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Boyband: caratteristiche ed evoluzione

Come è evoluto il concetto di boyband negli anni? Vediamolo ricordando alcuni protagonisti della scena musicale.

Boyband: caratteristiche ed evoluzione

Gli ultimi anni ’90 e i primi anni 2000 sono stati senza dubbio gli anni in cui, più di tutti, hanno spopolato le boyband. Ma negli anni questi gruppi musicali hanno modificato alcune loro caratteristiche e ne hanno mantenute altre. Insomma, hanno subito una vera e propria evoluzione, in linea con il mercato musicale, radiofonico e i gusti del pubblico. Fattori sempre in movimento.

Agli esordi delle prime boyband, stazioni radio, programmi Tv dedicati alla musica, ma anche diari e stanze dei teenager. Tutto era invaso da brani, testi e poster dei gruppi del momento.

Se pensiamo alle boyband di un tempo, l’esempio più eclatante che ci viene in mente è indubbiamente quello dei Backstreet Boys, ma l’origine delle boyband in generale, in realtà potrebbe risalire a qualche anno prima.

Boyband: caratteristiche ed evoluzione

A sdoganare il concetto di “gruppo” tutto al maschile sono stati probabilmente i Jackson 5 nel 1963. Ma a spianare definitivamente la strada al concetto di boyband che da quel momento in poi avremmo sempre inteso, furono i Take That, negli anni ’90.

Vestiti in coordinato, canzoni d’amore e balletti ben studiati, la ricetta giusta per fare impazzire i fan. E non solo, a completare il tutto c’erano anche le singole personalità dei componenti, generalmente molto diverse tra loro.

Da quel momento l’industria musicale iniziò a lanciare boyband di successo. Abbiamo già citato i Backstreet Boys come esempio eclatante, ma non furono da meno gli N’Sync e i Blue. Questi ultimi inoltre, chiusero letteralmente un’era. Ma cosa ha definito effettivamente il concetto di boyband nel corso degli anni?

Boyband: una definizione

Una boyband è solitamente composta da quattro o cinque componenti, tutti ragazzi, che oltre a saper cantare devono anche avere una forte presenza scenica e, soprattutto, devono saper ballare.

Durante i loro concerti infatti, non si assiste solo ad un’esibizione canora, ma ad un vero e proprio spettacolo in cui è impossibile restare fermi. D’altronde, è anche comprovato che persino in macchina è impossibile non improvvisare balletti, quando la radio, in un momento revival, trasmette uno di quei pezzi che ci fanno inevitabilmente ritornare ragazzini.

Il concetto di boyband, comunque, non è riservato solo agli uomini. Se infatti le controparti femminili dei Backstreet Boys erano le Spice Girls, quelle dei Blue erano le Pussycat Dolls.

L’evoluzione delle boyband

I Blue segnano solo la fine di un primo capitolo, per quanto riguarda la storia delle boyband. Infatti, mentre loro si avvicinavano ad un periodo di pausa che li avrebbe visti ognuno con la propria carriera da solista, per poi riunirsi successivamente, la Disney si affacciava anche nell’industria musicale.

Nel 2005 su Disney Channel arrivarono i Jonas Brothers, un gruppo di tre fratelli che tra album, film, clip musicali e serie tv per ragazzini, diede vita ad un vero e proprio franchising. Successivamente fu la volta di un altro fenomeno musicale degno di nota, non per quanto riguarda i gusti, ma per quanto riguarda il clamore suscitato: il fenomeno degli One Direction.

Cosa era cambiato in questo nuovo capitolo? Per quanto riguarda i Jonas Brothers, erano sicuramente un primo esempio di progetto transmediale. La loro musica era fruibile non solo attraverso stazioni radio, album e programmi tv musicali, ma anche attraverso film, e le iconiche riviste dell’epoca.

Per quanto riguarda gli One Direction invece, furono uno dei primi esempi di boyband con totale esposizione mediatica, grazie all’utilizzo dei social network.

Non solo USA

Quello delle boyband non è solo un fenomeno americano, anche Italia ed Inghilterra avevano la loro personale fetta di mercato e non solo per quanto riguarda la domanda, ma anche l’offerta.

In terra nostrana per esempio, nel 1994 debuttavano i Ragazzi Italiani, ma con il passare degli anni le nostre boyband si sono concentrate su altri generi un po’ più rock, come i Finley, rap (ma sempre con sonorità pop) come i Gemelli Diversi o addirittura l’opera mista al pop, come i più recenti Il Volo.

Il fenomeno dei BTS

Negli ultimi tempi però, il mercato musicale occidentale ha trovato un degno concorrente in quello orientale. É infatti recente il successo mondiale dei BTS, boyband sudcoreana che unisce l’amarcord al futuristico.

Se infatti per certi versi ricordano le prime boyband degli anni 2000, per altri aggiungono elementi innovativi. Tra versatilità dei generi musicali e tematiche trattate che non coinvolgono solo l’amore, ma anche i problemi adolescenziali, dai più classici ai più seri.

Sarà poi per il loro fascino esotico, ma le loro esibizioni sembrano arrivare da un altro pianeta.

Arianna Giago

Arianna Giago

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