiava” lo stile di Radio Caroline in fatto di musica e dj. Nel 1972, solo dopo cinque anni di vita del Marine Offences Act, una nuova legge consentì alle radio libere di installarsi sulla terraferma e le “motonavi pirata” si avviarono verso il viale del tramonto.

Ma non fu così per la MV Mi Amigo che venne riacquistata e rimessa in mare nelle acque internazionali di fronte ai Paesi Bassi. Ronan O’Rahilly non ne voleva sapere di arrendersi, e le trasmissioni di Radio Caroline ripresero nel ’72 per otto anni finché, nel ’80, la nave perse l’ancora principale per poi schiantarsi contro un banco di sabbia finendo sul fondo del mare. Tutto finito? Neanche per sogno, e tre anni dopo Radio Caroline ripartì a bordo di una nuova nave, l’ex rompighiaccio Ross Revenge, dalle quali le trasmissioni continuarono fino al 1989 quando il ministro inglese Margaret Thatcher ordinò la presa di forza della nave con successiva chiusura della radio. Non ci crederete, ma ancora una volta O’Rahilly non si arrese e, dopo temporanei ritorni nell’etere londinese, dal 1999 Radio Caroline trasmette via satellite.

Che dire, una storia che dimostra ancora una volta come la radio, in FM, da una nave, via web e via discorrendo, non morirà mai!

Articolo a cura di Davide Porro

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