Allarme associazioni di categoria: a rischio i fondi per radio e TV locali, appello al Parlamento
Le associazioni dell’emittenza locale lanciano l’allarme sugli emendamenti alla Legge di Bilancio: previsti tagli strutturali alle risorse per radio e televisioni locali nel triennio 2026-2028.
Le associazioni di categoria che rappresentano radio e televisioni locali tornano a esprimere forte preoccupazione per il contenuto di alcuni emendamenti alla Legge di Bilancio, giudicati penalizzanti per l’intero comparto dell’emittenza locale, con un appello al Parlamento. A lanciare l’allarme sono Confindustria Radio Televisioni – TV Locali, AERANTI-CORALLO e A.L.P.I. Radio-TV, attraverso un comunicato stampa congiunto.
Tagli ai fondi per radio e TV locali: rischio da 20 milioni di euro l’anno
Secondo quanto evidenziato dalle associazioni, le modifiche proposte all’articolo 129 della manovra finanziaria prevederebbero un taglio strutturale di circa 20 milioni di euro annui alle risorse destinate a radio e televisioni locali per il triennio 2026-2028.
Una riduzione che, secondo le organizzazioni di categoria, potrebbe avere conseguenze rilevanti sul piano economico e occupazionale, mettendo in difficoltà numerose imprese del settore, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro e indebolendo il pluralismo dell’informazione locale.
Subemendamenti correttivi in Commissione Bilancio
Le associazioni prendono atto che, a seguito delle proteste del comparto, in Commissione Bilancio del Senato sono stati presentati subemendamenti correttivi, sia da esponenti della maggioranza sia dell’opposizione.
Tra le proposte ritenute utili per ridurre o superare le criticità segnalate, vengono citati i subemendamenti presentati da rappresentanti di Lega, Fratelli d’Italia e Partito Democratico.
L’appello al Parlamento: “Difendere l’informazione locale”
Alla vigilia delle votazioni, le associazioni rivolgono un appello a tutte le forze politiche, chiedendo di sostenere i subemendamenti correttivi per evitare conseguenze definite gravi e potenzialmente irreversibili per il sistema dell’informazione locale.
Difendere radio e televisioni locali – sottolineano infine le associazioni – significa tutelare il pluralismo informativo, l’occupazione e il diritto dei cittadini a essere informati su quanto accade nei propri territori.