101 anni dal primo annuncio radiofonico in Italia
Il 6 ottobre 1924, alle ore 21:00, la voce di Ines Viviani Donarelli inaugurava ufficialmente la storia della radio italiana. Era il primo annuncio radiofonico trasmesso via etere dalla URI – Unione Radiofonica Italiana, antenata della RAI, in diretta dalla stazione di Roma.
La trasmissione prevedeva un concerto di musica operistica, un bollettino meteorologico e le notizie della Borsa. Con tono solenne ma accogliente, la Donarelli pronunciò parole destinate a entrare nella storia:
“URI, Unione Radiofonica Italiana. 1-RO: stazione di Roma. Lunghezza d’onda metri 425. A tutti coloro che sono in ascolto il nostro saluto e il nostro buonasera. Sono le ore 21 del 6 ottobre 1924…”
Per decenni la voce fu attribuita a Maria Luisa Boncompagni, soprannominata “Zia Radio”, ma nel 1997 Barbara Scaramucci, allora direttrice delle Teche Rai, scoprì negli archivi RAI di Firenze che apparteneva a Ines Viviani Donarelli.
La nascita di un legame che dura da oltre un secolo
Da quella sera, la radio ha accompagnato generazioni di italiani, raccontando i momenti più significativi del Novecento e attraversando rivoluzioni tecnologiche, sociali e culturali.
A 101 anni di distanza, il mezzo si conferma vivo e centrale: capace di informare, emozionare e creare comunità, adattandosi ai tempi ma senza perdere il proprio linguaggio più autentico — la voce.
Un mezzo indistruttibile: dallo spot RCA alla realtà
Per celebrare questo anniversario, ripercorriamo la storia della radio con uno spot storico degli anni ’50 della RCA Victor Portable Radio, che mostrava un crash test in cui una radio restava intatta mentre un’altra si distruggeva.
Il messaggio era chiaro:
“No breaking, no chipping, no cracking.”
Un claim che oggi descrive perfettamente la resilienza della radio, capace di resistere a ogni epoca restando un punto fermo della comunicazione.
101 anni di resilienza e cambiamento
In un secolo, la radio ha attraversato:
- il passaggio dall’analogico al digitale
- l’avvento della radio via Internet, DAB+ e streaming
- l’integrazione con podcast e formati ibridi
- gli alti e bassi economici, le crisi tecnologiche e i mutamenti nei modelli di ascolto
Eppure la radio è rimasta in prima linea, reinventandosi e continuando a essere un mezzo di compagnia, informazione, intrattenimento e aggregazione.
Dalla prima voce al futuro digitale
Dal microfono di Ines Viviani Donarelli alle radio DAB e ai podcast di oggi, la radio ha percorso più di un secolo di evoluzione senza mai perdere la sua anima.
Un percorso che Radiospeaker.it continua a raccontare ogni giorno, tra nuove tecnologie, formazione e interviste ai protagonisti del settore.