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Cresce la fiducia nella radio per i francesi

La notizia arriva direttamente dai nostri “cugini d’oltralpe” e riguarda i dati relativi alla Francia e, anche se non riguarda direttamente il nostro Paese, è certamente curioso scoprire quanto emerge dalla lettura di essi.

Per prima cosa, pare che tra i francesi ci sia un’alta ricerca di informazioni attendibili, soprattutto in questi ultimi anni dove gran parte dei “media” si è lasciata coinvolgere in quel fenomeno che ha portato alla nascita di moltissime “fake news”, come vengono definite oggigiorno. Si tratta di un problema ormai crescente, con cui anche noi italiani abbiamo spesso a che fare. Qualcuno si inventa una notizia falsa, senza verificare la veridicità della stessa e in men che non si dica i mezzi di comunicazione la “rimbalzano” prima di scoprire, anche con qualche giorno di ritardo, che non c’era nulla di attendibile in essa.

Dai dati emersi nelle ultime ricerche, sembra che in Francia sia cresciuta la fiducia nei mezzi di comunicazione che potremmo definire “tradizionali”: giornali, televisioni e radio. Infatti, da un attento raffronto tra le informazioni disponibili agli inizi dell’anno 2017 e quelle dell’anno 2018, si possono notare alcuni cambiamenti. La fiducia in Internet è in calo dell’1%. Il motivo, credo sia scontato: la più ricca miniera di “fake news” è proprio la rete. E’ invece in crescita la fiducia nella televisione (+7%) o nei “giornali” (+8%).

La radio, dal canto suo, vede una crescita di fiducia nei suoi confronti del 4%, ma rimane in percentuale il mezzo di comunicazione che riscuote maggior fiducia da parte del pubblico: addirittura il 56%. Non viene data una spiegazione dettagliata in merito a questi dati, ma è bello provare a fare delle ipotesi e riscoprire quanto la radio sia preziosa ai giorni nostri.
Come abbiamo detto, la rete (e i social) è lo strumento principe per poter creare della “fake news”, dal momento che tutti hanno libertà di parola e azione, riuscendo a fornire con grande facilità informazioni false.

Certamente la televisione risulta più attendibile, anche perché chi parla spesso “ci mette la faccia” e dunque deve stare più attento a diffondere informazioni errate. Certo è che però nel mezzo televisivo, dove tutto è spettacolo, a volte si può incappare in qualche notizia sopra le righe che poi si rivela falsa o inventata. Anche la carta stampata è sicuramente più affidabile, anche perché quanto viene scritto rimane e non si cancella, dunque serve sempre molta attenzione prima di diffondere false informazioni. Certo è che a volte, per fare uno “scoop” o attirare l’attenzione del lettore, certe notizie vengono alterate.

Il segreto della radio e dell’attendibilità di essa nel dare informazioni e notizie è molto complesso. Probabilmente il motivo di ciò risiede nello stretto legame tra chi trasmette e chi ascolta: il primo non può tradire la fiducia del secondo, altrimenti lo perderà per sempre. Forse oltre a questo in radio c’è una minor volontà di “spettacolarizzare” qualsiasi evento, qualsiasi notizia di cui si parla. E poi c’è la voce, quella voce che, anche se nessuno ci vede, ci spinge indirettamente a metterci la faccia in quel che diciamo. C’è quel patto non scritto che ci lega alla grande famiglia degli ascoltatori, c’è quella fiducia, quel rispetto tra gli uni e gli altri che fa sì che la radio sia ancora portatrice di verità, autenticità, bellezza.

Sarebbe curioso conoscere dei dati simili a quelli francesi relativi al nostro Paese. Sarebbe bello perché, anche se i numeri fossero differenti, sono certo che il primato della radio tra i mezzi di comunicazione in grado di fornire notizie e contenuti veritieri sarebbe confermato.

Articolo a cura di Mattia Savioni

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