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Gli Studi Radiofonici

Una delle differenze che contraddistingue la radio dalla televisione è data dall’assenza di immagini, anche se oggi con la radiovisione e company, la radio può essere “spiata” quotidianamente. Ma da sempre l’FM ha suscitato curiosità proprio per l’assenza di immagini che potessero, in qualche modo, contestualizzare quella voce tanto preferita e seguita ogni giorno.

Da qui, quindi, anche la volontà di scoprire cosa ci sia concretamente intorno alla figura del conduttore, per quanto riguarda proprio la struttura entro la quale egli si trova a lavorare. Così come la televisione, anche la radio gode di studi di trasmissione, completamente accessoriati con tutto il necessario per una corretta emissione. Nello specifico, però, vi sono differenze a seconda del tipo di emittente ( regionale o nazionale).

Infatti vi potrebbero essere casi in cui gli studi radiofonici vengano allestiti all’interno di un appartamento di un semplice palazzo, in altri casi l’emittente radiofonica potrebbe collocarsi in centri di produzione, creati ad hoc, situati magari in zone periferiche di una città e adibiti solo ed esclusivamente alla trasmissione di programmi radiofonici. Da questi due differenti aspetti deriva inevitabilmente la dimensione e il numero dello studio/i. Si possono riscontrare situazioni in cui la struttura dispone di 2 studi, uno adibito alle trasmissioni in diretta, l’altro per la post-produzione di programmi quali, ad esempio, giornali orario. In media questo tipo di organizzazione investe l’emittenza locale o regionale.

Per quanto concerne, invece, i network, questi potrebbero essere costituiti da interi palazzi o edifici in stile aziendale,dove i vari piani hanno i rispettivi studi di registrazione/diretta oltre a stanze prettamente adibite alla redazione di ogni singolo programma, il tutto potrebbe essere comprensivo di un box all’ingresso (“centralino”) oltre ad una sala relax utile anche per accogliere i fedeli ascoltatori desiderosi di incontrare i loro speaker preferiti. In ogni caso, indipendentemente dalle dimensioni, visitare e respirare l’ineguagliabile aria di uno studio radiofonico, accresce quel desiderio di comunicare già insito in uno speaker “in erba”, trepidante nel voler prendere il posto di un professionista.

C’è da dire però che ormai con l’avanzare della tecnologia e del mezzo stesso, la radio sta assumendo una dimensione quasi “domestica”. Infatti, sono svariati gli esempi di giovani informatici ed appassionati di radio che creano la postazione comodamente tra le proprie mura di casa, dando vita ad interessanti ed innovative web radio, un fenomeno, questo, come abbiamo spesso riportato, che sta si sta diramando e che potrebbe rivoluzionare il media non solo da un punto di vista della fruizione, ma anche dell’organizzazione logistica.

Articolo a cura di Maurizio Schettino

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