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Dati d’Ascolto Anno 2017: tutti felici tranne…

Nota: prima parte dell’articolo scritta alle ore 23:00 del 23 gennaio 2018

Come al solito pubblichiamo i dati in anteprima per darvi delle sensazioni a caldo, poi questo articolo verrà rivisto con calma, domani mattina, e ricondiviso ad analisi avvenute. Purtroppo il vizietto di pubblicare i dati dopo le 22:00 non sembra passare e a quest’ora la mente non è fresca e lucida e si rischierebbe di tralasciare diversi dettagli. (Aggiornamento delle ore 10:00, di seguito le analisi complete sul quarto d’ora medio – N.D.R.)

Considerate questo articolo flash come una bozza rapida per celebrare l’arrivo degli attesi Dati d’Ascolto riferiti all’Anno 2017, indagine curata da Tavolo Editori Radio (TER) e appena pubblicata sul loro sito.

Per il momento preferisco lasciar parlare i numeri, con la nostra ormai nota tabella comparativa tra dati corrispondenti (in questo caso Anno 2017 – Anno 2016), anche se devo ricordare che le due rilevazioni non possono essere paragonate perchè è cambiata la metodologia di rilevazione rispetto a quella utilizzata nella ricerca Radio Monitor (dati 2016) e sono cambiati alcuni parametri nella raccolta dei dati.

Per il momento mi permetto di riassumere, in modo “carloniano”, che sembrano confermati gli ultimi dati relativi al primo semestre 2017 mobile: il segno è positivo per tutte le radio “commerciali”, fatta eccezione per Radio Capital che ha quel fastidioso trattino “meno” a ricordarle che c’è bisogno di un colpo di reni e perdono tutte le Radio “pubbliche” della Rai (tranne Isoradio che guadagna quasi duecentomila ascoltatori).

Nota: Seconda parte dell’articolo scritta alle ore 9:00 del 24 Gennaio 2018

Per entrare nel dettaglio direi di soffermarci sull’analisi del quarto d’ora medio, dove noterete, questa tabella/classifica viene stravolta in diverse posizioni.

Il quarto d’ora medio, lo ricordo per chi non fosse esperto del settore, si tratta di un dato molto importante, soprattutto per gli investitori pubblicitari, perchè indica quanti ascoltatori ci sono mediamente ogni quarto d’ora (nelle 24 ore), quindi quante potenziali “orecchie” ascolteranno il messaggio promozionale dello sponsor ogni volta che andrà in onda.

Notiamo subito come, dal punto di vista pubblicitario, Radio 105 sia molto più appetibile nel quarto d’ora medio rispetto al dato del giorno medio, passando dalla quinta posizione alla seconda e sorpassando quindi in un sol colpo RDS, Radio Deejay e Radio Italia. Nonostante un calo di 85.000 ascoltatori (il calo più eclatante secondo la tabella) 105 è bel al di sopra dei competitor e non ha nulla da temere. 

Meno bene per Radio Deejay che perde una posizione rispetto al 2016 nell’ AQH e viene sorpassata da RDS (quella che ottienie il balzo in avanti migliore quest’anno in questo dato) e si trova sul collo il fiato di Radio Italia, orami alle costole con una differenza minima nel numero di ascoltatori.

Il dato rispecchia nelle perdite quello del giorno medio per quanto riguarda le Radio Rai (tranne per Isoradio che ha un netto trend positivo) e per Radio Capital, ma tra queste quella che vede la freccia scendere verso il basso in modo più vertiginoso è Rai Radio 2, che necessita, mi permetto di dire, di un’identità molto più chiara e forte per invertire questa tendenza.

Riesco a sentire fino a qui invece i botti e i brindisi di casa Niespolo, con Radio Kiss Kiss che conferma il suo trend positivo sia nel giorno medio con un balzo in avanti notevole (451.000 ascoltatori un più) che nel quarto d’ora medio (con 10.000 ascoltatori guadagnati).  

Stesso discorso per RTL 102.5 ormai su un altro pianeta (inutile dilungarsi). Piccola parentesi per Radio Freccia, la piccola di casa Suraci, che regala già delle belle soddisfazioni al suo patron (non avendo dati da paragonare dovremo aspettare per valutarne il progresso).

To be continued…

Articolo a cura di Giorgio d’Ecclesia

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