HomeMagazineNAB 2019: le attrezzature da radio si muovono verso l’home studio

NAB 2019: le attrezzature da radio si muovono verso l’home studio

Di recente sono andato al NAB Show di Las Vegas, una nota fiera tecnologica del settore broadcast e media. Ero solito soggiornare al Riviera, un hotel e Casinò un po’ malandato ma che aveva due cose buone: era a pochi passi dal centro congressi e aveva un pub inglese quasi accettabile, che era una bella casa (lontano da casa). Oh, era anche molto economico.

Il Riviera fu abbattuto alcuni anni fa però. Al suo posto quest’anno ci sono stati molti lavori di costruzione: il convention center si sta espandendo e dove c’era una volta un hotel schifoso presto ci saranno The West Halls, da riempire con più espositori.

Quindi questa volta ho scoperto un nuovo hotel, il LINQ: hotel ad una fermata dal centro congressi. La parte migliore del LINQ è una strada in stile europeo, con un buon numero di ristoranti decenti. Trascorri un po ‘di tempo qui e puoi quasi dimenticare le orribili assurdità del resto di Las Vegas.

Ho trascorso molto tempo nella parte audio del NAB Show e ho notato un piccolo cambiamento: i produttori stanno realizzando sempre più materiale per gli home studio, piuttosto che enormi strutture per studi radiofonici classici. Alcuni produttori, almeno, stanno riconoscendo che il lavoro sta cambiando. Non abbiamo bisogno di splendidi studi in luoghi costosi, ora che abbiamo internet ad alta velocità.

Al NAB Show le attrezzature per fare la radio sono sempre più da home studio

Ad esempio Rhod Sharpe, presentatore radiofonico della BBC Radio 5 Live, ha presentato lo stesso spettacolo notturno negli ultimi venticinque anni da una casa del diciottesimo secolo nello stato americano del Massachusetts. Richiede un microfono, alcuni monitor, un collegamento dati e non molto altro.

Ci sono altre storie di conduttori radiofonici che sono felici anche a lasciare lo studio e a trasmettere in esterno. Filippo Solibello, di Rai Radio 2, vede lo studio come un luogo limitato: preferisce portare il suo show in strada. Sembra che abbia bisogno di un microfono, un laptop e una connessione wifi.

In effetti, ci sono molte emittenti, alcune solo su internet altre su FM o DAB, che esistono senza un centro di trasmissione: ogni spettacolo proviene dalla casa del presentatore.

Il punto di forza della radio è una connessione umana e un’esperienza condivisa: qualcosa che Spotify non può sperare di fare

Se i produttori audio stanno iniziando a notare la tendenza verso gli home studio, forse questa è un’opportunità per tutti noi di ripensare a come progettare la radio per il futuro.

Articolo a cura di James Cridland

Stefano Tumiati

Stefano Tumiati

Regista Radiofonico, Tecnico Audio, Producer, Montatore Video Leggi i miei articoli

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