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L’informazione corretta con "La Radio ne parla"

“L’informazione è linguaggio comune di senso che produce conoscenza. E la conoscenza libera dall’ignoranza e crea libertà”

La società attuale sta vivendo un periodo di profondi cambiamenti socio-politici. Questo è un dato di fatto. Abbiamo affrontato anni di crisi. E’ anche questo è un dato di fatto. Cosi come per tutti è comune conoscere vita e miracoli dei propri artisti preferiti o della squadra calcistica del cuore. Attraverso Tv, giornali, radio, internet siamo comunemente tempestati dai fatti del giorno, cronaca o spettacolo, fa poca differenza.

Sicuramente è un bene una sana ed equilibrata informazione perchè conoscere il proprio Paese sotto molteplici aspetti e su varie angolazioni permette di allargare gli orizzonti e prendere coscienza delle problematiche comuni a prescindere dalla corrente politica dominante. Le Radio italiane offrono ormai una vasta gamma di programmi di informazione su larga scala. In particolare i canali Rai garantiscono un servizio pubblico informativo ad ampio spettro che alimenta una sana consapevolezza sociale.

Ultimamente ci siamo soffermati sulla linea diretta pubblica di Radio1 e il suo “La Radio ne parla”. Un programma di informazione a tutela del cittadino che offre un servizio di qualità giornalistica eccellente con rubriche di approfondimento mattutine quotidiane a tema sui fatti più rilevanti del momento: Alcool e giovanissimi, Diete e anziani, disoccupazione giovanile e mondo universitario, liberalizzazioni del mercato e truffe telefoniche per citarne alcuni dei più significativi, presi a campione. Per ogni argomento vengono interpellati soggetti pubblici di riferimento nazionale a cui si offre anche l’opportunità di confronto con qualche ascoltatore che vive in primo piano quella data situazione sociale di riferimento.

La Radio parla e fa parlare i vari attori di un dato caso su un piano di parità rappresentativa. Una buona formula radiofonica, sobria ed elegante, in cui non manca mai il “genio artistico” che crea brevi stacchi musicali ad hoc. Merito di un attenta redazione e di una conduzione al femminile brillante.

Cosa sapete di mercato libero o mercato tutelato? Avete mai provato a passare da un operatore all’altro per la luce, il gas, l’acqua e come è andata? Si chiamano liberalizzazioni e sono iniziate nel 1999. Non a tutti è chiaro cosa ci si guadagna. E’ bene sapere se le bollette possano essere una fonte di risparmio oppure no. A maggior ragione è importante difendersi da offerte telefoniche non richieste, servizi che ci ritroviamo a pagare senza aver mai detto acconsento. Oggi dunque la Radio ne parla si dedica alle utenze” Questa introduzione al tema del giorno ci chiarifica la prospettiva e ci invita all’ascolto. In fondo la prima forma di tutela è saper scegliere dove e come informarsi per evitare di incappare in qualche truffa o semplicemente superare i tanti ostacoli “amministrativi” che si possono incontrare sulla strada di casa.

In questa puntata ad esempio salta all’occhio l’argomento “truffe telefoniche”e la redazione ci permette di inquadrare la problematica da un doppio punto di vista: da una parte l’ascoltatore-cittadino “Buongiorno. Quando sento una bella voce al telefono, mi lascio sedurre. Potrei comprare qualsiasi cosa. Mi sono anche iscritto al registro delle opposizioni, ma continuano a chiamarmi e a telefonarmi. Negli ultimi tempi gli addetti ai call center non parlano bene italiano e le linee sono disturbate e non si capisce niente di quello che dicono, ma conviene pagare poco per un servizio cosi scadente?”

Dall’altra  scatta la controparte pubblica che aiuta a capire cosa è un offerta telefonica e cosa è una truffa e soprattutto se è possibile bloccare telefonate indesiderate. Tra i vari soggetti di riferimento rientra anche il Responsabile del registro pubblico delle opposizioni, Maurizio Pellegrino, che risponde alla domanda: Basta oggi in Italia questo registro?”Le offerte che riceviamo al telefono molto spesso sono non chiare e quindi il consumatore non è messo nella condizione di fare una scelta avveduta; a volte invece sono più chiare e quindi il consumatore può scegliere o meno. Per quanto riguarda il registro delle opposizioni permane una problematica inerente al fatto che opera con il sistema dell’opt-out. Il consumatore può registrarsi e chiedere di non essere più chiamato solo per quanto riguarda le numerazioni del registro pubblico telefonico.  Ma capita a tutti i consumatori di dare un consenso. Ad esempio quando andiamo al supermercato e sottoscriviamo la carta fedeltà. Lì diamo un consenso, un consenso anche ad essere chiamati. Queste tipologie di consenso che il consumatore fornisce a soggetti imprenditoriali, eventualmente anche dando un consenso a fornire questi dati a terzi, non si incrociano con il Registro delle opposizioni. Ecco perchè a volte veniamo chiamati anche se siamo iscritti al Registro.”

Anche questo programma radio ci introduce al mondo giornalistico radiofonico in tutta la sua bellezza; in fondo essere ben informati è un servizio che, alla lunga, paga. Da ascoltare sicuramente.

 

 

Articolo a cura di Nicoletta Zampano

 

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