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Julian Borghesan di Radio 1 intervistato da Radiospeaker.it

Radiospeaker.it incontra Julian Borghesan, conduttore di “Suoni D’estate con JB”, il nuovo format radiofonico estivo di Radio1, in onda dallo scorso 1° luglio, dal lunedì al giovedì, dalle 21,00 alle 23,00. Un contenitore in grado di informare gli ascoltatori sugli imperdibili appuntamenti musicali e non, che quest’estate ci riserva. A tal proposito, al fianco di Julian, si alternano ospiti canori, cinematografici o appartenenti all’ambito dello spettacolo in generale.

Una grande carriera artistica per lo speaker dell’emittente targata Rai, in cui non sono mancate anche esperienze televisive oltre ad aver curato le dirette di importanti eventi musicali come il Festival di Sanremo. Tante sono state le interviste ai big della musica italiana. Da amante del cinema, è stato anche doppiatore di produzioni importanti al fianco di noti professionisti.

Ma tra tutte le sue esperienze artistiche, la radio resta l’amore principale, cosi come lui stesso afferma nel corso dell’intervista. A proposito del mezzo radiofonico, Julian  rivolge un invito importante a coloro che oggi hanno paura di rischiare sulle nuove e giovani figure professionali, desiderose di trasmettere in importanti network. Il resto è tutto da scoprire nella nostra imperdibile intervista!

Nella tua biografia, una marea di esperienze legate alla comunicazione radiotelevisiva, oltre alla conduzione di svariati eventi. Ma a quale mezzo o tipo di conduzione ti senti più vicino?Prediligo una conduzione dinamica e di contenuto. Parlare per dare aria al microfono non paga, molte volte e’ meglio mettere un disco in più. È’ una regola che mi hanno insegnato quando ho iniziato a fare la radio e la stessa cosa vale per la conduzione televisiva o per la conduzione da palco, mai parlarsi addosso per non dire nulla, rischi di annoiare chi ti ascolta. Amo la radio particolarmente e la considero parte integrante del mio DNA.

Da circa una settimana sei in onda su Radio1 con il nuovo format estivo dal titolo “SUONI D’ESTATE”. Cosa proponi ai tuoi ascoltatori?
Suoni d’Estate e’ un marchio di Radio1 che propone nel corso della giornata diversi momenti musicali. Il “mio” Suoni d’Estate con JB e’ un appuntamento che ho voluto personalizzare nei contenuti e lanciare con il claim  “buona musica e informazione dal Music Business”. Due ore di diretta dal lunedì al giovedì (dalle 21 alle 23), dagli studi Rai di Saxa Rubra in Roma. ( Twitter       @suonidestate Facebook    Suoni d’estate con JB ) Un programma che ospita i principali protagonisti della musica e dello spettacolo, per farci raccontare la loro estate e regalarci magari una “chicca” in esclusiva, com’è stato ad esempio con Paolo Belli che ha scelto Suoni d’Estate per l’anteprima del nuovo singolo che anticipa il nuovo album a Settembre , oppure Giovanni Allevi che al telefono, dalle prove di una data del tour, ha improvvisato un brano accompagnato dalla sua orchestra. Oltre all’alternanza degli ospiti, in ogni puntata e’ protagonista un’estate della nostra vita  scelta dagli ascoltatori della radio, un modo per rispolverare vecchi ricordi e rivivere le emozioni di quel momento, magari ascoltando un frame audio di una diretta radio che raccontava un particolare evento, un momento di un telegiornale o perché  no, di un trailer cinematografico. Diamo  la possibilità agli stessi ascoltatori di essere inviati del programma per una sera,  per raccontarci un concerto, un evento o un grande appuntamento che si sta svolgendo lungo lo stivale. Mi piace molto l’interazione con chi ascolta la radio e cerco sempre di rendere protagonista chi in quel momento ha deciso di ascoltanti e quindi ha fatto una scelta o la sta facendo. Altri momenti del programma sono dedicati all’informazione musicale per quanto riguarda i live o le nuove uscite, la classifica EarOne in onda il lunedi per scoprire quali sono stati brani più trasmessi dalle radio durante la settimana e il tutto condito dagli sms degli ascoltatori che ci raccontano la loro estate.

Qual è l’episodio che ha contraddistinto la tua grande carriera e ricordi con estremo piacere?Non so se ha contraddistinto la mia carriera, ma la conduzione televisiva dell’ultima edizione dello storico Cantagiro su Rai2 – nel 2005 -insieme a Stefania Orlando, mi ha dato per la prima volta la possibilità di entrare nelle case degli italiani. Invece l’episodio che mi ha inorgoglito e’ sentirmi dire da un grande poeta qual’e’ Francesco De Gregori,  che è’ un mio ascoltatore e l’ho avuto ospite in puntata la mattina a Start , quattro volte nell’arco di un anno.

