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Radio Ciao è la più ascoltata d’Abruzzo! Ecco perché…

Oggi la nostra inviata Martina è andata negli studi di Radio Ciao, la radio più ascoltata d’Abruzzo, per fare quattro chiacchiere con il direttore artistico Enrico De Pietra. Radio Ciao, secondo gli ultimi dati GFK Eurisko, riesce a superare i 100 mila ascoltatori al giorno ed è, come dicevamo, la radio più ascoltata in Abruzzo. La curiosità sta nel fatto che Radio Ciao (una delle radio del gruppo Pasquini) è una radio prettamente musicale, con un format unico nel suo genere: un sorriso e una canzone (per lo più una canzone del passato). Ma qual è il segreto di tanto successo? Chiediamolo ad Enrico De Pietra…

Ciao Enrico, partiamo con una domanda classica: che cos’è per te la radio?
Beh, mi verrebbe da dire un’espressione così, un po’ retorica, però vera: che per quanto mi riguarda la radio è tutta la mia vita. Se faccio due conti, il primo “bla bla” davanti al microfono l’ho pronunciato qualcosa come 35 anni fa…

Com’è venuta fuori quest’idea di Radio Ciao! Da dove nasce?
Radio Ciao nasce veramente da un gioco, da uno scherzo. Con l’editore di Studio5, l’emittente “ammiraglia” in quello che attualmente è un gruppo, Nino Pasquini… avendo una frequenza a disposizione da utilizzare e non sapendo cosa farne, dicemmo: “Mah, vogliamo fare una seconda radio?”. Ovviamente dovevamo immaginare una radio che fosse diversa da Studio5, per cui pensammo di fare una radio sostanzialmente con musica anni ’60, quella era l’idea iniziale. E mettemmo insieme i primi brani con delle battutine, delle piccole gag che arrivavano dopo ogni canzone. Questa cosa venne fuori, ripeto, davvero per gioco! Anche il nome della radio venne fuori dopo un’interminabile discussione di una giornata, e siccome l’idea era quella di fare una radio semplice, elementare, pensai che infondo la parola “CIAO!” è la parola più semplice e più abusata che abbiamo in italiano. E dicemmo: “Perché non chiamarla RADIO CIAO! ?”. Nessuno ci credeva qui in radio e invece nel giro di pochi mesi ci rendemmo conto che l’ascolto cresceva, che c’era una curiosità incredibile attorno a questa piccola radio che mandava delle canzoni che non ascoltavi normalmente sulle altre radio. Per cui cominciammo a mettere insieme i pezzi di quella che poi col passare degli anni è diventata la…

ASCOLTA L’INTERVISTA AD ENRICO DE PIETRA

La radio più ascoltata in Abruzzo!
La radio più ascoltata d’Abruzzo! Ormai viaggiamo costantemente da diversi anni intorno ai 100,000 ascoltatori al giorno.

Ma che tipo di ascoltatori sono?
La cosa più sconvolgente è proprio questa! Allora inevitabilmente, mandando musica del passato, ormai non più solo anni ’60 ma anche canzoni che risalgono agli anni ’30, è chiaro che lo “zoccolo duro” degli ascoltatori di Radio Ciao! è fatto di…

Vecchiettini!
Mah, vecchiettini… Anche gente della mia età voglio dire, che ascolta canzoni non più nuovissime! Ma la cosa che ci sconvolge è che in realtà ascoltano Radio Ciao! anche i bambini. Noi sappiamo che sugli scuola bus, al mattino, ad esempio, spesso gli autisti piazzano Radio Ciao! e i ragazzini che vanno a scuola cantano a squarciagola le canzoni e perciò è segno che la radio ha colto proprio nell’immaginario collettivo senza soluzione di continuità, per cui c’è un ascolto che va al di là del classico target. Tant’è vero che poi strada facendo abbiamo inventato degli spazi, anche questi abbastanza unici nel loro genere, come la mezz’ora alle 7 del mattino dedicata alle sigle dei cartoni, alle canzoni dello Zecchino! Uno spazio dedicato proprio pensando ai bambini che si preparano per andare a scuola. Poi abbiamo scoperto che in realtà le sigle le ascoltano tutti quanti gli altri…da “Gold Drake” a “Heidi”, ovviamente le ascoltano i bimbi ma le ascoltano anche gli “ex bimbi”!

