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I ragazzi tra gli 11 e i 14 anni ascoltano la Radio?

Il sito rockit.it ha pubblicato gli interessanti risultati di un’indagine condotta sui ragazzi tra gli 11 e i 14 anni (264 in tutto) di una scuola media italiana: oggetto dell’intervista era il loro rapporto con la radio, con la musica e le modalità di fruizione di quest’ultima: come l’ascoltano, quando, chi li guida nella scelta dei generi e così via.

I ragazzi della scuola media presa in esame (la Galileo Galilei di San Pietro in Palazzi, provincia di Livorno) hanno dichiarato di prediligere il proprio smartphone per ascoltare la musica, ovviamente perché esso porta con sé l’aspetto della condivisione, dunque la possibilità di estendere l’esperienza di ascolto ai propri amici e conoscenti tramite i social network e i circuiti multimediali.

È emerso che ad influire molto nel primo avvicinamento alla musica sono chiaramente i familiari in primis (42,5%), dunque fratelli, sorelle, zii, cugini, genitori e in secondo luogo gli amici (solo 8,7%).

L’89% degli intervistati ha indicato YouTube come principale piattaforma usata per l’ascolto quotidiano, relegando Spotify, iTunes e i dischi al restante misero 11%. Youtube è gratuito, non necessita di registrazione, ha il plus del video, consente di saltare da un pezzo all’altro con disinvoltura, senza dover necessariamente restare all’interno di uno stesso disco o uno stesso autore, prediligendo l’ottica del singolo a quella dell’album.

Il 18% dei ragazzi che ha preso parte al sondaggio non ha mai acquistato cd o audiocassette: sono i nativi digitali radicali. L’82% di loro, invece, ha avuto qualche contatto almeno con un cd. La situazione si ribalta in merito ai vinili, visto che il 75,7% degli alunni intervistati non ha nemmeno idea di cosa sia e solo il 20% ha familiarità con esso, grazie soprattutto ai genitori che hanno tramandato ai figli la passione e il fascino di questo supporto.

Ma la radio? I giovanissimi la ascoltano?

“Vittime” della viralità e assuefatti ai “tormentoni”, i giovanissimi continuano ad ascoltare la radio proprio perché anche essa, adeguandosi alle logiche del mercato, trasmette ciò che piace, ciò che funziona, ciò che i ragazzi in fin dei conti cercano sul web. La reiterazione compulsiva è parte fondamentale dell’ascolto degli adolescenti e ciò vale per le ricerche sul web così come per la scelta della stazione radio: in entrambi i casi si cerca la possibilità di ascoltare più e più volte lo stesso brano. I ragazzi sanno che anche ascoltando la radio troveranno esattamente le hit del momento che amano e che ricercano autonomamente in rete.

Nonostante le infinite possibilità di ricerca messe a loro disposizione, paradossalmente i giovanissimi si cristallizzano su singoli brani riprodotti in loop, senza soluzione di continuità, a ripetizione, andando a contrarre le loro scoperte musicali a vantaggio di un ascolto compulsivo ristretto.

Articolo a cura di Giusy Dente

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