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Pubblicità: segnali di ripresa per le Radio

A quanto pare una bella notizia! Ovviamente in questi anni di crisi nessuno di noi, amanti della radio, si è mai dato per vinto, continuando ad affermare che niente avrebbe mai potuto fermare questo mezzo di comunicazione. Eppure molte persone hanno provato a dirlo, a scriverlo e forse se lo sono anche augurato.

Invece no, la radio è ancora viva e sotto l’attenzione di tutti, forse per la sua grande capacità di adattarsi velocemente alla modernità e allo scorrere degli anni. La radio riesce sempre a stare al passo coi tempi anzi, a volte gli anticipa! A dimostrazione di quello che stiamo dicendo, al di là di questioni legate ad investimenti nei palinsesti o nel team di speaker che caratterizza un’emittente, arriva in questi giorni un altro dato molto significativo.

La radio è di fatto candidata  ad essere una nuova opportunità per investitori e broadcaster, lo dice (e lo dimostra, dati alla mano) uno studio (RadioCompass) realizzato da Mindshare in collaborazione con le principali concessionarie radio private (24Ore System, Gruppo Finelco, Manzoni, Mediamond, Openspace e RDS Advertising ) e con Research Now, che ha analizzato le potenzialità del mezzo.

Grandi cambiamenti stanno inoltre arrivando ai vertici di alcune di queste concessionarie. Per esempio, pur non essendoci ancora nulla di ufficiale, sembrerebbe che il direttore centrale radio e tv della concessionaria del Gruppo Espresso (Massimo Soleri) stia per lasciare il posto ad Antonio Graziano, attuale direttore commerciale di RDS Advertising.

Tornando a quanto dicevamo prima però, per le radio sembra ci siano concreti segnali di ripresa. Dice Fausto Amorese, direttore Radio System del Gruppo Sole 24 Ore: “Il primo semestre 2013 è stato tremendo con una perdita del 15%, per il secondo trimestre puntavamo al pareggio con la chiusura 2012 e ci siamo quasi riusciti. L’ultimo trimestre 2013 è andato benissimo, attorno a +20%. Hanno ripreso a investire tutti i comparti merceologici principali: banche, finanza, assicurazioni, anche auto e tlc, che restano però al di sotto delle loro medie di settore. In Radio 24 cresce l’area tecnologia e software”. Gli fa quasi eco Marco Mordonini, direttore commerciale della concessionaria del Gruppo Finelco: “Il 2013 è chiuso bene, a +4,3%, grazie alla vitalità di Radio 105 e Virgin Radio, mentre RMC ha performato meglio del mercato ma con un leggero segno negativo. L’apertura 2014 è rassicurante: va molto bene Virgin Radio che chiude gennaio  a+8% sull’analogo mese 2013, mentre la chiusura totale è ipotizzabile tra il 4 e il 5%”.

Insomma, sembra che il 2014 inizi con qualche timido segnale positivo e si spera che la positività di questi dati spingerà chi di dovere ad investire nuovamente nelle pubblicità radiofoniche, con una chiara ricaduta a 360° sui Network (si spera). Non resta che attendere i prossimi mesi per sapere se questi dati verranno confermati o smentiti. Nel frattempo però, continuiamo ad ascoltare la radio, perché la vita senza di lei sarebbe molto molto noiosa!

Articolo a cura di Mattia Savioni

Admin Radiospeaker

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