HomeMagazineIn UK la Radio è in netta crescita: ecco perchè

In UK la Radio è in netta crescita: ecco perchè

Secondo gli ultimi dati della RAJAR, la compagnia incaricata alla rilevazione dei dati d’ascolto nel Regno Unito, il settore radiofonico inglese è in netta crescita.

Nei dati del secondo trimestre si può notare un’aumento delle entrate dovute al mercato radio dell’11%! Apprendiamo la notizia da Allaccess, che spiega anche quali potrebbero essere i motivi di tale successo secondo James Cridland, che si definisce un “radio futurologist”.

Dopo aver effettuato alcune interviste le motivazioni secondo il futurologo sono le seguenti:

1) Il pubblico radiofonico rimane in buona forma, la radio è un mezzo che piace e che appassiona ancora molto gli inglesi.

2) In secondo luogo, l’audio digitale. Il podcasting, il web e la trasmissione DAB hanno aiutato a rivitalizzare il mezzo radio. I direttori delle radio delle agenzie pubblicitarie, precedentemente consegnati ai tempi bui in quanto erano gli unici a lavorare su un mezzo senza una chiara proposta pubblicitaria “digital”, ora si trovano a lavorare sulla nuova brillante stella del mondo digitale. In particolare, il Regno Unito si è concentrato sulla personalizzazione e tragetizzazione dell’ascoltatore proponendo la vendita di annunci audio su tutto, dalla radio in streaming ai servizi musicali e ai podcast. Tale argomento lo abbiamo approfondito con un Workshop di Mirko Lagonegro al WRF17.

3) Il terzo motivo elencato si scontra con il secondo: la radio non è soltanto online. Questa è una buona cosa se consideri tutti i problemi che hanno avuto online quest’anno: dall’avere annunci accanto a contenuti dubbi, o misurazioni pubblicitarie dubbie che hanno sovrastimato le visualizzazioni o il coinvolgimento. Infatti ci sono alcuni lati negativi del digitale come ad esempio l’adblocking: circa il 30% delle visite ai siti web hanno come requisito quello di disattivare gli ad-blockers e questo probabilmente allontana parte dei possibili utenti. Come mezzo pubblicitario tradizionale in FM, la radio non soffre di nessuna di queste cose: contenuti affidabili e regolamentati.

4) Infine, il Regno Unito ha un gruppo di difesa del settore commerciale radiofonico molto forte, tra tutti Radiocentre, a differenza dei gruppi statunitensi  che non collaborano molto tra loro, come NAB, Nielsen e RAB. L’aggregatore di flussi radiofonici Radioplayer ha anche fatto un ottimo lavoro da un punto di vista tecnico, assicurando che tutta le radio del Regno Unito abbiano un posto nel cruscotto, su un Amazon Echo o nei ricevitori radio ibridi del futuro. Radioplayer infatti, a differenza degli altri aggregati di flussi, permette alle singole emittenti di gestire direttamente l’advertising audio sui propri prodotti in streaming e podcast.
A voi le riflessioni.

Articolo a cura di Stefano Tumiati

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