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M2o: Fabrizio Tamburini, il direttore artistico, parla con Radiospeaker.it

M2o: Fabrizio Tamburini, il direttore artistico, parla con Radiospeaker.it

Oggi Radiospeaker.it entra negli studi di M2o per incontrare Fabrizio Tamburini, Direttore Artistico della radio che trasmette “Musica allo Stato Puro”.

Ciao Fabrizio, abbiamo notato come negli ultimi anni M2o stia cambiando, mantiene comunque la sua anima dance, ma c’è qualche cambiamento in atto…
Il percorso di riposizionamento di M2o è in atto già da un paio d’anni. Recentemente le cose che stiamo facendo hanno portato ad una maggiore visibilità di questi cambiamenti. Qualcuno ultimamente mi dice: “ma avete introdotto gli speaker?”. In realtà noi gli speaker ce li abbiamo da sempre, ma qualcuno non se n’era accorto perché purtroppo di radio spesso se ne parla senza averne una conoscenza approfondita e spesso M2o viene erroneamente considerata la radio esclusivamente Dance, “la radio dei ragazzini”…

M2o non è più “la radio dei ragazzini”, o non lo è mai stata, e ultimamente la mattina avete introdotto programmi con contenuti un po’ più adulti…

Si, per intercettare un pubblico leggermete più adulto, seguendo i ritmi di vita dei teenager che sono condizionati dall’impegno scolastico, abbiamo cominciato in una direzione che fosse un po’ più generalista, sempre puntando a quel pubblico che in qualche modo è rimasto legato ad un certo tipo di sensazioni. Il nostro è un pubblico che andava in discoteca negli anni novanta: il trentacinque- quarantenne che si sente ancora molto giovane e che vuole riascoltare il pezzo che ha ballato quando aveva vent’anni, o una persona che cerca una colonna sonora che non sia “musica melodica”

ASCOLTA L’AUDIO DELL’INTERVISTA A FABRIZIO TAMBURINI

Che ne sarà della figura del dj? Scomparirà nel futuro di M2o o rimarrà un punto fermo della sua programmazione?
Il nostro obiettivo non è quello di abbandonare un pubblico che negli anni si è affezionato a noi. In alcune fasce orarie abbiamo i numeri uno al mondo: da Tiesto a Armin Van Buuren, Paul Van Dyk, Carl Cox, Joe T Vannelli, Benny Benassi…Sono i numeri uno in assoluto e siamo onorati di averli nel nostro team! Resteranno proprio per mantenere l’indennità che ci ha caratterizzato in questi anni.

Quali sono le caratteristiche di uno speaker radiofonico che attraggono Fabrizio Tamburini, il direttore artistico di M2o?
Negli ultimi 15 anni ho avuto esperienze radiofoniche completamente diverse, da RDS alle locali del gruppo Dimensione Suono, da Radio Capital  a M2o e Il comune denominatore dei personaggi che secondo me possono parlare al microfono è uno solo: la Personalità.  Si può essere bravissimi speaker lettori, con dizione e articolazione perfetta senza però riuscire a “trasmettere emozioni”. Quando si dice che non ci sono giovani in radio e non c’è ricambio, una delle ragioni (oltre al fatto che i “vecchi speaker” hanno la tendenza a non mollare il microfono) è il fatto che i ventenni di oggi non riescono ad esprimere una propria personalità. Sono tutti uguali. Io preferisco uno speaker che tralasci un po’ la pulizia, la dizioine e la tecnica ma che in cambio dia qualcosa della sua personalità al pubblico.

E invece come vedi la tendenza delle grandi radio di assumere personaggi televisivi per attirare audience?
Secondo me non ci deve essere un pregiudizio a riguardo. Secondo me un “televisivo” può essere anche un bravo “radiofonico”, come il contrario. Quello che conta è ciò che si riesce a fare al microfono. E’ inevitabile che il mondo dei Media metta sotto una lente di ingrandimento chi ha già un immagine e questo non è colpa di nessuno.

Guardando al futuro di M2o, quali sono i prossimi passi da compiere?
Non mi vorrei scoprire più di tanto, al momento posso dirti “perfezionare il percorso che stiamo compiendo su M2o” e per valorizzare questo percorso potrebbe essere utile sfruttare la notorietà di qualche personaggio, a patto che abbia delle competenze radiofoniche.

Sai dirci già di chi si tratta?
Al momento non ho un nome, ho una serie di personaggi in mente che mi piacerebbe coinvolgere. Stiamo preparando il terreno per eventualmente ospitare uno o più personaggi che abbiano uno spessore d’immagine. Ma anche no! Cioè, con i miei stiamo lavorando benissimo e credo molto nel lavoro che stiamo facendo.

Ti lascio con un’ultima domanda, cosa ne pensi di Radiospeaker.it?
Mi sembra un buon sito di servizio. Mi piacerebbe avere un punto di riferimento dove oltre alle solite elucubrazioni da puristi ci fosse un po’ più di apertura mentale: in cui ci sia spazio anche per un parere e un modo di lavorare diverso. Dovresti farne un punto di riferimento per i professionisti della radio e trovo che il Database con gli speaker radiofonici sia molto utile per un Direttore Artistico come me che ha finalmente un posto dove ascoltare subito nuove voci, gente senza curriculum che magari ha talento per la radio. Lo trovo molto utile e vi devo fare i miei complimenti.

Articolo a cura di Giorgio d’Ecclesia

Admin Radiospeaker

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