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Parliamo con Flavio Mucciante: Direttore di Rai Radio 2

Oggi Radiospeaker.it incontra il direttore di Rai Radio 2 Flavio Mucciante. Lo abbiamo contattato subito dopo l’uscita dei dati Radio Monitor pubblicati da Eurisko per un commento a caldo e poi abbiamo proseguito la nostra chiacchierata parlando del palinsesto di Radio 2, delle novità in arrivo, della reintroduzioine di vecchi programmi rai attraverso il Podcast e del futuro della raido in generale. Di seguito l’intervista completa:

Lei si è più volte espresso sull’impossibilità di paragonare i dati Eurisko a quelli Audiradio, ma essi verranno comunque presi in considerazione dal mercato pubblicitario. Qual’è la sua obiezione principale alla metodologia usata per la ricerca Radio Monitor?
Eurisko Radio monitor è un’indagine privata, che si e’ inserita in un vuoto del mercato. Potrà, forse, segnalare alcune linee di tendenza ma sconta, inevitabilmente, una fretta eccessiva, sia nei criteri di rilevazione sia in quelli di elaborazione dei dati, sulla spinta di un’esigenza pressante della pianificazione pubblicitaria. Eurisko rileva come l’ascolto radiofonico in Italia sia diminuito del 10 per cento, in netto contrasto con quanto affermato nell’ultimo rapporto del Censis sul consumo dei media nel nostro Paese. Nella rilevazione dei sette giorni, a fronte di un calo del 6 per cento del numero di ascoltatori,l’ indagine evidenzia, in pochi mesi, incrementi per alcuni network commerciali che vanno dal 70 al 104 per cento. Le sembra un dato credibile?

Dopo la pubblicazionie dei dati Eurisko, molti network stanno rivedendo il proprio palinsesto. Anche Radio 2 sarà coinvolta dal così detto “Radio Mercato”? Ci sono novità in vista, oltre alla possibilità di avere Chiambretti in onda tutti i giorni e la voce che parlava di Fabio Volo?
Chiambretti è travolgente, fa la differenza e speriamo di riuscire a realizzare da settembre il progetto di una trasmissione quotidiana ,che coltiviamo da tempo. Un’altra new entry dovrebbe essere Flavio Insinna con un programma nel week end, del quale sarà anche autore, dove avrà modo di esprimere tutto il suo talento e la sua creatività con una forte interazione con gli ascoltatori. Due fuoriclasse, che vanno ad arricchire una squadra della quale fanno già parte Max Giusti, Neri Marcorè, Dose e Presta, Greg e Lillo, Luca Barbarossa , Virginia Raffaele, Dario Ballantini, Max Paiella, Cirri e Solibello e tanti altri. Per quanto riguarda Fabio Volo, ho letto che avrebbe ancora un anno di contratto con Dee Jay. Quando è venuto ospite in via Asiago, da Max Giusti, mi sembra si sia molto divertito.

Con programmi come Babylon e RaiTunes, Radio 2 si sta rivolgendo prepotentemente ad un pubblico giovane ed appassionato di musica: continuerete a puntare su questa strada per distinguervi sempre di più dalle altre Emittenti Rai?
Radio2 ha nella musica uno dei suoi marchi distintivi di immediata riconoscibilità. Il nostro obiettivo è non  assomigliare a nessuno dei nostri concorrenti. Tutte le proposte musicali hanno una loro originalità:  dall’elettronica di “Babylon” alla radio che suona il web di “Rai tunes”, dal lounge di “Pop Corner” alla musica nera di “Urban suite”, dall’ “alternativa”   “Moby Dick”  alle esibizioni dal vivo dei più grandi artisti italiani e internazionali. Solo questa estate trasmetteremo, in diretta, i concerti di Norah Jones, Kasabian, Battiato,  Duran Duran,  Killers, Sigur Ros, Franz Ferdinand.

L’idea di reintrodurre i podcast di trasmissioni che hanno fatto la storia della Radio come Alto Gradimento è stata vincente. Dobbiamo aspettarci il ritorno di nuovi programmi del passato Rai?
La rete consente oggi di moltiplicare l’offerta all’infinito. Accanto al palinsesto “on air” è possibile proporre palinsesti alternativi “on demand”. In questo senso l’archivio di Radio2 è prezioso: vogliamo farlo conoscere ai più giovani e, allo stesso tempo, preservarlo nel tempo. Con “Alto gradimento”, grazie alla entusiasta collaborazione di Renzo Arbore e di tanti ascoltatori, abbiamo recuperato materiali, all’epoca andati distrutti, che la Rai non possedeva più. Dal passato sono riemersi personaggi come Jack Folla, che oggi ha anche un profilo facebook, opere indimenticabili come il Mercante di fiori, sceneggiati sulla mafia, radiofumetti e perfino  il De bello gallico, letto da Elio (di Elio e le storie tese). Ma saranno ancora tante le sorprese che riproporremo in autunno

Secondo lei la Radio di un tempo aveva “qualcosa” che manca alla Radio di oggi?
Posseggo due apparecchi della fine degli anni Quaranta, che mi fanno pensare ad un forte  momento di aggregazione al contrario di quanto avviene oggi con il podcast e le cuffiette. Ma è difficile fare un paragone: per molto tempo la radio è stata l’unica fonte di informazione per milioni di persone. Oggi l’offerta è fortemente differenziata anche per micro target di pubblico. In un aspetto,però, la radio non è cambiata: non si ascolta inerti sul divano di casa. Resta un mezzo dinamico per individui in attività e menti brillanti…

Qualcuno è critico nei confronti di programmi “borderline” come Melomani per caso (programma che unisce la comicità alla musica lirica): cosa risponde a chi dice che è un programma più adatto a Radio 3?
La cifra stilistica di Radio2 è quella di affrontare qualunque argomento con la chiave dell’ironia surreale. Dj Spinetta e radio coatta classica (uno dei must di “610”) discettano con competenza di grandi compositori in slang romanesco. Una gag che ha avuto parole di apprezzamento anche sull’Osservatore romano. Ubaldo Pantani e Virginia Raffaele affrontano l’opera con l’atteggiamento dei neofiti ma arricchiscono la narrazione con gli umori del pubblico e interviste a personaggi autentici o di fantasia, nel segno della loro straordinaria verve comica.

Come si immagina la radio tra 20 anni?
La radio tra vent’anni potrebbe essere soltanto una modalità di espressione, immateriale. Non credo esisterà ancora un apparecchio radio ma la radio attraverserà comunque la nostra vita. Già oggi ha invaso, in alcuni casi impossessandosene, web e apparecchi televisivi.

Qual è il programma che sogna di realizzare o il conduttore che vorrebbe avere sulla sua Emittente?
Ho avuto la possibilità di realizzare numerosi progetti di grande soddisfazione da quando sono a Radio2. Un programma che manca oggi in palinsesto è una sorta di “viaggio in Italia”, da intraprendere con il nostro pullman vetrina, che utilizziamo per i grandi eventi.Il racconto di un Paese che sta profondamente cambiando. Il conduttore ideale lo abbiamo già: Claudio Sabelli Fioretti.

Conosce il nostro sito? Cosa ne pensa di Radiospeaker.it
Conosco e apprezzo Radiospeaker. Credo rappresenti un utile strumento per gli appassionati, per chi vuole avvicinarsi al mondo della radio e anche per gli addetti ai lavori.

Intervista a cura di Giorgio d’Ecclesia
Respondabile Radiospeaker.it

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