Quindi è una radio che ha uno spazio di 360 gradi sulla scala dell’anzianità!
Sì, sì… E la cosa che più mi fa piacere è che quel “giocattolo” che era Radio Ciao! quando nacque, è diventato importante a tal punto che anche gli esperti di radio quando capitano in Abruzzo, tentano di capire questo fenomeno! Nonostante i numeri, nonostante il successo, nonostante anche la responsabilità che sentiamo di avere, perché ormai Radio Ciao! è quasi un’istituzione dalle nostre parti, però continuiamo a farla sempre con lo stesso spirito di allora. Ogni canzone che finisce nel “calderone” di Radio Ciao! è frutto di un grande gioco collettivo. Se io ascolto una canzone che non ho mai trasmesso, allora quasi istintivamente alzo il volume delle casse e cerco di capire se quella canzone funziona, se qualcuno senza accorgersene inizia a canticchiarla. Ed è lì che finisce su Radio Ciao! Questo spirito secondo me è…

La vera chiave di successo. La semplicità!
Sì, l’immediatezza…ora dirò una cosa presuntuosa, me ne rendo conto. Ma forse anche per questo, secondo me, è difficilmente riproducibile. Qualcuno ha provato a riprodurre Radio Ciao! ma con scarsi risultati.

E invece di Studio5 che mi dici, regge il confronto?
Studio5, come l’ho definita prima, è “l’ammiraglia” del gruppo, ha compiuto 30 anni nei mesi scorsi che abbiamo festeggiato proprio qui ad Atessa, perché in fondo è qui che è nata e cresciuta ed era quindi giusto regalare a questa piccola città che ci ospita, questa serata di celebrazione. Però è, come dire, una radio più “ordinaria”, “gettonata” e quindi ovviamente meno riconoscibile. Radio Ciao! quando la accendi, anche se non senti pronunciare il nome, la riconosci immediatamente! Con Studio5 fai un pizzico di fatica in più, però è una radio alla quale tutti qui dentro siamo profondamente affezionati. E’ stata la radio per cui è nata questa realtà aziendale, una realtà importante per l’Abruzzo che non ha tutte queste possibilità radiofoniche.

Senti Enrico ma per chi vuole iniziare a fare radio, per chi come me si affaccia a questo mondo, qual è il tuo consiglio?
Allora, se dovessi basarmi sulla mia esperienza diretta, direi: “Cominciate a giocare con la radio!”. Un tempo, quando ha cominciato il sottoscritto ( nel Medioevo!), c’era un fiorire di radio dappertutto. Non c’era una legge che regolamentasse il settore, quindi chiunque si svegliava al mattino e diceva: “Apro una radio!” ed era altrettanto semplice entrarci e dire delle cose al microfono. Oggi è molto più difficile perché il livello professionale di tutte le radio, anche quello delle piccole radio, si è alzato.

E non ce stanno i sordi! 😀
Ed è anche un momentaccio! Ma non solo per le radio, è un momento difficilissimo per tutta l’economia nazionale. Figuriamoci per un settore che, ancora sbagliando, si considera minore (fra poco ti dirò perché non è minore secondo me…). Però insomma il mio consiglio è quello di cominciare veramente giocando, senza pensare che possa poi diventare un lavoro, senza pensare al guadagno che magari arriverà ma che non può essere il primo obiettivo. Provare quindi a giocare col microfono e soprattutto, cosa essenziale, al di là delle tecniche che esistono x fare questo mestiere, al di là delle finezze che un po’ di esperienza ti regala, io dico sempre: “Provate a farlo, ma solo se avete qualcosa da dire! Perché se non avete nulla da dire, lasciate perdere!”.

