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Radio Rock: la video-intervista all’Editore Patrizia Palladino

Oggi Radiospeaker.it incontra l’editore di una delle radio più amate a Roma: Radio Rock.
Patrizia Palladino ci ha accolto, insieme alla responsabile dell’ufficio stampa Claudia Carrescia, con grande cordialità e disponibilità. Ci ha dimostrato quanto il Rock non sia solo musica, ma vada oltre. Uno stile di vita, un modo di condividere e affrontare le giornate e un modo d’essere. Di seguito trovate il video con l’intervista dove è possibile vedere anche gli splendidi studi della radio che da ventotto anni appassiona centinaia di migliaia si ascoltatori ogni giorno.

Salve Patrizia e grazie per averci ospitato. Radio Rock ha puntato tutto sulla musica (rock) e sulla personalità dei propri deejay e “deejee” (termine in uso a Radio Rock per le conduttrici N.D.R.). Ma c’è un terzo elemento che regge il palinsesto ed è il pubblico. Quanto conta in radio, a differenza di altri mezzi di comunicazione,  il contatto diretto con gli ascoltatori?
Sicuramente il fatto di aver da sempre attivato una relazione con l’ascoltatore ha fatto sì che Radio Rock diventasse un po’ il simbolo dell’interazione e dell’interattività. Una cosa che credo ci invidiano molto le altre Emittenti: questa capacità di relazionarci con il pubblico-ascoltatore. Ci sono i pro e i contro anche di questa cosa, perché magari il conduttore viene condizionato da questa interazione e dai commenti degli ascoltatori. E’ bravo lo speaker di Radio Rock, perché è abituato a questo, e riesce a gestirlo. Considerando che la radio è fatta di emozioni, questa possibilità di relazionarci con l’ascoltatore ci premente un grande scambio di emotività e di emozioni. Possiamo dire che Radio Rock realizza a pieno quello che rappresenta la radio: uno scambio di emozioni.

GUARDA IL VIDEO DELL’INTERVISTA A PATRIZIA PALLADINO

Fare radio è soprattutto servire il pubblico. Per servirlo bisogna conoscerlo bene. Secondo lei gli ascoltatori romani di cosa hanno realmente bisogno?
Diciamo che il pubblico che ascolta la musica rock già si distingue rispetto ad un pubblico generico. Chi ascolta musica rock ha un atteggiamento diverso rispetto a chi ascolta musica commerciale. C’è una ricerca, e questo già ti pone in un modo diverso. Si crea un gruppo di ascolto e si stabilisce un’interazione molto forte. Tant’è vero che da qualche tempo abbiamo attivato la nostra sala live e abbiamo coinvolto le band: emergenti, meno emergenti, insomma a vario livello. C’è un sentire comune in questa cosa perché facciamo tutti musica rock, tutti vogliamo suonarla e ascoltarla, e viviamo tutti un certo modo di essere.

Radio Rock  in termini d’ascolto è tra le radio romane più ascoltate. Si trova subito sotto radio globo ed  il gruppo dimensione suono (roma, due e rampower). Secondo lei si può riuscire a guadagnare terreno e a salire di qualche posizione nella tabella degli ascolti?
Senz’altro. Ora, farlo non è molto semplice, sopratutto rispetto ai mezzi che abbiamo noi e quelli che hanno altre aziende radiofoniche. C’è un percorso che stiamo portando avanti e che cerchiamo di allargare. Non rimanere la nicchia ma diventare una radio ascoltata anche da quelli che pensano che sia una nicchia. Dobbiamo cercare di trasmettere questo messaggio: “Radio Rock è ottima musica ed è anche quello che ascolterei”. Dobbiamo cercare di attirare gli ascoltatori che “ascolterebbero musica rock”, però pensano che Radio Rock sia troppo di nicchia, troppo Rock.

I conduttori della radio vengono lasciati completamente liberi, a briglie sciolte, almeno così sembra ascoltandola. Senza fare troppa attenzione alla dizione, ai tempi, alle competenze tecniche. Questo è un valore aggiunto o può essere visto da alcuni come una mancanza di professionalità?
Ci stanno tutte e due le cose. Da un lato  questa spontaneità è la forza dei conduttori e della radio, perché gli ascoltatori ci vedono esattamente come loro e non si crea nessuna distanza. Dall’altra parte si corre il rischio di dare l’impressione che non ci sia un’attenzione a certi canoni e principi della radio. Bisogna trovare una via di mezzo in tutte le cose. Se Radiorock andasse troppo verso quella direzione rischierebbe di non far avvicinare più gente nell’ascolto. E’ proprio questo il mio lavoro continuo (che è la mia ansia): cercare di portare gli speaker ad essere spontanei quanto basta e nello stesso tempo di riuscire ad avere una linea che sia il più pulita possibile.

Ci sono delle novità in arrivo nel 2013 che ci può anticipare?
Guarda il momento è difficile e fare grandi cambiamenti non è possibile. Smuovere un equilibrio ottenuto dopo una serie di eventi che sono accaduti negli ultimi due anni è complicato. Abbiamo già avuto diversi cambiamenti e il 2013 sarà un anno in cui stabilizzare alcune cose. Andremo a sviluppare ulteriormente l’ambito della musica live suonata qui da Radio Rock. Siamo tra le pochissime radio, se non l’unica radio che trasmette musica dal vivo, in diretta dagli studi della radio con una sala live predisposta solo per fare questo. Di cambiamenti ne abbiamo fatti veramente tanti in questi ultimi due anni quindi, devo assolutamente consolidare quello che abbiamo fatto.

Per quanto riguarda gli eventi dal vivo di cui ci accennava?
Si, stiamo confermando alcune idee che avevamo messo in campo proprio alla fine del 2012. Partiremo con la seconda edizione di Festivàl che è un momento in cui accettiamo una serie di “sogni del cassetto” di chi suona e li mandiamo in onda in concomitanza con il festival di Sanremo. Il nostro si chiama Festivàl, andrà in onda dal martedì al sabato la sera dalle nove a mezzanotte. L’altra cosa che ci tengo a dire perché è una cosa particolare – tanto per ritornare a quel discorso in cui dicevamo “dobbiamo parlare di rock e sdoganare un po la nicchia” – abbiamo messo su una community di mamme rock. La community dei Genitori Rock: rivolta alle mamme e ai papà rock. Una community per parlare e condividere le problematiche di chi ha dei bambini ma rimane rocker! Genitori rock sarà un altro punto e momento d’incontro, tanto per condividere ulteriormente. E poi rafforzeremo ancora di più il Saturday Rock Live (SRL), programma di musica dal vivo con band che potranno suonare nella nostra sala live. E’ un momento molto particolare, c’è un coinvolgimento di tutti gli speaker e ci sono dai due ai quattro live al pomeriggio. Ultimamente c’è stato un tributo ai Beatles con voci femminili. Questo per dimostrare che il Rock non è solo maschile, è anche femminile, è anche genitori rock. Insomma il Rock è tanto.

E per voi cos’altro è Rock?!

Intervista a cura di Giorgio d’Ecclesia
Responsabile Radiospeaker.it

Admin Radiospeaker

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