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Mara Maionchi racconta la sua eterna giovinezza in un libro

Mara Maionchi racconta la sua eterna giovinezza in un libro

Bologna, per come la ricordo io, è la stessa di cui parla Guccini nella sua canzone: una vecchia signora dai fianchi un po’ molli, col seno sul piano padano ed il culo sui colli- no, non sto parlando di me, parlo di Bologna. Anche perché quando ci abitavo mica ero la vecchia signora che sono ora: ero una ragazzina, sveglia e un po’ turbolenta” ( Non ho l’età- Mara Maionchi)

Effervescente al punto giusto, sempre di buon umore e con un forte senso umoristico incarna perfettamente lo spirito emiliano con solarità e un pizzico di follia; da ragazzina ribelle è diventata donna di successo dalla grande determinazione. Spirito indomito, trasparenza e acume sono le caratteristiche peculiari della discografica e conduttrice radiotelevisiva Mara Maionchi.

Nel mio immaginario fanciullino istintivamente Mara sembra ricordare il personaggio non convenzionale Disney dell’abile arciere Merida di The Brave, principessa scozzese dai capelli rossi, dotata di spirito ribelle e determinata a farsi strada nella vita con coraggio. Una giovane ragazza di cuore femminista senza troppi grilli per la testa che sfida il suo destino, mettendosi rischiosamente in gioco per avere il futuro che desidera. Una bella e divertente fiaba che associo a Mara per l’impetuosità e l’intraprendenza del personaggio femminile.

La storia di Mara non può definirsi una favola tout court come quella della principessa Merida, tuttavia, la sua positiva capacità di adattarsi alle situazioni e agli imprevisti della vita, la sua fervida e curiosa intraprendenza, unita ad un forte e passionale spirito di iniziativa, le hanno permesso di ottimizzare il suo viaggio, rendendolo finora unico, esaltante e ricco di meravigliose sorprese sia in campo affettivo che professionale.

Sposata con il discografico e autore di successo Alberto Salerno che vanta collaborazioni prestigiose con grandi big della musica italiana e un maestro d’eccezione come Mogol, Mara è riuscita a crearsi una propria etichetta discografica a conduzione familiare nel 1983, chiamata la Nisa a cui si è aggiunta nel 2006 una seconda casa discografica indipendente dal  bizzarro nome “Non ho l’età” per giovani emergenti. Questa firma aziendale è diventata anche il titolo scherzoso della sua monografia in cui Mara racconta con spontaneità e semplicità il suo percorso fino al 2009, una lunga serie di strette di mano e sorrisi  “Non si può certo dire che la mia vita non sia stata divertente e costellata di imprevisti. Una vita fitta di incontri con persone ricche di qualità, con uomini e donne che hanno fatto la storia della musica leggera italiana. Perché alla fine, diciamolo, io non ho mica scoperto nessuno: ho solo incontrato dei talenti. E la storia della mia vita è la storia di questi incontri” Sarà che non ha scoperto nessuno, ma sicuramente ha fiuto nell’individuare le potenzialità di un artista.

Indiscusso resta il lancio di Gianna Nannini e Tiziano Ferro. Tempi d’oro, ma la crisi recente e la chiusura da parte di alcuni network nei confronti di chi cerca di fare qualcosa di nuovo è un dato registrato e sembra  che  molte case di produzione ritengano non eccessivamente brillante la qualità attuale di molta musica italiana. Sta di certo che l’argomento è all’attivo molto presente.

Basti pensare al recente articolo della conduttrice e giornalista Paola De Simone sulla triste vicenda del rocker Edoardo Bennato in crisi con le case discografiche che sembra non vogliano lanciare il suo nuovo disco. A Edoardo l’autrice Paola consiglia di autoprodursi, vista la situazione del mercato italiano. “Questa è la grande novità: se le case discografiche non ti soddisfano o non ti vogliono, autoprodursi un disco è oggi una scelta possibile e assolutamente dignitosa. Succede nel mondo dell’editoria, dove tanti scrittori si autoproducono, succede nel mondo della musica e sempre in maggiori realtà professionali.”

Un atteggiamento simile viene promosso provocatoriamente da Mara nel suo libro, anche se il riferimento è radiofonico e investe le nuove leve Nessuno vuole più rischiare niente. Per la paura di trasmettere qualcosa su cui il responso del pubblico non è prevedibile a priori ci si priva del tutto del gusto della sfida, dell’adrenalina che dà scommettere su un artista nuovo, la cui sorte ancora oscura potrebbe prendere i contorni di un grande successo. In tempi recenti, una bella avventura in questo senso è stata quella di Tiziano Ferro, che ho visto nascere e affermarsi a livello mondiale. Quando nel 2001 le radio cominciarono a trasmettere Xdono, Tiziano era un signor Nessuno(…)Qualcuno decise che quel signor Nessuno faceva della musica che poteva funzionare e cominciò a mettere in onda la sua canzone. Nel giro di poche settimane tutta Italia cantava Xdono. Ora invece niente: se si cerca di presentare un artista nuovo, qualunque sia il tipo di musica che propone, ci si trova di fronte a un muro insormontabile. Ma, dico io, è la capacità di fare scommesse, di lanciarsi in nuove imprese che permette al mondo di avanzare.”

Dalla musica alla radio il passo è breve nella sua carriera. Cosi ci ritroviamo Mara prima personaggio pubblico televisivo con varie edizioni del brillante Talent show “X Factor” poi, l’anno scorso, il passaggio e la consacrazione radiofonica con il quotidiano programma radio di attualità “Benvenuti nella giungla” su Radio105 dove conduce, senza peli sulla lingua, assieme al giornalista Gianluigi Paragone e alla Dj Ylenia.

La Radio è sempre stato uno degli amori di Mara, infatti, scorrendo le prime righe della sua storia, scopriamo che, pur non avendo l’abitudine di acquistare molti dischi da ragazzina, assorbiva ugualmente la cultura musicale dell’epoca attraverso la radio che ascoltava per interi pomeriggi.  Il suo programma preferito era lo storico “Il Discobolo” con Vittorio Zivelli; la sua striscia musicale è stata tra le prime a segnalare le novità con spirito internazionale. “ Grazie al Discobolo e ad altri programmi radiofonici l’Italia del dopo guerra scopriva che, mentre qui si era rimasti fermi alla scuola del Bel Canto di origine operistica, oltreoceano la canzone popolare aveva fatto passi da gigante. Basti pensare che, più o meno negli stessi anni in cui noi canticchiavamo Vola colomba, pensando fosse il non plus ultra della modernità, gli americani impazzivano per i primi successi di Elvis.”

Tanti ricordi, raccontati con gusto e classe in modo lineare e schietto, permettono di conoscere ed apprezzare Mara ancora di più. La sua formula convince senza annoiare.

Un buon libro da leggere per vivere la sua storia in presa indiretta, al di là del personaggio. In fondo Mara ci ha abituato alla sua onestà intellettuale anche in radio, quindi, i suoi scritti non sono da meno. Buona lettura e soprattutto buon ascolto!

Scheda Libro

Titolo: Non ho l’età

Autore: Mara Maionchi

Editore: Rizzoli

Genere: monografie spettacolo

Data di pubblicazione: 09/09/2009

Pagine: 250

 

 

Articolo a cura di Nicoletta Zampano

 

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