Radiospeaker.it incontra il Community Manager di Radio Globo, Federico Mancosu.
Sono tante le professionalità che costituiscono un’azienda radiofonica, ognuna con un compito ben preciso, assolutamente indispensabile per la resa qualitativa dell’emittente. Speaker, fonici, redazione, insomma, tutti operativi seguendo quella determinata linea editoriale alla quale bisogna necessariamente attenersi, per ambire alla crescita dei fondamentali ascolti.
Tra le figure che rivestono un ruolo particolarmente importante, vi è quella del community manager. Noi di Radiospeaker.it abbiamo incontrato Federico Mancosu che ricopre tale posizione all’interno di Radio Globo.
Un successo radiofonico in salita dovuto anche al coinvolgimento degli ascoltatori mediante i “social-network”, alla pari dei network. Indubbiamente un risultato soddisfacente che testimonia maggiormente quanto sia indispensabile, oggi per la radiofonia, l’utilizzo intelligente di questi nuovi canali di comunicazione, in grado di dare ampia visibilità a tutto ciò che ruota magari intorno al palinsesto, le sorprese, gli ospiti, i “dietro le quinte” di una radio. E proprio dietro ad un microfono si nasconde tanto lavoro, quello di uno staff creativo sempre proteso all’innovazione e alla nascita di idee che possano accrescere l’interesse degli ascoltatori, affinché si crei una costante fidelizzazione.
Il lavoro certosino di Federico è finalizzato anche a questo. Retroscena e curiosità sulla figura del community manager nelle sue parole. Eccole!
Federico com’è partita la tua attività professionale? Ti sei occupato sempre di questo settore?
Provengo da una laurea in Disegno Industriale, dal 2001 al 2013 ho svolto il ruolo di graphic e web designer presso una conosciuta agenzia di comunicazione romana per la quale ho ricoperto il ruolo di Art Director nel corso di diversi anni, curando progetti per clienti di prestigio, tra cui Radio Globo. Nel 2013 Radio Globo mi ha voluto nel suo staff.
Descrivici il tuo compito all’interno di Radio Globo.
Il mio compito all’interno della Radio è principalmente quello di designer, quindi curo il sito, le applicazioni e tutte le attività inerenti alla nostra comunicazione visiva. Oltre a questo, fin dall’inizio mi sono ritagliato il compito di curare la parte “social” aggiornando il sito dell’emittente, www.radioglobo.it, con dei post che condividiamo su Facebook insieme ad altri contenuti virali.
Radio Globo risulta essere in grado di coinvolgere tanti ascoltatori su Facebook alla pari dei network, oltre ad aver raggiunto un buon seguito online rispetto alle altre radio locali italiane. Qual è la strategia adottata dal vostro staff?
Non abbiamo una strategia precisa, tutto quello che facciamo nasce dall’intuito e dalla passione per questo lavoro. Prima di parlare di numeri, premetto che i nostri fan provengono da un acquisizione organica e non sono il frutto di campagne a pagamento. Pochi giorni fa la nostra “fanpage” è arrivata a 250.000 fan, 365 giorni fa ne avevamo esattamente la metà, attualmente siamo la prima radio locale italiana per numero di fan e la dodicesima nella classifica che comprende anche i network nazionali (dati socialbakers.com al 5/5/2015).


Quanto pensi sia importante oggi, per la radiofonia, l’interazione via “ social “ ?
Oggi possiamo dire che è fondamentale! Più del 50% dei nostri ascoltatori naviga attraverso dispositivi smartphone e la maggior parte delle visite verso il nostro sito arriva tramite la nostra “facebook fanpage”. In un certo senso le radio sono come una squadra di calcio e agli ascoltatori piace identificarsi in una stazione piuttosto che in un’altra, lasciando un “like” per un discorso proprio “di appartenenza”. Inoltre grazie a Facebook, possiamo far conoscere la nostra radio e il nostro “brand” anche a persone che vivono in regioni non coperte dalle nostre frequenze. Essere presenti sui “social network” è un’arma in più che va sfruttata al meglio. Se esistono network radiofonici che investono grandi risorse anche nel mezzo televisivo, perché non si dovrebbe fare lo stesso sui social, d’altronde, dati alla mano, 28 milioni di italiani passano in media due ore e 30 minuti al giorno a navigare su una piattaforma social. Quello che mi stupisce – senza fare nomi – è il fatto che esistano dei network con milioni di ascoltatori e di fan che non aggiornano la loro bacheca neanche una volta a settimana, questo lo trovo davvero inconcepibile. Uno dei nostri programmi di punta, il “Morning Show”, ormai interagisce tutte le mattine con gli ascoltatori che inviano messaggi su Facebook durante la diretta, oppure nascono dei divertenti dibattiti su ciò che i conduttori postano la mattina; tutto questo è senza dubbio un bene perché si viene a creare un’interazione sinergica che coinvolge il pubblico rendendolo protagonista della diretta.
Se fossi il fondatore di Facebook, Mark Zuckerberg, cosa apporteresti al “social – network”, magari qualcosa di maggiormente utile proprio per la comunicazione radiofonica.
Se ricordo bene, credo che una volta fosse possibile pubblicare dei contenuti audio ed ascoltarli direttamente dalla bacheca senza la necessità di montarli su un video o pubblicarli con applicazioni specifiche, ecco mi piacerebbe che questa funzione fosse ripristinata. Un’altra cosa che mi manca sono i sondaggi, una volta erano disponibili, ora li hanno tolti per oscuri motivi; per le radio era uno strumento davvero utile.
Cosa ne pensi di Radiospeaker.it ?
Radiospeaker è ormai un portale imprescindibile per gli addetti ai lavori e i cultori della radiofonia, uno strumento molto utile per chi vuole essere aggiornato su tutte le principali radio e per chi sta lavorando per entrare o affermarsi in questo mondo. Complimenti a tutta la redazione e lunga vita a Radiospeaker.it
Articolo a cura di Maurizio Schettino