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Norvegia verso l’addio alla radio in FM: si passa al Dab

La notizia era nell’aria, mancava soltanto l’ufficializzazione da parte del governo di Oslo, arrivata nelle ultime ore: la Norvegia dirà addio alla radio in FM nel 2017, e passerà definitivamente al digitale (nel corso dell’articolo analizzeremo gli aspetti positivi ma anche quelli potenzialmente negativi di questo cambiamento).

Si tratta di una decisione storica, in quanto il paese scandinavo sarà il primo in assoluto a effettuare questa conversione, salutando definitivamente la radio “analogica”, ossia il sistema di trasmissione più utilizzato al mondo dal secolo scorso ad oggi.

La data da segnare con un cerchiolino rosso è l’11 Gennaio 2017, giorno in cui la radio FM in Norvegia verrà spenta per sempre; lo switch off verrà completato entro il 13 Dicembre dello stesso anno.

Si passerà alla trasmissione digitale, denominata Dab (Digital Audio Broadcasting), disponibile nel Paese già dal 1995.

La Norvegia sarà il primo Stato ad affidarsi completamente a questa tecnologia, ritenuta il futuro della radio un po’ in tutta Europa. Scelta coraggiosa, che comporterà una vera e propria rivoluzione, a cui i cittadini norvegesi sembrano ampiamente preparati.

Secondo un’indagine condotta in Norvegia da TNS Gallup, oltre il 50% degli ascoltatori è in possesso di apparecchi Dab e li utilizza quotidianamente. Inoltre, sempre facendo fede a questa indagine, il 20% delle auto dei cittadini norvegesi è equipaggiata con sistemi digitali, e gli apparecchi FM prossimi al riciclo ammontano a ben otto milioni di unità.

Secondo il governo di Oslo, questo cambiamento porterà notevoli vantaggi anche agli utenti, che avranno a disposizione più canali radio e dunque una maggiore varietà di contenuti, con una qualità audio superiore, paragonabile a quella di un compact disc.

Ora cercheremo di fare maggiore chiarezza, analizzando vantaggi e svantaggi della radio digitale rispetto a quella analogica, in riferimento alla situazione del nostro Paese e tralasciando quello che sta per accadere in Norvegia, vero e proprio precursore in questo senso.

Tra i vantaggi vi è sicuramente l’assenza di interferenze sul segnale, uno dei più grandi difetti della radio analogica. Da non sottovalutare quella che tecnicamente viene definita “multiplazione del segnale”, e che in parole povere permetterà a più segnali di coprire lo stesso canale e di conseguenza più emittenti potranno condividere lo stesso spazio di trasmissione senza interferenze tra di essi.

Altro aspetto vantaggioso è la ricerca automatica e la conseguente memorizzazione delle stazioni effettuata dal ricevitore stesso. Ciò significa che non sarà più necessario sintonizzare il programma ascoltato mentre si effettua uno spostamento.

Altro aspetto di grande rilevanza è il risparmio energetico che il Dab garantirebbe alle emittenti radiofoniche, attualmente costrette a destinare cifre enormi alle multinazionali del settore energetico per poter trasmettere. Questo potrebbe permettere alle emittenti, soprattutto quelle locali che per forza di cose non dispongono della stessa liquidità dei grandi network, di ottimizzare le risorse economiche a disposizione e dunque di prosperare, aprendo scenari completamente nuovi. Siamo nel campo delle suggestioni e delle supposizioni e ci fermiamo qui: bisogna analizzare anche i “contro” del passaggio al digitale.

I principali svantaggi del Dab, allo stato attuale, sono i costi elevati degli impianti trasmittenti e soprattutto la quantità limitata di dispositivi compatibili in commercio, e tra le autovetture, e tra gli apparecchi ad uso casalingo o portatili. In Italia sono ben poche le automobili che hanno a bordo un ricevitore Dab, semplicemente perchè allo stato attuale è ritenuto non necessario e alzerebbe i costi di produzione di una vettura.

Insomma, ci sarebbe bisogno di puntare con decisione sul digitale prima di esprimere un giudizio completo ed esaustivo. Le potenzialità del mezzo sembrano notevoli, e non può certo essere un caso che un Paese europeo abbia deciso di puntare esclusivamente su esso. In Italia le trasmissioni Dab sono iniziate ufficialmente nel 2013 in provincia di Trento, ma il progetto è ancora lontano dall’espansione su vasta scala, nonostante gli addetti ai lavori siano quasi tutti concordi nel considerarlo il futuro della radiofonia.

I sostenitori della radio tradizionale possono dormire sonni tranquilli: lo switch off in Italia non è all’orizzonte. Ai fautori del progresso tecnologico, invece, non resta che fare un viaggio in terra scandinava per assaporare a pieno il gusto della radio del futuro.

 

 

Articolo a cura di Fabrizio Pascale

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