HomeMagazineRadiodramma e Arte Radiofonica di A. De Benedictis

Radiodramma e Arte Radiofonica di A. De Benedictis

Il Volume “Radiodramma e arte radiofonica: Storia e funzioni della musica per la radio in Italia”, può essere considerato uno studio sistematico d’indagine che indaga sulle produzioni drammatiche e sulle teoriche funzionali della musica nel radiodramma e può collocarsi cronologicamente in un periodo storico compreso tra il 1924( anno di fondazione dell ‘URI)e gli inizi degli anni settanta.

L’esame inquadra nel dettaglio le produzioni RAI finora mai esaminate, grazie allo spoglio degli archivi delle sedi RAI di Roma e Milano, la consultazione di riviste radiofoniche e le interviste ad autori, compositori e tecnici. La ricerca scandaglia le diverse forme espressive musicali nate in Italia per la radio con l’intento di comprendere come e se le potenzialità linguistiche della radio abbiano influito realmente sulla progettualità d’autore e sul risultato sonoro e drammatico delle opere analizzate.

Il radiodramma viene “puntualizzato” e discusso da più punti di vista: suono( musica e rumori) e azione drammatica. Tanti i nomi dei musicisti coinvolti nell’esame: Gino Negri, Bruno Maderna, Fiorenzo Carpi, Guido Turchi, Armando Trovaioli, ecc. La scelta di legare l’analisi ad un tempo fissato deriva in parte dalla impossibilità di un accurato esame preliminare per mancanza di documenti preesistenti e dall’altra si delinea la decisione di collocare una fine temporale d’indagine come scelta puramente soggettiva.

Negli anni sessanta, in particolare, si assiste ad una controffensiva senza pari della radio che cerca di battere la concorrenza televisiva inaugurata negli anni ’50. Si incrementano settori di produzione culturali ed è questa l’epoca più felice della radio. Il periodo d’oro con proposte drammaturgiche ricche e variegate. Dalla seconda metà degli anni settanta il ritmo delle produzioni radio drammatiche subisce un brusco calo in concomitanza con l’ascesa d’ascolti inesorabile delle emittenti private.

Quindi l’analisi evidenzia ogni fase della produzione delle opere radiofoniche sia ascendente che non. Anche esprimere dei giudizi di valore precostituiti sul ruolo della musica nel radiodramma non è facile, non è semplice capire quando la musica costituisce una semplice cornice e quando no. La riflessione si indirizza per la prof.ssa De Benedictis sulla funzione svolta dalla musica e dal materiale sonoro rispetto al complesso prodotto finito per comprendere meglio il genere distintivo: il quando di una produzione semplicemente musicale dal quando di una produzione riconducibile al teatro di parola.

Nella valutazione dello sviluppo della drammaturgia radiofonica indispensabile risulta essere anche la ricerca accurata e critica di determinati “comportamenti” e scelte aziendali. Tutte le opere radiofoniche italiane confezionate in Italia dalla RAI che a tutt’oggi decide, commissiona, produce e ne detiene la proprietà. Molte delle scelte poetiche e linguistiche dei compositori sono state influenzate dalle strategie culturali adottate dall’azienda committente, incidendo sul gusto degli utenti. “Esiste un problema della radio?”, questo è uno dei quesiti di base oggetto di discussione.

La ricerca si dipana anche sulla radio intesa come forza creativa a partire da un saggio di Ferrieri del 1931 che sottolinea le nuove potenzialità del mezzo con i distinguo tra le esigenze dell’artista( produzione) e quelle dell’utente( diffusione):“tutto quello che per Radio non è musica e “rumore” è voce(…)che deve offrire l’esempio della bellezza, della varietà, della forza suggestiva”. In Italia un ideale espressivo di vera arte radiofonica sembra profilarsi solo intorno alla metà degli anni ’50 grazie allo sviluppo del radiodramma. Dagli anni cinquanta si registra un mutamento significativo nella storia radiofonica e in quella degli stessi compositori che parte dal rinnovato interesse per le novità creative del medium.

“La radio è un mezzo, come l’aria, non è uno strumento. Non credo si possa concepire musica per la radio: e quella poca che è stata scritta con tale intenzione non mi pare possa provare il contrario di quel ch’io penso” Il sogno di una modalità creativa di fare radio si realizza in Italia grazie alla costituzione presso la sede RAI di Milano dello studio di fonologia, centro di elaborazione elettroacustica voluto da Luciano Berio e Bruno Maderna.

Le musiche e gli effetti sonori creati da Berio e Maderna hanno contribuito tra il ’55 e il ’60 ad elevare il livello artistico delle produzioni radiofoniche. La possibilità di creare suoni puri, di sintetizzare suoni concreti e di elaborare missaggi ha permesso un ampliamento notevole della stesso concetto di sonorizzazione. Il libro chiude con una vasta gamma di inediti documenti relativi alla ricerca svolta. Sicuramente il volume svolge una compiuta analisi che può essere utile e interessante non solo per gli addetti ai lavori ma anche, anzi soprattutto per gli appassionati di radio che possono guardare al mondo radiofonico sotto altre prospettive.

Scheda libro

Titolo: Radiodramma e arte radiofonica. Storia e funzioni della musica per la radio in Italia
Autore: Angela De Benedictis
Data pubblicazione: marzo 2005
Collana: De sono Tesi/ Musica
Editore: Edt Pagine: 376

Articolo a cura di Nicoletta Zampano

Radiospeaker.it

Radiospeaker.it

Siamo la Più Grande Radio Community Italiana. Database dei professionisti della radio, delle Emittenti Radiofoniche, Radio news, Corsi di Radio, servizi per le radio e tanto altro. Leggi i miei articoli

Articoli popolari

Netflix vs Radio: presto un canale dedicato al Broadcast

Netflix vs Radio: presto un canale dedicato al…

Articoli recenti

Dati d’ascolto TER – primo trimestre 2024: numeri in calo

Dati d’ascolto TER – primo trimestre 2024: numeri…

Albertino lancia MXTP, l’esclusivo DJ desk che unisce musica e design d’alta qualità

Albertino lancia MXTP, l’esclusivo DJ desk che unisce…

Newsletter

Rimani sempre aggiornato sulle novità del Settore Radiofonico.