Radio Ghetto: la voce dei migranti
Si chiama Radio Ghetto, ma poteva chiamarsi “Radio Pomodoro”, è l’emittente dei migranti, i braccianti africani raccoglitori di pomodori. Le trasmissioni partiranno il prossimo 28 luglio in tutta Italia, e un pezzettino d’Africa, dalle baraccopoli di Rignano Garganico.
Radio Ghetto rappresenta il desiderio di riscatto di uomini alla ricerca di un posto nel mondo, dignitoso, e l’urgenza di essere ascoltati. Si trova sui 97.0 in FM, la redazione è in stato di perenne mobilità, nel migliore dei casi, altrimenti va a fuoco, e di tanto in tanto viene bruciata.
I racconti multilingue quest’anno allargano i confini grazie a Radio Popolare e a un network di radio locali, coprendo tutta la penisola e un pezzettino d’Africa. La programmazione prevede dodici ore di trasmissioni al giorno, da fine luglio a fine settembre.
La radio, per loro, è uno strumento di servizio all’interno di una nazione che probabilmente non dispone delle risorse che cercano. Così strumentalizzano la radio per stare in comunicazione tra loro. I migranti si sono organizzati in questi termini, il desiderio di mettere radici c’è. Radio Ghetto dalla Puglia li porterà dentro e oltre i nostri confini. Siamo noi e loro, in un Italia senza certezze e troppi misteri.
Articolo a cura di Annalisa Colavito