Il microfono serve a dire delle cose, a comunicare e comunicare non vuol dire solo fare dei comizi, vuol dire anche suscitare una reazione al contrario, anche se non la senti in tempo reale. E quindi se hai questa voglia, vai, prova, persegui! Ma se non senti questa esigenza, lascia perdere, fai un’altra cosa! Queste sono le due cose fondamentali: LA VOGLIA DI DIVERTIRSI E LA VOGLIA DI COMUNICARE. Poi il mestiere viene col tempo, bisogna avere quel pizzico di fortuna per avere intorno i maestri giusti, quelli che sono in grado di trasmetterti i rudimenti del mestiere, però poi devi andare avanti con le tue gambe! Guai a scimmiottare il grande speaker o il proprio mito. Bisogna comunque restare se stessi davanti al microfono anche a costo di essere criticati, di non essere perfetti. La dizione, per esempio, è importante ma non è fondamentale.

La semplicità come Radio Ciao! alla fine questo è, tutto torna!
Sì, alla fine non servono grandi alchimie. Come dicevo poco fa, qualcuno considera la radio ancora quasi come la “cenerentola della comunicazione” perché ci sono i nuovi media, c’è Internet…

E c’è Facebook, e c’è Twitter…
Io non voglio scoraggiare nessuno, ma… I numeri che fa il mezzo radiofonico, non li ha nessun altro! Una radio come Radio Ciao! che viaggia su 100,000 ascoltatori al giorno, io sfido chiunque a trovare qualsiasi altro mezzo di comunicazione con lo stesso bacino che abbia quel numero. Una tv locale non farà mai 100,000 spettatori al giorno, un quotidiano, per quanto diffuso, non venderà mai 100,000 copie. La radio è ancora uno strumento formidabile e anzi è l’unico dei media tradizionali che continua di anno in anno a conquistare fasce di pubblico, che non assiste a nessuna diminuzione di utenza a differenza di altri strumenti. Per cui attenzione alla radio!

Caro Enrico io ti ringrazio per l’opportunità che mi hai dato, mi hai tolto parecchie curiosità. Ogni volta che accendevo la radio mi chiedevo: “Ma chi è che si ascolta ci vorrebbe na zitella?” 😛
Ahahahahah beh, la cosa divertente è che su Radio Ciao! ci sono tremila canzoni e sono tremila bombe atomiche (in senso buono, per fortuna!) perché sono tremila canzoni che in un modo o nell’altro comunque ti colpiscono.

A me ha colpito anche “Sono le tagliatelle di Nonna Pina…”
Ma ovviamente su Radio Ciao! non poteva mancare una cosa del genere. Attenzione però a pensare che il sottoscritto o qualcun altro qui dentro, nel suo provato, metta su “le tagliatelle di Nonna Pina”! Io so che non mi crede nessuno dopo aver messo in onda “Ma ‘ndo vai se la banana nun ce l’hai” di Alberto Sordi e “L’Armata Brancaleoni”, ma io invece ascolto jazz e musica classica! Non mi crede nessuno, ma è così.

Allora ci fidiamo, ci fidiamo! Grazie di nuovo Enrico, salutiamo anche Giorgio…
Si, per Giorgio una stretta di mano virtuale da parte mia e di tutti gli amici qui!

Salutaci, a modo tuo… Come saluteresti gli ascoltatori di Radio Ciao!
Chiudo come chiudo tutte le mail degli ascoltatori di Radio Ciao! quando ci scrivono: “CIAO… DA RADIO CIAO!” Altrimenti chiuderei come chiudevo tutti i miei programmi di Studio5 fino a qualche tempo fa, nessuno ha capito perché ma io chiudevo e dicevo: “OCCHIO ALL’ETICHETTA!”. Ognuno la prenda come vuole. Anche il buon Vincenzo in regia ha avuto un flash e si è ricordato di questa cosa. Quindi… OCCHIO ALL’ETICHETTA! CIAO!

Intervista a cura di Martina Merenda
Visita il sito di Radio Ciao: http://www.radiociao.com/

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