Novità per Pandora Radio, l’emittente radiofonica statunitense, che, secondo le ultime notizie, è stata rilevata dalla Sirius Xm Holdings con una transazione in azioni di Pandora Media la quale, come riporta Il Sole 24ore, viene valutata per 3,5 miliardi di dollari. 

Continua, quindi, l’attività di Sirius protesa a dominare il mercato della musica in streaming, già partita, in precedenza, con la partecipazione del 15 % per 480 milioni di dollari. L’ ultima transazione, sempre secondo le pagine del giornale di economia, dovrebbe essere completata nel primo trimestre.

Una situazione che vede Sirius Xm prevalere particolarmente, all’interno di una visione generale che continua a creare pareri discordanti da parte di coloro, i tradizionalisti, che non rinunciano alla diffusione via FM ed altri, gli innovatori, che confidano nelle potenzialità offerte dalla rete.

Ma, al di là di questi numeri, in che misura si inseriscono questi canali di diffusione musicale nel vasto panorama concorrenziale dell’etere?

Secondo noi, il web resta un potenziale da sfruttare, o meglio , saper sfruttare, con la giusta competenza e professionalità. Non a caso, diverse sono le realtà web che campeggiano in rete e di cui noi stessi, di Radiospeaker.it, spesso abbiamo dato evidenza nei nostri articoli. La musica on – line si ascolta, magari anche quella settoriale, ma la qualità nella sua diffusione dipende, inevitabilmente, da una serie di componenti tecniche che fanno la differenza.

Indubbiamente, oggi c’è un proliferare continuo di portali o applicazioni che permettono un accesso immediato e vicino anche alle esigenze degli utenti. Un aspetto che da un lato forse fa preoccupare, seppur relativamente, la radiofonia standard, che si vedrebbe “rubare” gli ascoltatori, propensi alla ricezione di qualcosa di diverso e tecnologicamente nuovo, forse anche più immediato.

Articolo a cura di Maurizio Schettino