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Radio Meeting Online 2025: professionisti dell’audio a confronto sull’AI

Un appuntamento diventato centrale per i professionisti della Radio e del Podcasting.

Radio Meeting Online 2025: professionisti dell’audio a confronto sull’AI

Torna Radio Meeting, il format di incontri dedicato agli editori, manager e tecnici del settore Radio e Audio, questa volta incentrato su automazione, qualità audio e nuove sfide etiche.

Dopo tre appuntamenti nel primo anno tra cui quello in presenza del maggio 2024, che aveva riunito a Milano numerosi professionisti tra confronti informali e approfondimenti tecnici, l’edizione del 28 maggio 2025 si è svolta online. Un’edizione con un taglio più verticale, pensata per affrontare un tema specifico e di grande attualità: come moltiplicare l’offerta editoriale senza moltiplicare il lavoro, sfruttando automazione, intelligenza artificiale e strumenti di nuova generazione.

Moderato da Piero Rigolone, consulente Radio e Digital Audio e tra i principali promotori del format, l’incontro ha rappresentato un punto di riferimento per capire come cambia il lavoro dell’editore audio nell’era dell’intelligenza artificiale.

L’automazione al servizio della creatività: il caso Open Radio al Radio Meeting

Al centro della sessione, l’evoluzione della piattaforma Open Radio, fra le più avanzate per la gestione e distribuzione dei contenuti on demand in ambito radiofonico. Open Radio è una soluzione consolidata per chi cerca un sistema professionale che coniughi flessibilità, automazione e qualità. Oggi è parte di IndiPlay S.r.l., una Startup Innovativa fondata da Piero Rigolone e Alessandro Rinaldi che beneficia della loro esperienza pluridecennale nel settore Broadcast, estesa al management editoriale e
commerciale.

La novità più discussa di questa edizione è l’integrazione tra il flusso di produzione podcast e le funzioni di AI e Audio Processing, che permettono non solo di automatizzare la pubblicazione degli episodi, ma anche di generare descrizioni, articoli, tag e metadati in modo automatico, a partire da un semplice file audio.

Abbiamo voluto rendere accessibili a tutte le redazioni strumenti professionali, riducendo il tempo necessario per lavorare sui contenuti, senza rinunciare al controllo umano”, ha spiegato Rigolone. “La nostra piattaforma non vuole sostituire il lavoro editoriale, ma renderlo più veloce e sostenibile.

Il sistema consente, ad esempio, di caricare una registrazione – da un’intervista a una rubrica o a un notiziario – e lasciare che la piattaforma si occupi del resto: sigle, descrizioni, normalizzazione audio, pubblicazione e persino monetizzazione tramite formati ADV in pre-roll, post-roll o display.

Stereo Tool: il suono diventa professionale, senza compromessi

Un momento particolarmente apprezzato dai partecipanti è stato quello dedicato al processamento audio, grazie alla recente integrazione di Stereo Tool nel flusso di Open Radio. La parola è passata a Fiore Confuorto di Funky Junk, da anni punto di riferimento in Italia per la qualità sonora nel broadcasting.

La differenza tra un audio trattato e uno lasciato al naturale si sente, anche se spesso non la si sa spiegare”, ha detto Confuorto. “Un contenuto con una dinamica coerente, una voce ben definita e livelli uniformi non solo è più piacevole da ascoltare, ma aumenta anche la fiducia e l’attenzione dell’ascoltatore.

Durante l’incontro è stato mostrato un esempio pratico: due clip audio, una trattata con Stereo Tool e una no. Pur con le limitazioni della trasmissione su Google Meet, la pienezza del suono, l’equilibrio dei livelli e la presenza della voce erano percepibili con chiarezza.

Confuorto ha inoltre sottolineato come queste tecnologie non siano riservate solo alla musica o ai grandi network, ma rappresentino una risorsa preziosa anche per le produzioni vocali più semplici: notiziari, podcast informativi, contenuti editoriali.

