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Ascolta la Radio se vuoi fare Radio

In qualunque circostanza della propria vita è indispensabile conoscere ciò che si ha di fronte, soprattutto quando magari si è alla vigilia di un nuovo incarico lavorativo.

A una buona predisposizione e alla preparazione, deve far seguito una conoscenza della realtà in cui si dovrà adempiere a quel ruolo. Un espediente, quest’ultimo, per assolvere al proprio compito ed instaurare con il datore un rapporto di stima e fiducia durevole nel tempo. In questo modo si potrà avere pieno controllo sull’operato che si sta seguendo, cercando così di non fare “passi falsi”.

Anche per la radio è cosi. Conoscerla è essenziale per comprendere l’approccio congeniale da utilizzare in riferimento alle variegate realtà dell’FM che, come abbiamo spesso ribadito, si distinguono per tipologia, contenuti e programmazione musicale. Non a caso, abbiamo sottolineato come possa influire la personalità di un conduttore rispetto ad una determinata emittente. Anche per questo motivo, la decisione di proporsi deve basarsi su elementi che possano trovare una convergenza tra il proprio stile e quello della radio a cui si “bussa”.

Ognuno gode di uno specifico carattere. Anche la radio, con le sue caratteristiche editoriali, assume determinati contorni, in grado di renderla piacevole all’ascolto. Ciò è dovuto anche alle sapienti capacità di chi è in onda, cosa non assolutamente scontata.

Essere preparati significa anche ascoltare di frequente la radio. Un consiglio che gli stessi professionisti del settore rivolgono ai tanti giovani desiderosi di intraprendere la carriera di conduttori. Cercare di essere, però, ascoltatori attenti, assimilando le peculiarità che si nascondono dietro al “clock”, studiare in qualche modo quest’ultimo come se si fosse “on air”.

Secondo noi, questo potrebbe essere un esercizio utile se fatto in maniera costante. In questo modo, si entrerebbe, in maniera automatica, seppur a distanza, nel palinsesto dell’emittente, riuscendo a comprendere come sono suddivise le fasce orarie, a quale minuto in particolare, ad esempio, si da spazio ai “talk” o ai blocchi pubblicitari.

Insomma, potremmo essere già proiettati a trasmettere, qualora ci fosse la possibilità di farlo, proprio perché l’attenzione verso quella determinata radio è stata tale da permetterci di capire come viene decisa la suddivisione dell’ora in una diretta.

Tale strategia, ribadiamo, deve essere però ben unita alla consapevolezza dell’emittente verso cui ci proponiamo, ovvero, capire se può fare al caso nostro, in particolare, al personale stile di conduzione. Spesso l’errore, infatti, potrebbe essere quello di inviare demo ad emittenti ben distanti dalla personalità insita in un giovane ed anche promettente speaker.

La bravura e la preparazione devono essere elementi, secondo noi, investiti nei posti in cui si ha la consapevolezza di poter esprimere al meglio le proprie potenzialità. E ascoltare la radio, qualunque essa sia, potrebbe facilitare il lavoro di selezioni delle emittenti in cui dover puntare lo sguardo…e l’orecchio!

Qual è allora la radio che fa al caso vostro?

Articolo a cura di Maurizio Schettino

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