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Che caratteristiche bisogna avere per fare lo Speaker?

Tanti ambiscono o semplicemente sono affascinati dal lavoro in radio, dalla figura dello speaker radiofonico, il quale ha il privilegio di poter trasmettere e comunicare con tante persone, desiderosi di ascoltare l’ultimo pezzo del loro cantante preferito o le imperdibili news delle varie edizioni del giornale orario.

Un lavoro che per molti, spinti da una vera passione, è divenuto ormai un divertimento quotidiano, un piacere dal quale risulta difficile allontanarsi perché sempre ricco di sorprese, interazione e musica, assolutamente necessaria!

Ma tale impiego conta, in maniera particolare rispetto agli altri, di tanta pazienza, sacrificio, e molta preparazione. Niente è dato al caso. Tutto segue delle precise dinamiche a cui bisogna attenersi e che solo la sana esperienza, la “gavetta”, riesce a far acquisire nella maniera giusta.

Forse si potrebbe ricevere qualche critica affermando che non è un lavoro per tutti. Chi lo svolge magari da diversi anni sa benissimo a cosa facciamo riferimento. Oltre alla competenza e formazione, molto indispensabile, anche un’innata predisposizione naturale può essere l’ingrediente giusto per fare la differenza nell’approccio tecnico del mezzo.

Abbastanza utile, quindi, possedere una dialettica fluente, unita alla padronanza di linguaggio, ricco, quest’ultimo, di un lessico diversificato in grado di rendere l’intera conduzione originale e spontanea, senza alcun intoppo. A questo, se poi si aggiunge il proprio bagaglio culturale e l’interesse verso la lettura delle principali notizie sui quotidiani, il gioco è fatto.

A tal proposito, la conoscenza di ciò che viene detto “on air” non è da sottovalutare. Lo abbiamo ripetuto spesso nei nostri articoli, il pubblico all’ascolto è attento: dire qualcosa che non rispecchia il vero, potrebbe incrinare quel rapporto fidelizzato da anni con il pubblico ma anche con l’editore, il quale non tarderebbe a prendere seri provvedimenti nei confronti dello speaker.

Pertanto, fare il conduttore radiofonico vuol dire anche assumersi determinate responsabilità nel rispetto di chi è dall’altro lato del media. Infatti, ad ascoltare la radio vi potrebbe essere chiunque, al di là del programma che viene trasmesso; anche un bambino, sintonizzato su una determinata emittente, magari un po’ “ fuori dal coro” e fuori da un linguaggio consono a cui siamo abituati.

Ma l’audience in molti casi la fa da padrone. Ed anche da questo punto di vista tutti devono adeguarsi, per evitare di perdere quel posto magari tanto sudato e particolarmente ambito. Reinventarsi di continuo ed essere sempre al top, questa forse è la formula giusta, senza alcuna presunzione di aver raggiunto un ipotetico traguardo.

Insomma, fare la radio non è proprio “un gioco da ragazzi”!

Articolo a cura di Maurizio Schettino

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