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Anche i Simpson omaggiano la Radio!

Ben volentieri abbiamo parlato di film radiofonici, ma mai ci siamo soffermati sui cartoni animati. Stavo guardando i Simpson, nel frattempo pensavo a Radiospeaker, e in un attimo mi si è accesa la lampadina: quante volte è capitato che nella famiglia più gialla del piccolo schermo comparisse la radio? Parecchie! E la puntata che mi è venuta in mente ha dato lo spunto per questo articolo.

I Simpson non sono un semplice cartone animato, sono un simbolo, uno specchio del mondo e dell’America, e se spesso e volentieri il loro creatore Matt Groening ha inserito la radio nelle storie di Homer e della sua famiglia qualcosa vorrà pur dire. La puntata in questione proviene dalla decima stagione, si intitola Schermaglie fra Generazioni e la storia si sviluppa a partire da una serata “sbronza” di Homer con i suoi amici che distruggono mezza scuola in preda ai fumi dell’alcool.

Tuttavia non viene svolta nessuna indagine e il commissario Winchester incolpa i ragazzini di Springfield imponendo il coprifuoco in città per i più piccoli. Gli adulti potranno così spassarsela dopo il tramonto senza avere di mezzo i loro figli e viene anche posizionato un’enorme cartellone “pubblicitario” con il commissario che sorveglia e intimidisce i ragazzi mentre beve il caffè da una tazza. Bart e gli amici tentano di violare il coprifuoco per vedere un film horror, ma vengono scoperti e puniti; a questo punto, ispirati proprio dal film in cui i bambini protagonisti erano in grado di leggere nella mente degli adulti, decidono di divulgare tutti i segreti dei loro genitori per ridicolizzarli di fronte all’intera popolazione.

Ed ecco spuntare la vera protagonista della puntata: la radio. I ragazzi creano una trasmissione pirata dal nome “Conosciamo Tutti i Vostri Segreti” trasmettendo dal grande cartellone di Winchester grazie alla trasduzione della modulazione d’ampiezza creata dalla cavità dell’enorme tazza (spiegazione del professor Frink) e iniziando a portare il terrore a Springfield. Verranno poi scoperti e il tutto si concluderà con un bel “litigio” tra i bambini, gli adulti e perfino gli anziani.

Al di là della genialità della storia (per chi apprezza i Simpson), ci sono alcuni riferimenti molto interessanti. La trasmissione è condotta dai ragazzi con accento inglese, forse per ricordare le radio pirata UK o anche Radio Londra che trasmetteva messaggi in codice durante la Seconda Guerra Mondiale. Infatti, quando Lisa trova “casualmente” la vecchia radio del nonno e la accende di fronte a Homer e Marge, si sente uno stralcio di un discorso di Franklin Delano Roosvelt, mentre in lingua italiana niente meno che la dichiarazione di guerra di Benito Mussolini. Ancora, la radio viene messa proprio in salotto sopra la tv, e Lisa ricorda alla famiglia che una volta era la radio ad essere ascoltata tutti insieme, e non la televisione.

Verso la fine della puntata, uno strumento radiofonico verrà ascoltato dall’intera città per conoscere i segreti degli adulti. Ma è l’atmosfera di questi 20 minuti di cartone animato che colpisce, quando i ragazzi affermano di conoscere tutti i segreti dei grandi una reale paura si può percepire, perché sentiamo una semplice voce e null’altro; non è la televisione, internet o la stampa, è una voce nel silenzio, è il fascino della radio che si può percepire anche nei Simpson. Quando Lisa e compagni stanno pensando a come fare per divulgare le notizie, viene scartato il web e Bart afferma: “dobbiamo raggiungere persone le cui opinioni contano davvero”, quasi a voler dire che ancora oggi è la radio lo strumento di comunicazione più serio e moderno che esista.

Come detto prima non è l’unica puntata in cui compare la radio, in un’altra Lisa trasmette un disco del suo amico jazzista appena deceduto per rendergli omaggio, e lo fa da una piccola emittente locale. Oppure quando Telespalla Bob si candida a sindaco di Springfield la sua campagna elettorale passa soprattutto in radio grazie ad un programma di un suo sostenitore, che addirittura era riuscito a farlo scarcerare comunicando al mondo la sua innocenza attraverso l’etere. Nella terza stagione Bart riceve in regalo un radio-microfono dando origine a scherzi che lo cacceranno nei guai. Di esempi ce ne sono altri, chissà quanti mi sfuggono in questo momento, e dimostrano quanto questo strumento di comunicazione rappresenti ancora un punto fondamentale della nostra vita sociale.

E voi amanti del mondo radiofonico, avete altri esempi da suggerire e altre storie da raccontare? Le aspettiamo con ansia!

Articolo a cura di Davide Porro

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