HomeMagazineLinus si racconta in un’ intervista dopo il Premio Cuffie d’Oro

Linus si racconta in un’ intervista dopo il Premio Cuffie d’Oro

Come membro di Radiospeaker.it sono felice di aver scoperto gli attesi vincitori del Premio Cuffie D’Oro 2015 in programma sabato 3 ottobre all’Expo di Milano. Scelta da una Giuria di esperti, Linus e Nicola Savino hanno vinto il premio “The couple”.

Da fan di “Deejay Chiama Italia” non mi stupisce, ma da attenta ascoltatrice e appassionata di Radio, mi sono chiesta quale sia la formula segreta di tanto successo. Cosa rende, in generale, un’emittente radiotelevisiva un marchio di qualità riconosciuto in Italia? Obiettivamente per cercare di rispondere a questa domanda, ho deciso di partire da Milano e dai milanesi e, per farlo bene, sono partita da un intervista esclusiva, che Pasquale di Molfetta di Casa Deejay ha concesso al quotidiano Nano Press.

Io sono cresciuto in un paese di periferia che era lontano anni luce dalla metropoli, cioè la distanza tra Milano e dove stavo io era di pochissimi chilometri, ma penso di aver cominciato a conoscere Milano solo alla fine delle superiori, diciamo alla prima fidanzata milanese. Era un punto d’arrivo, Milano, una città che tutto sommato rappresentava qualcosa. Ai tempi era sicuramente una Milano più bella di quella di oggi, magari non fino in fondo perché se guardi le cartoline c’erano le macchine in Piazza del Duomo, e questo sicuramente non era meraviglioso, però era molto più caratterizzata. Era una Milano fatta da milanesi, lo dico da milanese terrone nel senso che comunque il milanese è una figura un po’ ibrida: per me è milanese chi vive e ha vissuto qui, non ha importanza il pedigree, credo. Io sono figlio di pugliesi, nato in Umbria, sposato con una romagnola… ma mi sento profondamente milanese.”

In questa emozionante video-intervista scopriamo il “milanese” che c’è in Linus e, non è da poco. Milano è sempre stata considerata la città delle opportunità, quella che ti permette, se sei capace, di vivere concretamente il tuo sogno, qualsiasi esso sia. Per Linus, ad esempio, è stata una sfida vinta. Quando pensiamo Milano, inquadriamo, in genere, correttezza e rispetto per le regole.

Il “nostro” Linus rispecchia questa cultura che è tipica di Milano e dei lombardi, ma per fortuna si trova anche in altre regioni italiane. Per questo credo non sia un caso che sia nata proprio qui la grande Radio Deejay. Ma Pasquale non è solo un eccellente manager e un bravo conduttore radiotelevisivo, è un uomo semplice, dotato di una buona sensibilità.

“Quelli della mia generazione non avevano diritto ad avere sogni, cioè il mio sogno era semplicemente fare, fare qualcosa. Nella pratica non pensavo mai che avrei fatto un lavoro come questo, nel senso “artistico” e soprattutto fortunato e di successo.”

Ironia e acume sono doti comuni per un buon radiofonico e Linus non ne fa eccezione. Personalmente ascolto con regolarità il suo Morning Show su Radio Deejay e trovo sempre contenuti di valore e idee intelligenti per affrontare al meglio la quotidianità. Senza voler elogiare troppo nessuno, credo sinceramente che l’idea di inquadrare sport e atletica come metafora esistenziale sia vincente. Un atleta è un duro che sa lottare per raggiungere i suoi obiettivi sportivi e nella vita bisogna imparare a lottare per dare senso pieno ai propri sogni, quelli veri.

Le grandi Radio hanno dietro sempre grandi uomini che fanno della storia italiana la vita di tutti, perché la “buona comunicazione” non è solo informazione spicciola, ma un forte scambio di esperienze. Forse è questo il segreto o meglio la formula magica che rende una Radio, una grande realtà: farsi piccoli.

Grazie Radio!

Articolo a cura di Nicoletta Zampano

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