Agcom difende la radio in auto: “DAB+ e FM restino obbligatori, anche nei sistemi connessi”
Dal rischio di auto senza sintonizzatori all’interfaccia delle smart TV: l’Agcom lancia un appello per tutelare la radio come servizio di interesse generale.

L’Agcom interviene a difesa del ruolo pubblico e gratuito della radio. Con una segnalazione formale inviata al Governo italiano, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha chiesto che venga salvaguardata la presenza dei ricevitori DAB+ e FM nelle automobili, anche nei modelli dotati solo di sistemi di infotainment digitali connessi.
La notizia, riportata in esclusiva da Andrea Secchi su Italia Oggi, arriva a pochi giorni da un’importante riunione del Consiglio Agcom e si inserisce in un contesto più ampio: quello della revisione delle linee guida sulla “prominence” dei Servizi di Interesse Generale, tra cui rientrano anche le emittenti radiofoniche.
Una posizione forte, che arriva a pochi giorni da un importante incontro del Consiglio Agcom e si inserisce in un contesto più ampio: quello della revisione delle linee guida sulla “prominence” dei Servizi di Interesse Generale, tra cui rientrano le emittenti radiofoniche.
Il rischio: auto nuove senza più radio via etere
Secondo l’ultima indagine Agcom sul DAB+ (delibera n. 44/25/CONS), molte auto di nuova generazione, anche di marchi noti, non montano più autoradio tradizionali, ma solo sistemi digitali connessi a internet o allo smartphone. Questi veicoli, essendo privi di un ricevitore “radio” in senso stretto, non rientrano negli obblighi di legge sul DAB+, previsti solo per i modelli dotati di autoradio integrata.
Il rischio concreto è che l’accesso alla radio diventi opzionale, a pagamento o dipendente da una connessione dati, minando il principio stesso di universalità e gratuità del mezzo.
Da qui, la richiesta di Agcom: estendere l’obbligo del DAB+ anche ai sistemi di infotainment, per garantire la presenza strutturale della radio su ogni veicolo venduto in Italia.
Radio, TV e prominence: verso nuove regole per smart TV e sistemi digitali
Parallelamente al tema automotive, Agcom sta lavorando a una nuova versione semplificata delle linee guida sulla prominence, ovvero la visibilità garantita dei servizi pubblici su smart TV, decoder e dispositivi connessi.
L’attuale delibera 390/24/CONS prevedeva l’obbligo, entro un anno, di riservare una sezione visibile e accessibile ai Servizi di Interesse Generale (SIG), tra cui radio e TV nazionali e locali gratuite, sulla home page iniziale dei dispositivi. Le richieste per l’inserimento nell’elenco SIG sono state oltre 1.100, segno di un forte interesse ma anche di una complessità gestionale che ha portato aziende come Google, Samsung e Anitec-Assinform a fare ricorso al TAR, in attesa di discussione l’11 giugno.
Le nuove linee guida potrebbero portare a:
- una semplificazione della schermata iniziale con meno icone;
- l’unificazione dei servizi radio sotto un’unica icona SIG;
- la garanzia che anche le radio in DAB+, FM e web restino visibili e facilmente accessibili.
La consultazione pubblica in corso
L’Agcom ha avviato una consultazione pubblica nazionale per raccogliere osservazioni su questi temi, cercando di equilibrare il diritto alla visibilità delle radio con le esigenze tecniche dei produttori. Il nuovo schema di provvedimento sarà poi notificato alla Commissione Europea per ottenere il parere di Bruxelles.
M.AV.E. e il settore radiofonico uniti a favore del DAB+
Nel frattempo, il network M.AV.E. (Media Audiovisivi Europei) ha auspicato che Agcom accolga le richieste degli operatori radiofonici, includendo tutti i servizi radio (nazionali e locali) su DAB+, FM e online nei Servizi di Interesse Generale e garantendo loro visibilità tanto sulle TV smart quanto nelle auto.
Il dibattito è aperto, ma il segnale è chiaro: in un’epoca dominata dai contenuti on demand e dagli assistenti vocali, la radio resta un mezzo insostituibile, soprattutto in auto, e va difesa come patrimonio collettivo.