Voce Umana: l’AI sostenibile che valorizza il lavoro umano

Uno dei temi più sensibili toccati dal Radio Meeting è stato il text to speech e la clonazione vocale. L’intervento di Andrea Thomas Gambetti, fondatore di Voceumana.ai, ha dato respiro a una prospettiva etica e innovativa sull’utilizzo delle voci sintetiche.

Ci sono voci AI che sembrano reali, e voci reali che sembrano finte”, ha detto Gambetti. “Il nostro obiettivo non è rimpiazzare gli speaker, ma offrire loro nuove possibilità. Cloniamo solo voci umane autorizzate, con contratti chiari e retribuzioni trasparenti, anche in base al numero di ascolti.

Il progetto Voce Umana permette quindi a giornalisti, speaker e doppiatori di “delegare” alla propria voce sintetica la lettura di testi, garantendo comunque qualità e stile. Il risultato è un contenuto vocale fedele, realistico e – soprattutto – sostenibile dal punto di vista creativo ed economico. Il servizio Voce Umana è in fase di integrazione con Open Radio e sarà reso disponibile come opzione.

Nel contesto radiofonico, l’utilizzo può essere particolarmente interessante per contenuti informativi come previsioni meteo, bollettini economici o notiziari brevi, dove l’aspetto relazionale è meno cruciale.

La radio del futuro tra automazione e autenticità

Il dibattito si è spostato anche su un piano più filosofico: fino a che punto è giusto automatizzare? E in che misura l’intelligenza artificiale può entrare nel flusso editoriale radiofonico?

Molti operatori, pur riconoscendo il valore degli strumenti mostrati, hanno evidenziato l’importanza di non snaturare l’identità della radio, fatta di relazioni, emozioni e voci autentiche.

Come ha ricordato Rigolone: “La radio è una relazione tra persone. E ogni volta che inseriamo una voce sintetica nel palinsesto, dobbiamo chiederci se stiamo aggiungendo valore o togliendo autenticità. Diverso è per i servizi audio nativi, inclusi alcuni tipi di podcast”.

D’altro canto, le opportunità offerte dalla tecnologia sono concrete. L’automazione può liberare tempo, snellire i flussi e aumentare la qualità, se usata con consapevolezza e supervisione umana.

Radio Meeting, un evento tecnico, ma non solo: l’importanza del confronto

Come nella migliore tradizione del Radio Meeting, dopo la fase più tecnica dell’incontro c’è stato spazio per le domande dal pubblico, gli interventi spontanei, il racconto di use case reali. Un momento prezioso per chi lavora quotidianamente sul campo e cerca soluzioni concrete.

Tra le voci intervenute, anche chi utilizza la piattaforma per trascrivere le aperture dei TG e organizzare rassegne stampa automatizzate. Un esempio di come l’AI possa diventare un alleato quotidiano anche per le redazioni più snelle.

“Usiamo questi strumenti per ottimizzare, non per sostituire”, ha ricordato un partecipante. Un messaggio che riassume bene lo spirito dell’intero incontro.

Verso il prossimo appuntamento in presenza

In attesa dell’edizione in presenza prevista per l’autunno 2025 a Milano, il Radio Meeting conferma la sua vocazione di osservatorio tecnico, luogo di confronto e palestra di innovazione per l’intero ecosistema radiofonico.

Dopo il successo dell’edizione 2024 – dove si era parlato di loudness war, schedulazione intelligente con GSelector e palinsesti geolocalizzati – il 2025 spinge l’acceleratore sull’AI, l’automazione e le interfacce ibride tra testo e voce.

Con un messaggio chiaro: la radio cambia, ma non perde la sua anima. Anzi, si arricchisce di strumenti per esprimersi meglio, essere più sostenibile e raggiungere nuove audience.

Adriano Matteo

Adriano Matteo

Tecnico del suono radiofonico, live e broadcast, giornalista iscritto all'albo pubblicisti della Puglia e grande appassionato di radio in tutte le sue sfaccettature. Leggi i miei articoli

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