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Perchè uno speaker cambia radio?

In alcuni casi, è una scelta difficile da compiere, spesso partorita da chi è preposto alla gestione di un’azienda, come nel caso di un’emittente radiofonica. Anche se a volte potrebbe capitare che uno speaker decida di dimettersi a seguito anche di un banale malcontento, suscitato nel bel mezzo di una fase lavorativa che però non ha trovato il consenso generale.

E le conseguenze inevitabilmente sono spiacevoli per tutti, indistintamente. Se si considera poi magari il legame forte instaurato da uno speaker con una determinata emittente, sicuramente il malessere aumenta, dopo anni di costante sacrificio spesi davanti al microfono.

Ma la volontà di cambiare radio non è dovuta solo ed esclusivamente ad un problema legato ad un insuccesso, causa del calo di “share”,o a un inspiegabile litigio.

Infatti vi potrebbero essere situazioni in cui la decisione parta in maniera spontanea dal conduttore, il quale, ricco di determinazione e voglioso di arricchire la sua esperienza, è pronto per adoperarsi in un altro contesto con tutti i pro e contro che una scelta del genere potrebbe portare.

Ciò è indubbiamente sinonimo di caparbietà e voglia di sperimentarsi anche al di fuori di quella che, dopo diversi anni, è diventata la propria “seconda casa”.

Il bello sta anche in questo.

Continuare senza sosta e provare, se possibile, anche ad uscire da quel “porto sicuro”, in modo da avere (chissà) maggiori possibilità di crescita e capire realmente le proprie potenzialità. Ovviamente alla base vi deve essere una preparazione che possa essere all’altezza del mezzo, soprattutto quando si è all’interno di una realtà radiofonica che richiede un alto livello di competenze professionali, assolutamente indispensabili, per evitare di incorrere in errori o in una rottura con il comparto dirigenziale.

In ogni caso, ogni esperienza ha la sua fonte di insegnamento, utile per il proprio percorso artistico.

Sperimentare e sperimentarsi da una radio all’altra, questa la strategia probabilmente giusta per accrescere la formazione di uno speaker.

E se si sbaglia? Meglio!

“Mettere a nudo” gli errori per poi correggerli, anche al di fuori di ciò che possa sembrare apparentemente certo, un motivo di crescita, questo, da non scartare!

 

Articolo a cura di Maurizio Schettino

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