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Radio Number One: il futuro radiofonico secondo Luca Viscardi

È sempre un piacere per noi che scriviamo su questo sito e che amiamo la radio in tutte le sue forme con il cuore quando incontriamo e riusciamo a scambiare due parole con quelli che riteniamo i nostri idoli, con le voci e i volti che ogni giorno ascoltiamo nei loro programmi.

Diventano persone da seguire e imitare perché loro ce l’hanno fatta, anche se in tempi diversi sono riusciti a trasformare la stessa passione che anche noi abbiamo in un lavoro quotidiano che svolgono con incredibile dedizione, puntualità e qualità. La soddisfazione è ancora più grande quando poi ti confronti con grandi professionisti del settore, che la radio l’hanno vissuta in varie forme e in varie epoche, perché hanno tantissime storie da raccontare e sanno trasmetterti tutto il sacrificio e l’impegno che ci vuole per riuscire in questo campo.

Per me lo è stato quando ho incontrato Luca Viscardi, ora direttore di Radio Number One, una delle radio più seguite nel Nord Italia, ma con tante esperienze altrettanto importanti nel suo curriculum (tra tutte Play Radio e RTL 102.5). Per questo ne ho subito approfittato e gli ho rivolto un paio di domande sulla situazione radiofonica attuale e sul suo stile di conduzione.

GUARDA LA VIDEO INTERVISTA A LUCA VISCARDI

Luca infatti conduce, da parecchi anni ormai, il programma “Gli inaffidabili” in compagnia di Grant Benson, altra voce storica dell’emittente, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12 nella fascia che è poi diventata quella di punta dell’emittente bergamasca. Conduce anche una rubrica sulla tecnologia chiamata Mr.Gadget (la sua seconda passione è per il mondo dei telefonini, computer e per tutto ciò che ha un che di tecnologico.

Ha anche un suo blog, che potete visitare all’indirizzo http://www.lucaviscardi.eu/ e un canale Youtube, che trovate su http://www.youtube.com/user/lucaviscardi) ma è sul suo programma che mi sono voluto concentrare, chiedendogli pregi, difetti, ma soprattutto difficoltà e peculiarità della conduzione in coppia.

Ecco la sua risposta:La conduzione di coppia è un modo molto bello di fare la radio, per me è una specializzazione. Infatti nonostante gli anni di esperienza credo di avere una buona capacità di gestire il microfono da solo ma è con qualcun altro accanto che riesco a dare  il meglio di me. Questo si concretizza con Grant in particolare soprattutto perché superata una certa età scema un po’ l’esuberanza e l’egocentrismo di voler essere sempre in prima linea e si riesce a raggiungere un buon equilibrio col partner. Per cui il lavoro che faccio con Grant ogni mattina è quello di cercare di mettere lui a proprio agio e viceversa perché sappiamo che il nostro lavoro è fatto e realizzato nel modo corretto se ognuno riesce a mettere l’altro nella condizione di fare il miglior programma possibile, questo credo sia fondamentale”.

Una riflessione molto interessante soprattutto perché, e la mia domanda voleva arrivare proprio lì, ritengo il programma di coppia una delle formule più difficili e complicate da realizzare e far rendere al meglio, visto che è il risultato di una serie di fattori come alchimia, feeling tra i conduttori, capacità di sintesi, equilibrio, saper gestire gli spazi e non prevaricare sull’altro che devono essere raggiunti tutti insieme sempre, ogni giorno.

E al di là dell’affiatamento che si può creare col tempo o si diventa amici, colleghi, sul serio, cercando di raggiungere sempre un obiettivo comune o tutto questo non si riesce a realizzare. Non potevo poi esimermi dal domandargli una sua opinione sulla situazione radiofonica attuale, sulla speranza che molti giovani continuano a coltivare di lavorare un giorno in questo mondo.

Gli ho chiesto un’opinione da Direttore Artistico, da persona che quindi dovrebbe essere artefice un giorno (si spera) del nostro destino e che ha la responsabilità di scegliere le persone di cui si vuole circondare.

Anche qui una risposta piuttosto ironica ma un punto di vista molto interessante:…trovate un piano B, portate un curriculum in banca, no, neanche lì perché nemmeno lì le cose vanno bene (ride..). In realtà è molto difficile, io in questo momento se dovessi proprio consigliare a qualcuno di trovare un lavoro e un’ispirazione per il domani metterei un punto di domanda sul fatto che possa essere la radio. La radio come unico lavoro della propria vita, questo potrebbe non essere in futuro purtroppo più possibile per una condizione economica sempre più difficile”.

Ho scelto volutamente di mettere per ultima e sottolineare questa frase perché secondo me è la chiave del nostro breve incontro. Noi ovviamente speriamo che si sbagli, ma questo è il punto di vista di un Direttore Artistico, una risposta che mi ha dato, standogli a pochi metri di distanza l’ho notato subito, senza pensarci due volte e senza un minimo di titubanza, come se fosse una convinzione radicata da tempo grazie alle sue analisi e alle sue riflessioni su questo mondo.

Vi confesserò che queste parole mi hanno colpito molto e mi hanno fatto riflettere parecchio nelle settimane successive, facendomi riconsiderare seriamente il mio modo di vedere e vivere il sogno di lavorare in radio.

Ringraziando tantissimo Luca Viscardi per la sua sempre enorme disponibilità e per i temi davvero interessanti che ha fatto emergere in questi pochi minuti di conversazione giro a voi la domanda per accendere la discussione: davvero il lavoro in radio “del futuro” non si potrà e dovrà considerare l’unica occupazione della propria vita? Il settore è davvero in crisi così nera? Non ci sono possibilità e speranze di riprendersi? Voi che ne pensate?

Per chiudere qui il link Youtube per vedere l’intervista completa e di nuovo un grandissimo ringraziamento a Luca per questa chiacchierata, segnalandovi un’iniziativa davvero interessante che Number One ha lanciato da qualche mese e che vi può permettere di diventare ambasciatori della vostra città e rappresentarla per Radio Number One, con tanti vantaggi e possibilità di essere coinvolti in diretta. Perché non provare?

Ecco la pagina dedicata http://www.radionumberone.it/index.php/dove-vivi-tu/voglio-fare-ambasciatore.html

Potrebbe essere una buona possibilità per vivere ancor più da vicino il vostro sogno radiofonico!

Articolo a cura di Nicola Zaltieri

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