Con quale speaker vi identificate?
Sarà forse scontato dirlo, ma sicuramente tra molti speaker, magari alle prese con il media radiofonico per la prima volta, vi è un chiaro riferimento o comunque una predilezione per un determinato conduttore radiofonico, il quale è da sempre stato al centro dell’ascolto giornaliero da parte di coloro che intendono acquisire utili elementi per rendere la propria conduzione ottimale.
Non a caso, lo stile di conduzione varia in rapporto al tipo di format, ma anche in base alla personalità del conduttore “on air”, relativamente all’emittente in cui trasmette il proprio programma giornaliero o del week-end. “Ad ogni radio il proprio conduttore”, direbbe qualcuno, in riferimento alla tipologia di emittente a cui ogni speaker in qualche modo tende per le personali doti vocali e la personalità.
Riuscire, quindi, a comprendere lo stile del conduttore che si ha di fronte diventa essenziale per comprendere le differenze in relazione al tipo di approccio verso la diretta, che varia nei “talk” a seconda del programma di riferimento.
Come si rapportano gli speaker alla diretta?
Ogni programma, come abbiamo spesso ribadito, ha una sua specifica struttura che si lega alla volontà editoriale che decide di organizzare un palinsesto in linea con la mission dell’emittente stessa, anche magari in riferimento alla musica trasmessa. Una struttura organizzativa che ha ripercussioni sulla conduzione degli speakers.
Per tale motivo, ogni conduttore, nella propria fascia oraria, insieme al tipo di contenuti proposti, assume uno specifico approccio verso la conduzione che mira a soddisfare le esigenze degli ascoltatori, alcuni votati verso una predisposizione tipicamente giornalistica altri prossimi più all’intrattenimento, anche “fuori le righe”.
Ad ognuno la propria scelta, compresa quella di chi conosce bene la sua professionalità decidendo di investirla in quell’emittente in cui poterla esprimere al meglio, attenzione però, senza copiare i colleghi.
Modelli di riferimento, ma senza palesi imitazioni.
Articolo a cura di Maurizio Schettino