Da Virgin Radio, Andrea Rock parla con Radiospeaker.it
In coppia con Giulia Salvi, è la voce del drive-time di Virgin Radio. Andrea Rock si è confidato per i lettori di Radiospeaker.it e ci ha parlato del suo amore per la radio che risale agli anni delle scuole medie, di “Virgin Generation” (ogni giorno dalle 18 alle 20), della scena rock attuale e dell’odierno panorama radiofonico nazionale (Virgin e non solo…). Ecco cosa ci ha detto! Buona lettura!
Ciao Andrea, raccontaci la tua esperienza radiofonica. Quando è cominciata la tua passione per la radio? E il tuo amore per il rock a quando risale?
Ciao a tutti i lettori di Radiospeaker! Diciamo che il mio amore per la radio risale agli anni delle scuole medie, quando nei pomeriggi di studio mi registravo i programmi di 105 con Ringo (giuro è vero! Non è sviolinata!). Aveva un programma con Paolo Maldini che si chiamava “Codice Rap” e mi piaceva un sacco. La mattina, riascoltavo le cassette nel walkman mentre andavo in tram. Amavo molto il rap e il mio gruppo preferito erano i Beastie Boys che avevano una matrice fortemente hardcore/punk e da lì avrei già capito dove sarei finito con le orecchie. La mia passione per il rock, nasce dal bisogno di urlare e reagire alle sfide della vita attraverso la musica. I miei primi gruppi sono stati Green Day e Ramones. Virgin Radio è arrivata in Italia nel 2007.
Qual è il tuo bilancio fino ad oggi? In cosa la “tua” radio è cambiata?
Beh, innanzitutto adesso ci sono tre programmi parlati in onda ogni giorno! In secondo luogo, oggi Virgin ha un suono ben definito, ha una linea editoriale chiara e ben precisa. Stiamo crescendo giorno dopo giorno, grazie all’affetto dei tanti ascoltatori e alla passione che ci contraddistingue dagli altri network. Con Giulia Salvi siete una delle coppie più giovani e affiatate dell’etere. Un bilancio sul vostro rapporto di conduzione e su “Virgin Generation”. Non avrei potuto trovare una collega migliore: io le dico sempre che un giorno “mi farà le scarpe”, perchè oltre ad essere preparata, con i piedi per terra e sempre sul pezzo, è anche una ragazza tremendamente bella ! (risata) Seriamente, con lei è nata una splendida amicizia; io cerco di portarla verso le culture più alternative e underground e lei mi dà sempre ottimi consigli!
Tu sei anche un musicista, in che modo la tua esperienza di artista è stata di aiuto anche per il tuo percorso radiofonico?
Ti ringrazio per il “musicista”! Sono un appassionato di punk/hardcore da quando ho 14 anni. Farsi le ossa in ambienti così incredibilmente vitali (soprattutto a metà anni 90), mi ha insegnato a rimanere sempre con i piedi per terra e a vivere di passioni. Intervistare band per le quali provi stima e ammirazione, rende il tuo lavoro più sincero e vero anche agli occhi (o per meglio dire, alle orecchie) degli ascoltatori.
Come giudichi la scena rock attuale? Quali sono gli artisti (italiani o internazionali) nei quali credi maggiormente?
La scena rock attuale è viva e ruspante; ci sono molte più gruppi rispetto ad una volta: bisogna quindi selezionare con più cura gli ascolti. In Italia spezzo una lancia per gruppi come Jack Jaselli & The Great Vibes Foundation, Plan de Fuga e The Fire. A livello internazionale, mi hanno colpito molto gli ultimi lavori di Mumford & Sons, Low Anthem, Against Me!, Jesse Malin e Frank Turner. Ma la mia band preferita di sempre rimarranno i Social Distortion! Un giudizio sul panorama radiofonico di oggi: radio e webradio. Anche Virgin ha i suoi canali web musicali tematici… Si è vero; alcuni di questi canali li curo personalmente! Credo che il mondo delle webradio sia molto interessante. Si scopre un sacco di musica, è importante però, che chi li segue, non trascuri la qualità della messa in onda.
Virgin Radio Television è ai suoi primi mesi di vita. In che modo hai contribuito alla sua nascita?
Beh, provengo da un’eperienza di sette anni a Rock TV, quindi credo fortemente che il rock necessiti di visibilità. Credo che la tv sia partita bene, con un buon team giovane e propositivo. Con Virgin Generation lanciamo un messaggio forte: la buona musica è come un tatuaggio, dura per sempre; per questo il pacchetto è confezionato seguendo questo tipo di aspetto grafico.
Conosci Radiospeaker.it? Ti piace?
Sono sincero, non la conoscevo…ma rimedierò quanto prima a questa mia mancanza!
Articolo di Pierpaolo Fasano