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Radio & Sport: le emittenti italiane lo preferiscono a livello locale

Dopo aver paragonato i dati di ascolto relativi al primo semestre 2018, abbiamo deciso di analizzare la situazione sportiva. Come è ben evidente nel panorama radiofonico italiano, ci si rende conto che, ad eccezione della nuova RMC Sport, nata lo scorso gennaio 2018, e Radio Rai , con le radiocronache che da anni intrattengono e informano l’utenza, nessun’altra emittente nazionale ha deciso di puntare su una programmazione basata sullo sport.

Non che si tratti di un argomento ignorato, ovviamente, ma è decisamente più diffuso a livello locale, dal momento che può andare incontro a un target ben specifico.

Questione di pubblico dunque: un’emittente nazionale difficilmente potrebbe adattarsi ai gusti di tutti ma, soprattutto, verrebbero citate sempre e solo le realtà sportive più importanti, tralasciando tutto ciò che accade quando si trattano argomenti non mainstream. I momenti in cui si parla di sport, dunque, è spesso relegato ai radiogiornali, che in pochi secondi sintetizzano i risultati, o all’interno delle trasmissioni, quando però accade qualcosa di insolito al punto tale da giustificarne un talk in un programma di intrattenimento.

Alcune emittenti importanti, come Radio Deejay e Radio 105, che hanno partnership rispettivamente con Juventus e Milan, hanno inserito programmi sportivi nel palinsesto del weekend, con lo scopo di informare a livello sportivo, ma anche di intrattenere. Da una parte abbiamo Ivan Zazzaroni e Fabio Caressa, con Deejay Football Club, dall’altra gli Autogol, con 105 Autogol: entrambe le trasmissioni hanno il pregio di essere fruibili anche per un pubblico non interessatissimo allo sport, visto il mix equilibrato fra parlato e musica su cui possono contare.

L’Italia è la patria del calcio, e proprio le emittenti che si specializzano su questo sport sono quelle più diffuse. Un altro fattore da non sottovalutare è che ci sono competizioni spalmate durante tutto l’anno, da agosto a giugno: quando invece non si è in campo, in estate, ecco che si trova comunque il modo di parlarne, con il calciomercato, che in certi casi risulta appassionante quanto una serie televisiva, ricca di trasferimenti mancanti, contratti clamorosi e altri colpi di scena.

Se un’emittente nazionale è obbligata a parlare di Juventus, Milan, Inter, Roma e Napoli, le squadre calcistiche più importanti, una radio locale potrebbe permettersi il lusso di “ignorare” queste società e puntare su qualcosa che interessa ad una nicchia ben più ristretta di persone, che potrebbe essere una squadra non legata necessariamente al mondo calcistico.

Questa situazione porta alla realizzazione di emittenti tendenzialmente monotematiche, spesso gestite dai tifosi stessi che, non potendosi però permettere il lusso di costituire una radio che trasmetta 24 su 24, scelgono piattaforme più economiche e che non richiedono un impegno costante: molto diffuso è Spreaker, che consente di trasmettere in diretta, salvando però il podcast nel caso qualcuno volesse riascoltarlo.

Come sarà il futuro sportivo radiofonico? Probabilmente la situazione rimarrà sempre la stessa, dal momento che con i nostri smartphone abbiamo sempre l’opportunità di visitare i siti che trattano di sport o, in alternativa, possiamo sempre contare su un’app che ci informa sui risultati di qualche competizioni in diretta. 

Articolo a cura di Alessio Di Pietro

Alessio Di Pietro

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