C’è ancora qualcosa che vorresti realizzare?
Quest’anno diventò papà per la prima volta. Il resto può aspettare.

Credi che in futuro i due principali mezzi di comunicazione  (televisione, radio) possano fondersi, oppure il web avrà maggiore rilevanza?
La radiovisione e’ già una realtà qui in Italia, un network come RTL 102,5 offre le sue dirette in questo formato ed è’ molto presente sul territorio. Per quanto riguarda le mie personali esperienze, a Radio1 molte volte interagiamo con la televisione, andando in diretta in contemporanea su Radio1 e Rai1 come nel caso di programmi quali il Festival di Sanremo o Castrocaro o come in passato Ciack si Canta e altri ancora. Durante la puntata, si aprono delle finestre che ci permettono di andare in onda in televisione durante la diretta radio, interloquendo con il conduttore del programma e traghettando  quindi l’ascoltatore e il telespettatore in un unico viaggio mediatico. Il web e’ ormai parte integrante di tutti i programmi radiotelevisivi e il coinvolgimento del pubblico tramite i social e’ obbligatorio, vedi ad esempio la grande attività sviluppata intorno ai talent show o ai programmi radio come Suoni d’Estate, dove il profilo Twitter, la pagina Facebook o il social Vine, sono strumenti necessari di aggregazione e promozione. In Italia non credo che le web radio possano, almeno per il momento, ragionare su ascolti che fanno la differenza, siamo un paese conservatore e la radio sul web l’ascoltiamo per una questione di comodità in caso di mancanza dell’elettrodomestico. Questo pensiero vale invece meno per i grandi network come noi di Radio1, Deejay,RTLo RDS che hanno notevole seguito anche nello streaming. Oltreoceano invece, esistono delle realtà meravigliose che trasmettono in rete: la mia preferita e’  Betalounge  (betalounge.com) di San Francisco – CA-.

Cosa consigli ad un ragazzo magari indeciso sul tipo di percorso artistico da intraprendere?Bella domanda! Difficile la risposta! Credo che il percorso artistico sia un qualcosa che non debba lasciare spazio alle indecisioni. Per meglio dire, la cosa più importante e’ quella di essere sempre convinti e sicuri di se stessi, crederci fino in fondo. Mi ritengo fortunato nell’avere fatto un percorso così ampio e il consiglio che mi permetto di dare ad un giovane che oggi si vuole avvicinare al mondo della conduzione e’ quello di iniziare a mettersi in gioco. Registrarsi per prendere confidenza con la propria voce e riascoltarsi, serve a migliorare lo stile di conduzione e trovare il giusto ritmo. Tenersi sempre informati, anche di argomenti che solitamente non fanno parte della propria indole, e’  importante perché ci si può  sempre trovare in situazioni dove la conoscenza dei fatti  e’ necessaria. Tirare fuori la propria personalità e’ fondamentale. Mai scimmiottare i conduttori famosi, non porta a niente. La conduzione e’ una materia e una professione, non è’ un qualcosa che si fa per diventare famosi, non ci sono orari , feste o vacanze che tengano, il calendario e’ in funzione della radio.

Credi che oggi gli editori siano influenzati da determinate scelte (audience) che esaltino più il “personaggio”, anziché le qualità, magari  di un giovane speaker?
La radiofonia dovrebbe osare di più, per non rischiare quell’appiattimento di cui soffre la televisione. Oggi manca quel Claudio Cecchetto che puntava sui giovani , investendo su quelli che poi sarebbero diventati i Linus, gli Albertino o i Fiorello e i Fabio Volo che tutti conosciamo. Ci sono aziende convinte che il personaggio fa gli ascolti, io invece credo che l’ascolto lo faccia una buona linea editoriale, una squadra di speaker che vive  la radio nella sua quotidianità e un’identità musicale che contraddistingua la tua emittente da tutte le altre.

Cosa ne pensi di Radiospeaker.it?
Finalmente un degno portavoce del magico mondo della radio. Ti fai un giro sul sito e ne capisci un po’ di più, quel di più che va oltre l’ascolto o quell’immagine fantasiosa che un po’ tutti agli inizi ci siamo fatti della radiofonia. Lo spazio Blog News, da addetto ai lavori, e’ quello che prediligo, come un tifoso di calcio che sui quotidiani sportivi  cerca gli spostamenti di mercato. In bocca al lupo a Radiospeaker e……..Fate i bravi!!

Articolo a cura di Maurizio Schettino

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