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Non ci sto più dentro: il programma sul disagio mentale di Radio Parma

La voce. Quante volte, parlando di radio, ci concentriamo su questo elemento per valutare le qualità o meno di uno speaker, quante volte un conduttore viene preferito rispetto ad un altro proprio per questo motivo.

Soprattutto quante volte, se dobbiamo essere valutati da qualcuno, la voce diventa il fattore discriminante: timbro, intonazione, inflessioni, regionalismi, dizione, sporcature, quante sono le variabili che dovremmo modificare o che non vanno bene, su cui bisogna concentrarsi e studiare ore e ore per risultare “adatti”, per raggiungere quello standard richiesto ma che, a volte, toglie la personalità, le caratteristiche e il “personaggio” che ogni speaker o presunto tale porta dentro di sé.

Bisogna però sempre considerare che alcune categorie di persone la “voce” non la possono usare, né modificare, né studiarci su, non tanto perché non ce l’abbiano quanto perché nessuno gli dà la possibilità di esprimersi. Noi nel nostro piccolo cerchiamo sempre di dare uno spazio importante a queste storie sperando di potergli regalare la visibilità che meritano. Sono quelle persone che, purtroppo, si pensa non abbiano nulla da dire ma che in realtà hanno tante storie da raccontare e tanti pensieri da tramutare in parole.

Fortunatamente ci sono altre persone che decidono di provare a dare voce a chi voce non ce l’ha ed è proprio da questo assunto che nasce “Non ci sto più dentro”, un programma radiofonico di 40 minuti in onda da novembre a giugno sulle frequenze di Radio Parma il mercoledì alle 21 ogni 15 giorni.

I conduttori saranno un gruppo di ragazzi, una quindicina circa, che hanno avuto problemi mentali e hanno provato la malattia psichica sulla loro pelle e che hanno deciso di aiutare chi vive la loro stessa condizione e soprattutto di mettersi in gioco all’interno di un progetto sicuramente divertente ma impegnativo e ricco di responsabilità. Per realizzare tutto questo ovviamente non si può essere soli e ad aiutarli, guidarli, ci saranno educatori, volontari, esperti della comunicazione e operatori sanitari che si troveranno con loro due volte a settimana per preparare le puntate e gli staranno vicino durante le dirette.

Fondamentale anche la presenza di chi ha creduto in questa iniziativa, su tutti la Fondazione Mario Tommasini nella persona di Mariastella Galli che ha lanciato il progetto supportata dalle colleghe Cristina Brighenti e Nelly Campari e la Cooperativa Sirio che ha sostenuto l’idea con Giuseppe La Pietra e Maddalena Magnanini.

È arrivato anche un contributo economico importantissimo della Fondazione Cariparma e una disponibilità incredibile del Dipartimento di Salute Mentale dell’Ausl che ha allestito appositamente la redazione da cui i ragazzi trasmetteranno in via Po 72 e ha messo a disposizione tutta la strumentazione tecnica necessaria. Sono proprio gli addetti dell’Ausl Raffaella Dall’Aglio e Diego Gibertini che stanno seguendo e coinvolgendo i ragazzi, mentre la preziosissima collaborazione della giornalista Valentina Zinelli, già Direttrice de “Il nuovo di Parma”, permette di coordinare al meglio l’attività.

Naturalmente il ringraziamento e la citazione finale vanno estesi a Radio Parma che permetterà a questi ragazzi di andare in onda e che ha creduto nel valore e nell’utilità di questa sfida. Anche il titolo del programma “Non ci sto più dentro” mi sembra molto bello e gioca sull’ironia, ma con un messaggio, credo, molto chiaro: non ci sto più dentro comunica anche la voglia fortissima di voler dire qualcosa, di esprimersi, di far sentire la propria voce, possibilità che grazie alla radio viene ora concessa a questi ragazzi.

L’intenzione è partire con i programmi la sera di Halloween, il 31 ottobre, anche con una valenza metaforica, in quanto giornata dedicata da sempre a fantasmi e paura, che però possono essere anche quelle che ci sono dentro di noi, e di cui probabilmente i ragazzi parleranno come tema portante della puntata.

La trasmissione ha già una sigla e anche quella gioca molto sull’ironia ma mi ha colpito particolarmente, soprattutto in una frase, che rispecchia a pieno l’amore che ognuno di noi ha per la radio: “Non ci sto più dentro, non sempre faccio centro, però la trasmissione, mi fa sentir leone”.

E poi si chiude con una decisa dichiarazione di positività, che questo progetto e questo programma fanno raggiungere: “Non ci sto più dentro, stavolta ho fatto centro”. Hanno fatto centro tutti coloro che si lanciano in queste sfide e credono fermamente che la radio possa essere utile davvero, trasmettere emozioni positive e aiutare tutte le persone a dire la loro, qualunque passato abbiano e in qualunque modo siano fatte.

Non resta che fare la nostra parte e iniziare a seguire e supportare questi ragazzi dalla puntata di Halloween, d’altronde non chiedono altro che essere ascoltati e come pubblico non possiamo fare di meglio!

 

Articolo a cura di Nicola Zaltieri

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