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Radiospeaker.it incontra Alessandro Sansone di R101

Radiospeaker.it incontra Alessandro Sansone di  R101

Radiospeaker.it incontra una delle voci che fa da contorno al fine settimana di R101. Tante le novità che negli ultimi mesi hanno interessato l’emittente del Gruppo Mondadori, tra cambi nella gestione organizzativa e “new entry” al microfono, alcune delle quali completamente nuove al panorama radiofonico nazionale.

Tra gli ultimi ingressi, spunta la voce di Alessandro Sansone, “on air” ogni sabato e domenica dalle 12 alle 15, in coppia con Ilaria Cappelluti. Così come nelle altre fasce orarie del palinsesto, anche con loro è ben espresso il “claim” alla base della ricca programmazione, in cui vera protagonista è la musica, tra successi di ieri e di oggi, vicini alle esigenze e ai gusti degli ascoltatori.

Sinergica la conduzione tra i due speaker, come afferma lo stesso Alessandro, il quale esprime appieno il piacere di trovarsi al fianco di Ilaria, nel bel mezzo del week-end. Ciò, senza disdegnare la possibilità di poter condurre con altri speaker. Con chi, in particolare? Difficile rispondere, a suo dire, considerando la bravura di molti.

Ovviamente, grande è la gioia di Alessandro per il suo arrivo in un network come R101, obiettivo questo che spesso è anche la volontà principale di diversi conduttori; un desiderio che diviene motivo di continua crescita, anche tra le mura del “nazionale”.

Ma per ambire a tutto questo, c’è bisogno di tanto impegno, elemento che lo speaker ritiene essenziale ai fini di un ingresso in contesti importanti, senza dimenticare l’umiltà, assolutamente fondamentale all’interno di una qualsivoglia esperienza lavorativa, compresa quella radiofonica. Tenacia e saggezza nello scegliere la direzione giusta, questo e molto altro nelle parole di Alessandro Sansone, oltre ad un particolare ringraziamento a noi di Radiospeaker.it.

Scoprite tutto nella nostra intervista!

C’è stata da sempre in te l’aspirazione di voler raggiungere un grande network?
Sicuramente ho voluto agire sempre nel migliore dei modi. Tuttora seguo questa strada, cercando di migliorarmi. Il network è il coronamento di questa aspirazione e ora mi trovo in un contesto dove sto crescendo, imparando molto di questo splendido lavoro, che ci permette di essere indubbiamente dei privilegiati. E’ importante ricordarlo.

Prima dell’arrivo ad R101, c’è  stata un’emittente in cui avresti voluto trasmettere?
Sono molte le radio che realizzano un buon prodotto, anche se spesso ciò avviene in determinati periodi, tanto da influire sulla volontà di trasmettere in determinate emittenti anziché in altre e viceversa. Poco prima di entrare ad R101, mi sono accorto della nuova linea approntata dagli editori, molto simile all’idea di radio in cui avrei voluto lavorare. Le due cose si sono incrociate e ho avuto così la possibilità di entrare ad R101.

Ti senti in sinergia con la conduzione di Ilaria Cappelluti? Di cosa vi occupate prevalentemente nel vostro format?
Mi ritengo molto fortunato, è una splendida compagna di viaggio. Dalla diretta si sente che abbiamo un ottimo rapporto, anche al di fuori della radio e ciò credo sia importante ai fini di una buona co-conduzione. Come si evince dal “claim” di R101, nel nostro programma diamo ovviamente spazio alla musica, su più fronti: notizie sugli artisti che trasmettiamo, ma anche curiosità in generale.

Ma con quale altro speaker ti piacerebbe condurre?
Domanda difficile. In realtà non lo so. Ci sono tanti conduttori bravi, mi piacerebbe condurre un po’ con tutti. Tra di essi, qualcuno di R101. Fortunatamente, mi trovo in un’emittente dove non avrei problemi con nessuno.

Perché, secondo te, oggi è difficile per un giovane speaker poter emergere in contesti importanti?
Non credo sia difficile, sicuramente impegnativo. Come ogni lavoro, anche quello di conduttore radiofonico richiede tanto impegno. Bisogna, quindi, saper condurre ed essere sempre umili, perfettamente volenterosi di imparare ovunque: dall’emittente locale, passando per la web radio, sino ad arrivare al network. Si dice che la tenacia premia, aggiungerei, anche e soprattutto l’umiltà.

Qual è lo stile di conduzione che secondo te può fare la differenza?
Quello più naturale possibile. C’è un elemento che non si studia e non si apprende: l’empatia con gli ascoltatori. Credo sia  indispensabile per poter condurre in radio, entrare in sintonia con loro è fondamentale. Se non si crea un determinato legame, lo speaker potrebbe essere svantaggiato nella sua conduzione.

Cosa ne pensi di Radiospeaker.it?
Una delle avventure più significative della mia crescita, ovvero quella di Radio Subasio, è iniziata proprio grazie alla mia presenza su Radiospeaker.it. Quindi credo che avere un profilo su questo portale, sia fondamentale per uno speaker emergente, ma anche per tutti gli altri.

 

Articolo a cura di Maurizio Schettino

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