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5 cose che forse non sai su Radio Deejay

Radio Deejay è una delle emittenti più ascoltate a livello nazionale, e da sempre si è contraddistinta in positivo nel panorama italiano, innovandosi continuamente nel corso degli anni.

Ultimamente vi abbiamo parlato molto di Radio Deejay sulle nostre pagine: nelle scorse settimana abbiamo raccontato che è l’emittente più seguita da PC, smarthphone e tablet, della presenza sempre più frequente di Gianluca Gazzoli negli studi di via Massena e dell’addio di Albertino, che dopo 35 anni di conduzione è diventato direttore artistico di m2o.

Pochi mesi fa Radio Deejay ha festeggiato il 37° compleanno, e di storie curiose da raccontare ce ne sarebbero migliaia: noi di Radiospeaker ne abbiamo selezionate 5. Pronti a scoprirle tutte?

Il primo lavoro di Nicola Savino a Deejay fu come fonico

Nicola Savino non era il conduttore che conosciamo oggi, e in realtà non era nemmeno un conduttore all’inizio della sua carriera. Ha cominciato a lavorare dall’altra parte del microfono, come fonico di “W Radio Deejay“, con Marco Baldini e Fiorello. Ha curato la regia di Deejay Chiama Italia, durante la quale Linus lo faceva spesso intervenire in diretta, per sapere cosa ne pensasse l'”uomo della strada”, dei fatti del giorno.

Visto il successo dei suoi interventi, ha acquisito sempre più spazio fino a diventare oggi un conduttore fisso della trasmissione. Quello è stato l’inizio della carriera di Nicola Savino, che negli anni successivi è diventato una voce e un volto noto dell’intrattenimento. Potete ripecorrere tutta la sua carriera, fin dagli inizi, cliccando qui.

Radio Deejay è stata la prima a far ascoltare gli Eiffel 65

Il 1° aprile 1999 veniva pubblicato il brano d’esordio degli Eiffel 65, e Albertino è stato il primo speaker a mandare Blue in onda, su Radio Deejay. A rivelarlo è stato lo stesso conduttore, che ne ha parlato durante la sua prima diretta su m2o, per festeggiare il ventennale dell’evento.

In quest’occasione è intervenuto anche Gabry Ponte, degli Eiffel 65, che ha un po’ raccontato qualcosa sulla canzone, svelando che è nata un po’ per caso e con un testo improvvisato: assieme a Maury e Jeffrey, gli altri componenti della band, ha riferito di essere convinto che l’essere stati trasmessi da Radio Deejay fosse un pesce d’aprile. 

Uno dei conduttori di Radio Deejay ha giocato in Champions League

Alessandro Cattelan è riuscito a scendere in campo durante una partita di Champions League. Da sempre appassionato di calcio, con qualche esperienza nella squadra della sua città natale, la Derthona di Tortona, il conduttore non ha mai fatto mistero della sua fede interista e, per quanto impegnato in radio e in tv, ha sempre cercato di ritagliarsi un minimo di tempo per dedicarsi allo sport.

Cattelan però è andato ben oltre il tifo, ed è riuscito a disputare una partita europea con La Fiorita, team sammarinese, che gli ha dato la possibilità di giocare gli ultimi minuti della sfida dei preliminari di Champions League giocati contro i Lincoln Red Imps Football Club di Gibilterra. Sfortunatamente però, l’esperienza europea si è conclusa lì, perché La Fiorita è stata eliminata. In questo articolo trovate tutti i dettagli a riguardo.

Chi ha inventato Radio Deejay?

Nonostante Linus sia da anni il volto dell’emittente, e che dal 1995 sia anche il direttore artistico, non è stato lui a fondare Radio Deejay. Il merito va a Claudio Cecchetto, famoso produttore, dj e talent scout che nel 1982 è diventato il padre di una delle emittenti più ascoltate a livello nazionale.

Ha anche avuto l’intuizione di mettere davanti al microfono personaggi come Amadeus e Gerry Scotti, che successivamente hanno avuto l’opportunità di condurre anche in tv, dimostrandosi sempre capaci in ogni occasione. Sapevate che oggi Claudio Cecchetto invece si è interessato alla politica?

Radio Deejay non trasmetteva musica italiana

Dopo Sanremo ha tenuto banco la proposta di obbligare le radio a passare un minimo di musica italiana: molti personaggi pubblici hanno espresso la loro opinione e si sono divisi fra chi trova inaccettabile una costrizione del genere e chi invece trova sensato il dover in qualche modo salvaguardare gli artisti nazionali, come sostenuto dal presidente della SIAE.

Radio Deejay ha inizialmente bandito il made in Italy, puntando su gruppi come Depeche Mode e Duran Duran. Poi nel corso del tempo qualcosa è cambiato, fino ad arrivare alla (ri)scoperta di artisti italiani, passati più frequentamente in radio, come 883, Articolo 31 e Jovanotti.

Articolo a cura di Alessio Di Pietro

Alessio Di Pietro

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