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Lutto David Bowie: il saluto delle Radio italiane

“I, I will be king And you, you will be queen, though nothing will drive themWe can beat them, just for one day We can be Heroes, just for one day” (Heroes-David Bowie).

Domenica 10 gennaio 2016 resta la data ultima del viaggio fantastico di David Bowie sul pianeta marte, il suo arrivederci al mondo e ai migliaia di fan che da decenni seguono la sua buona stella nel panorama internazionale.

Un addio discreto dopo 18 mesi di lotta contro un cancro al fegato. Per il mondo David risulta una leggenda, fonte di ispirazione artistica. Milioni di persone, da ogni angolo della terra, hanno omaggiato in questi primi giorni di lutto la sua lunga e brillante carriera, iniziata proprio 50 anni fa.

Per uno scherzo del destino il suo ultimo lavoro discografico, intitolato Blackstar, è uscito pochi giorni fa per il suo sessantanovesimo compleanno, diventandone il suo testamento musicale.

Già da ieri mattina radio, giornali e televisione hanno raccontato il mito Bowie in tutte le salse e con toni alti e  dignitosamente accorati, ripercorrendone la folgorante discografia.

A partire da Deejay Chiama Italia che, nella puntata di inizio settimana, ha aperto con l’annuncio della scomparsa del grande rocker, definendolo “icona della contemporaneità”.

Ma tutte le più grandi emittenti radiofoniche a ruota libera hanno trasmesso più volte le sue intramontabili hit e, in particolare, canzoni celebri come “Heroes” e “Space Oddity” con la sua immancabile versione originale in italiano “Ragazza sola, ragazzo solo”, scritta da Mogol e colonna sonora del recente film di Bertolucci “Io e te”.

Per Radio Rai più programmi hanno raccontato la sua leggendaria fama, analizzandola da varie angolature, ma per tutte le radio David Bowie è stato e resta un gigante del rock, unico e originale nel suo stile.

Tanti hanno speso belle parole per commemorare il grande artista, ma tra tutti rimane intramontabile il commiato del suo amico e storico produttore Tony Visconti “Ha sempre fatto quello che voleva. E voleva sempre farlo a modo suo e nel modo migliore.”

In fondo il 10 gennaio non è stata la fine di tutto, ma un nuovo inizio o meglio un nuovo modo di guardare all’artista Bowie “trasformista eclettico pop-rock” che da alcuni radiofonici è stato definito” diapositiva della modernità liquida”

Articolo a cura di Nicoletta Zampano

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