HomeMagazineRadiocompass 2019, la Radio rende: il Mezzo Radiofonico gode ottima salute

Radiocompass 2019, la Radio rende: il Mezzo Radiofonico gode ottima salute

In questi giorni, in Italia, si è tenuto un evento molto importante e seguito per il mondo della radiofonia nazionale: il RadioCompass, quest’anno arrivato alla quarta edizione.

Infatti, proprio ieri 23 gennaio si è tenuta la conferenza a Milano, presso la sede de Il Sole 24 Ore. Oggi, invece, si è svolta a Roma presso Spazio Novecento.

Gli ultimi dati dimostrano come la Radio mantenga i suoi ascoltatori e incrementi il tempo speso sul mezzo, dato non scontato vista la crescita esponenziale di Internet e altre piattaforme multimediali. Ma è soprattutto sul target commerciale (individui 15-54) che la Radio riesce a mantenere una superiorità numerica invidiabile.

Anche in termini di raccolta pubblicitaria il mezzo mostra ottima salute con un incremento negli ultimi 5 anni del 23%, secondo solo a Internet che registra una crescita quinquennale superiore al 40%.

In Italia emerge anche un sentimento di passionalità nei confronti della Radio che non ha eguali negli altri paesi europei. E che sia un mezzo amato è testimoniato anche dalla crescita di fan/follower sui social media.

Inoltre si è rivisto come, ancora una volta, Radio e Internet siano complementari non solo in termini di profilo di fruitore, ma anche e soprattutto in termini di fruizione. Chi naviga sul web è molto più radiofonico della popolazione offline.

Secondo GroupM, media holding del gruppo WPP, la radio ha oltre 50 milioni di interazioni giornaliere (che si traducono in più di 350 interazioni settimanali) e più di 360 categorie di interessi. L’agenzia ha analizzato poi i dati raccolti e ha suddiviso la popolazione nei seguenti otto cluster.

Il primo di essi è la Active Family, di cui fanno parte 3,5 milioni di cittadini. Sono prevalentemente mamme tra i 25 e 44 anni di età. Queste, essendo fortemente assorbite dalla gestione familiare, ascoltano in modo massiccio la radio (il 65% di loro lo fa tutti i giorni). 

Poi ci sono i Money Seeker, ossia 4,1 milioni di persone, in prevalenza maschi di età tra i 35 e i 44 anni, orientati all’affermazione personale e lavorativa. Per questi, la radio è la colonna sonora energizzante delle loro giornate: l’ascolta il 72% soprattutto in ufficio ed è fonte di aggiornamento continuo sia per le notizie dell’ultima ora che per i tormentoni musicali del momento. Tra i loro interessi spiccano gli argomenti finanziari, la tecnologia (con gli ultimi gadget) e la vita notturna.

Gli Small Business, invece, rappresentano il popolo delle partite iva: commercianti, artigiani, free lance, etc. Sono ben 3,6 milioni di persone e sono molto orgogliosi per il loro lavoro e per la loro appartenenza al territorio. La radio (che il 73% di loro ascolta tutti i giorni) è una presenza costante nelle loro giornate: la tengono accesa mentre viaggiano. Conoscono molto bene i palinsesti delle diverse stazioni radiofoniche sulle quali seguono con assiduità programmi e personaggi preferiti. 

World Citizen sono oltre 4 milioni di persone, di età giovane e centrale caratterizzate da uno stile di vita dinamico e orientato alla ricerca di esperienze di qualità. Dedicano la gran parte del loro tempo e delle loro risorse ai viaggi e all’esplorazione delle culture, anche le più lontane. Aggiornati e globalizzati, non sono il core target della radio ma hanno un rapporto intenso con il mondo audio (audioscape).

Prevalentemente donne tra i 18 e i 34 anni, le Socializer sono 3,3 milioni e rappresentano una parte della popolazione che ormai vive in stato quasi simbiotico con i social, quelli visivi soprattutto. Sociali anche per abitudini di vita rappresentano la parte più spensierata della popolazione. 

Nester sono persone che vivono in modo più semplice e tranquillo. Sono circa 5 milioni, frequentano sempre lo stesso gruppo di amici e hanno spesso un animale domestico. Sono pieni di curiosità e di interessi culturali: cinema, lettura, giochi. La radio (il 59% la ascolta tutti i giorni) è una presenza costante nelle loro giornate, come sottofondo, mentre navigano on-line. Ma anche come bolla per cullarsi nel loro mood.

L’Open élite comprende oltre 2 milioni di persone di età superiore ai 45 anni. È il profilo più evoluto ed esclusivo: hanno una forte sensibilità per l’estetica e per temi sociali – come la sostenibilità. Sono forti utenti radiofonici (66% tutti i giorni) ma anche forti fruitori di quotidiani e pay tv. Per loro, ascoltare la radio è la cosa più vicina alla lettura.

L’ultimo segmento, i Digital Mainstreamer, sono il segmento più numeroso, 6,4 milioni di persone e rappresentano la “gente”, ovvero la pancia generalista della nostra società. Sono il core target dei media di intrattenimento (social inclusi). La loro relazione con la radio è viscerale (69% tutti i giorni). Usano la radio per cantarci sopra (nella doccia o nel traffico) e la ascoltano per seguire i personaggi famosi e al supermercato.

In sintesi, si può notare come la radio sia ancora un mezzo attuale e come coinvolga tutta la popolazione in modi diversi. 

Articolo a cura di Francesco Pinardi

Francesco Pinardi

Francesco Pinardi

Conduttore radiofonico, speaker, giornalista e studente di Scienze della Comunicazione presso l'Università degli Studi di Torino. Leggi i miei articoli

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