La Radio che non cambia
Passano gli anni, cambiano le necessità, la tecnologia avanza. Eppure, tra i mezzi di comunicazione, ce n’è uno che sembra mantenere le sue qualità storiche immutate: la radio.
La diffusione del “mostro” internet ha radicalmente modificato le modalità di azione degli strumenti della comunicazione, risucchiandone gli utenti e indirizzando le scelte degli editori. Basti pensare a giornali e riviste cartacei, molti dei quali hanno convertito in toto i propri contenuti al formato digitale.
Le televisioni rincorrono la miglior definizione possibile sfidando i pixel della realtà, e i notiziari cercano di stare al ritmo del web con frenetiche edizioni h24. Insomma, un mondo, quello dell’informazione e dell’intrattenimento, che ha subito enormi cambiamenti, inchinandosi all’accessibilità, intuitività, comodità della rete.
Ma dicevamo della radio: lei, nonostante tutto, resta dov’era. Almeno per ora. Certo, le web radio costituiscono una fervente e feconda realtà, che, tuttavia, palesa ancora notevoli complessi di inferiorità nei confronti della sorella maggiore: fatica a diffondersi con la prepotenza degli altri media, sebbene, in linea teorica, rappresenterebbe un’evoluzione in linea coi tempi che viviamo.
Perché la radio rimane pur sempre la stessa? Cambiano i supporti (i-pod, i-phone, i-pad, cellulari, etc.) ma non cambia, fondamentalmente, il ruolo che l’FM assume da sempre nella nostra quotidianità. In macchina, in bagno, in cucina: più di qualsiasi social network, la radio riesce a tenere compagnia con le sue chiacchiere e la sua musica, mai invadente, mai fine a se stessa, sempre di piacevole supporto alle attività umane.
La radio fa la differenza, sta affermando la specialità del suo carattere resistendo a mutamenti secolari, semplicemente continuando a fare ciò che ha sempre fatto. E’, probabilmente, l’unico mezzo che su internet appare fuori luogo, meno agile e più artificioso. Troppo selvaggia per essere rinchiusa insieme alle altre bestie nella gabbia virtuale e nell’innaturale meccanicità di un click.
La radio è azione, è contesto, è immanenza, è il ritmo della realtà, non potrà mai limitarsi ad essere ascoltata con pigrizia davanti ad uno schermo. Nell’umiltà del suo servizio, nella sua paradossale silenziosità, nel suo sentirsi semplice compagna e mai mogliettina pretenziosa, si è conquistata un posto a tempo indeterminato nella vita di tutti noi. Forse l’ultimo disponibile.
Articolo a cura di Giuliano Antonini