HomeMagazineWorld Radio Day: la Radio, un fascino senza fine

World Radio Day: la Radio, un fascino senza fine

Innovazione ed emozioni, questi gli elementi che da sempre hanno contraddistinto un media in grado di sorprendere con il suo unico fascino. Forse perché caratterizzato dalla presenza di un solo “canale”, quello della voce, in molti casi “amica” quotidiana delle giornate di milioni di ascoltatori.  Anche se oggi  è stata “smascherata” dall’influenza della radiovisione, la magia di immaginare chi vi fosse dall’altro lato è tuttora sempre un piacere, come lo è essere accompagnati da una colonna sonora radiofonica, qualsiasi sia l’emittente o lo speaker preferito di turno.

E sono proprio tanti i conduttori radiofonici che ricordano con gioia ed un pizzico di piacevole nostalgia le prime dirette radiofoniche o magari l’ingresso in un importante network. Un risultato, magari per qualcuno   frutto di un sogno durato anni, che grazie ad una solida preparazione e determinazione, insieme ad un pizzico di fortuna, si è realizzato.

Sono le voci dei protagonisti dell’FM nazionale a mettere in luce l’importanza assunta dalla radio, grazie anche al successivo inserimento di alcuni di loro nel mondo della televisione. E dopo anni di tubo catodico, questi stessi conduttori è possibile ritrovarli dinanzi al microfono di una prestigiosa emittente radiofonica; insomma, come si suol dire,  “il primo amore non si scorda mai”.

Ed è proprio quella stessa passione, che da sempre ha accomunato gli speaker che si sono succeduti nel corso degli anni, ad essere presente nell’animo delle nuove generazioni, delle “nuove leve”, talentuose, che scalpitano e aspirano ad un posto di rilievo, al momento forse “scippato” da un personaggio di successo, magari completamente estraneo all’universo radiofonico ma portatore di succulenti ascolti.

Ebbene si, quei benedetti ascolti, dai quali tutto dipende e che spesso non vengono digeriti da coloro che sono stati vittime di cambiamenti o addirittura licenziamenti apportati proprio in seguito ad un calo d’utenza, inevitabilmente collegato ad una diminuzione di introiti pubblicitari e quindi, di guadagno per l’azienda.

Sembra essere questo il maggior problema al quale deve far fronte l’attuale universo radiofonico, sempre più tecnologico, o meglio, “social”. Una forte concorrenza che spesso porta ad un’assenza di idee oltre che un’emulazione continua di stili e contenuti, con annesso andirivieni di voci ormai straviste, ops, strasentite. Non sarebbe meglio di tanto in tanto “rischiare”?

Ma nonostante tutto, a noi la radio piace, pure troppo, con tutti i suoi pro e contro. La possibilità di poter parlare, sapendo che dall’altro lato, possiamo far compagnia a qualsiasi ascoltatore impegnato nelle faccende personali più disparate, ci entusiasma.

Forse siamo troppo di parte? Probabile, ma la radio sostanzialmente è questa, ricca di quella bellezza ineguagliabile che ci permette così di omaggiarla, anche ma non solo in questa importante ricorrenza.

Articolo a cura di Maurizio Schettino

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