HomeMagazineCinquant’anni fa la prima puntata di “Bandiera Gialla”

Cinquant’anni fa la prima puntata di “Bandiera Gialla”

16 ottobre 1965, ore 17,40: cinquant’anni fa si faceva la storia della radio, con la prima puntata di un programma destinato ad un grandissimo successo, che oggi siamo ancora qui a ricordare con affetto, che di fatto contribuì a formare, rivalutare e portare alla ribalta un’intera generazione, dando voce ai giovani e a una musica nuova.

Si tratta di “Bandiera Gialla”, in onda sull’allora Secondo Programma (oggi Radio 2), il sabato sera.

Renzo Arbore e Gianni Boncompagni si resero rinnovatori della programmazione di Radio Rai, realizzando un format nuovo e fresco che divenne subito un vero e proprio fenomeno di costume. A cominciare dalla musica: per la prima volta in onda i dischi di Beatles, Rolling Stones, Beach Boys, Bob Dylan, Troggs, Donovan, Barry Mc Guire ma anche Rokes, Equipe 84, Nomadi, New Dada, Kings, Roby Crispiano, Patty Pravo, Caterina Caselli, spesso presentati in anteprima, ancor prima della pubblicazione e messa in commercio.

Un programma per i giovani, come annunciato sin dalla prima puntata. Ad aprirla il suono di una sirena d’allarme, poi “T Bird” di Rocky Roberts e poi il categorico annuncio di Boncompagni: «A tutti i maggiori di anni 18, a tutti i maggiori di anni 18, questo programma è rigorosamente riservato ai giovanissimi. Ripeto: ai giovanissimi. Chi volesse, nonostante il nostro avviso, rimanere in ascolto, lo farà a proprio rischio e pericolo. Grazie. Sigla, prego».

E i giovani raccolsero l’invito, si affezionarono subito a “Bandiera Gialla”, che divenne un appuntamento fisso dalle 17,40 alle 18,30 da seguire non solo in qualità di ascoltatori, ma in modo ben più attivo, con entusiasmo e partecipazione (anche fisica) in sala.

Infatti “Bandiera Gialla” era una gara fra dodici canzoni, divise in quattro gruppi da tre e i ragazzi in sala, alzando le loro bandierine indicavano i quattro finalisti che poi si scontravano fra loro eleggendo il “disco giallo” della puntata, che aveva diritto a tornare in gara la settimana successiva. Si andava in onda prima dal piccolo studio M (una sorta di sottotetto della sede storica di via Asiago), dove erano ammessi una trentina di ragazzi, poi dallo studio A, dove i ragazzi diventarono duecento. Gli ultimi due anni il programma si registrava all’Auditorium del Foro Italico con duemila scatenati in sala, armati di palette e buonumore. E tra questi ragazzi spicca anche qualche nome poi divenuto famoso (tra cui Renato Zero, Giancarlo Magalli e Loredana Bertè).

Il programma andò in onda fino al 1970, per la gioia degli ascoltatori e delle case discografiche: a testimoniare l’autorevolezza della trasmissioni, basti pensare che i dischi che vincevano a “Bandiera Gialla” venivano contrassegnati da un triangolino sulla copertina con su scritto “Disco giallo”, una sorta di attestato di eccellenza che ne consolidava le vendite. Tra i pluri-premiati nel corso delle settimane del programma ricordiamo “È la pioggia che va” dei Rokes, “29 settembre” dell’Equipe 84, “These boots are made for walking” di Nancy Sinatra, “Eloise” di Barry Ryan. Di fatto tutti i dischi pubblicati da Beatles e Rolling Stones dal 1965 al 1970 divennero “dischi gialli”.

Articolo a cura di Giusy Dente

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