HomeMagazineRadioland Murders, un Affresco a tinte gialle dei tempi d’oro della Radio

Radioland Murders, un Affresco a tinte gialle dei tempi d’oro della Radio

I tempi d’oro della radio, i mitici anni trenta, rievocati in chiave nostalgica in Radioland Murders (Benvenuti a Radioland, 1994), targata Mel Smith. Dopo Radio Days (1987) di Woody Allen, di cui ci siamo occupati recentemente, ancora un film che celebra un tempo lontano e ormai perduto in cui la magica scatoletta regnava sovrana nell’etere e la televisione partiva in via sperimentale. Ma, a differenza dell’opera alleniana, Radioland Murders è una commedia che si tinge di giallo.

Siamo nella Chicago del 1939 e un assassino si aggira per gli studi della WBN, network radiofonico al suo debutto, generando scompiglio. Muoiono alcuni membri dello staff e scattano le indagini della polizia, coordinate dal tenente Cross (Michael Lerner). I sospetti ricadono su Roger Henderson (Brian Benben), uno degli autori delle trasmissioni, che suo malgrado è costretto a far luce sui delitti mentre il network continua a trasmettere i suoi programmi, obbedendo al credo dell’entertainment: “the show must go on”.

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Certo, una brutta gatta da pelare per Roger, impegnato, tra l’altro, a riconquistare la moglie Penny (Mary Stuart Masterson), segretaria del regista alle prese con uno sponsor insoddisfatto e superiori autoritari. Eppure il nostro autore risolve il mistero; l’assassino è l’ingegnere del suono, Max Applewhite (Stephen Tobolowsky).

Un pazzo che ha ucciso per vendetta alcuni colleghi, rei di aver snobbato la sua invenzione, la televisione. Complice un microfono aperto, la confessione di Max viene messa in onda e resa di dominio pubblico scatenando l’ennesimo folle gesto del pluriomicida che prende in ostaggio Roger e sua moglie Penny in cima alla torre radio. Poi, passa un aereo che uccide Max e riporta l’equilibrio. Roger riconquista Penny e per il network, supportato dagli sponsor, si apre un nuovo capitolo.

Commedia simpatica, pur non avendo riscosso un grande successo di pubblico, Radioland Murders omaggia i tempi d’oro della radio correndo sul filo del mistero, sostenuta da gag esilaranti, forse anche troppe, ed accurati effetti speciali: non a caso nasce da un’idea di George Lucas, il regista della saga più celebre della storia del cinema, Star Wars.

Tanti i personaggi del film, e non tutti trovano il giusto spazio, tanti i cameo di vere star della radio (George Burns, Rosemary Clooney) protagonisti di narrazioni a puntate e sketch pubblicitari.

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Buona visione!!


Genere: Commedia
Regia: Mel Smith
Soggetto: George Lucas
Sceneggiatura: Willard Huyck, Gloria Katz, Jeff Reno, Ron Osborn
Cast: Brian Benben, Mary Stuart Masterson, Ned Beatty, Stephen Tobolowsky, Michael Lerner, George Burns, Rosemary Clooney, Christopher Lloyd
Origine: Usa, 1994 Durata: 112 min.

Articolo a cura di Sofia Napoletano

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