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Gli Effetti Sonori in una Diretta Radiofonica

Nei nostri tanti articoli abbiamo spesso analizzato format radiofonici che si differenziano per lo stile di conduzione e per i contenuti proposti. Le diversità si incentrano, quindi, su programmi che si basano prevalentemente sull’intrattenimento legato ad una forte interazione con gli ascoltatori, oppure su un’informazione d’attualità che tende a dare maggiore rilevanza ai “talk” anziché alla musica proposta.

Sulla base di queste differenziazioni si adegua la costruzione di un programma, a seconda che debba assumere un carattere spiccatamente serio o irriverente. E in questi casi il ruolo del regista non è secondario. Molti programmi, infatti, necessitano inevitabilmente del supporto della cosiddetta “parte tecnica” che diviene spesso fondamentale per il corretto svolgimento della trasmissione, anzi essa è una perfetta “complice” per rendere coinvolgente l’intero programma.

A tal proposito, nel caso proprio di programmi radiofonici in cui vi è un enorme quantitativo di humor tra i conduttori, è probabile che, prima della diretta, il fonico, in sinergia con lo speaker di turno, progetti e programmi eventuali effetti sonori da inserire nel corso della diretta. Un lavoro non superficiale, ma rigoroso e attento da parte della regia nell’inserire determinati suoni nel momento giusto e secondo le esigenze del conduttore. Versi particolari, gag, strani rumori che magari fanno da chiusura ad una notizia o ad una battuta pronunciata dallo speaker e che suscitano il sorriso da parte degli ascoltatori.

In alcuni casi, potrebbe trattarsi di simpatiche risate “finte” o di rumori catturati dalla quotidianità cittadina, come il clacson di un’automobile o il lampo di un temporale o ancora versi di animali. Ma in determinati format vi potrebbe essere anche la messa in onda di battute realmente pronunciate da determinati speaker di un’emittente, magari in un momento in cui erano “fuori onda”. Dopo un accurato montaggio, quelle stesse affermazioni vengono inserite in diretta, a volte anche con lo scopo principale di ironizzare nei confronti del proprio collega. Da queste simpatiche “gag”, potrebbero nascere veri e propri “tormentoni” che, entrando nella mente degli ascoltatori, fungono anche da promozione per l’emittente stessa in cui vengono trasmessi.

Insomma, gli effetti sonori, se realmente efficaci, stimolano l’ascoltatore a sintonizzarsi su uno specifico programma, anche solo per recepire quel determinato suono che riuscirebbe a farlo scompisciare dalle risate. E l’efficacia del suono sta proprio in questo, oltre alla bravura e precisione, da parte del regista, nel renderlo aderente e in linea con la discussione proposta “on air” dallo speaker. Il segreto sta nell’ “incastrare” i vari pezzi ( gag, risate, versi particolari) nei tempi giusti per dare vita ad un “mosaico” ( programma) facilmente riconoscibile.

Articolo a cura di Maurizio Schettino

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