Giuseppe Cruciani al World Radio Day: la radio tra libertà di parola e nuove sfide
Al World Radio Day 2025, Giuseppe Cruciani ha affrontato temi cruciali per la radiofonia italiana, dal politicamente corretto all’evoluzione del mezzo, fino al successo de La Zanzara, capace di conquistare pubblico tra radio, social e TV.
Il World Radio Day 2025 ha ospitato una delle voci più controverse e incisive della radiofonia italiana: Giuseppe Cruciani. Il conduttore de La Zanzara su Radio 24 ha affrontato il palco con il suo consueto stile diretto, senza risparmiare critiche, riflessioni e spunti polemici su radio, politica e media.
Dal libro al teatro: l’evoluzione di Cruciani
Cruciani ha esordito parlando del suo spettacolo teatrale, nato dal suo libro. Un’esperienza inaspettata per lui, abituato alla libertà del microfono radiofonico: “La radio è imperfetta, puoi sbagliare e correggerti. A teatro, invece, non puoi permetterti errori, il pubblico non perdona e non puoi annoiare per un’ora e mezza”. Nonostante le iniziali perplessità, l’esperienza teatrale si sta rivelando stimolante: “Pensavo di non esserne capace, invece mi sta piacendo molto”.
La radio e la sua funzione nella società
Il ruolo della radio resta centrale per Cruciani, non solo come mezzo di informazione ma anche di relazione: “La radio serve per parlare meglio, per relazionarsi, per vivere meglio. Anche solo ascoltarla fa bene”.
Ha poi ribadito l’importanza di un linguaggio libero e senza filtri, prendendo posizione contro il “politically correct”, definendolo “il male del nostro tempo”. Per lui, la radio deve essere diretta, sincera e lontana da logiche di censura: “Il merito deve valere più di qualsiasi altra cosa. Non mi interessa chi sei o con chi vai a letto, mi interessa solo quello che dici”.
Radio, social e nuovi media: il futuro del settore
Parlando del cambiamento della radio negli ultimi anni, Cruciani ha sottolineato come la fusione tra radio, televisione e social sia ormai inevitabile: “Non esiste più un solo formato, la radio deve essere anche video, social, podcast. Io stesso produco un contenuto che va bene sia in FM che sui social”.
Secondo lui, la vera sfida per le radio è sapersi valorizzare meglio: “Se confrontiamo gli incassi pubblicitari delle radio italiane con quelli dei paesi esteri, il paragone è imbarazzante. La radio dovrebbe essere più ambiziosa, investire di più, far crescere conduttori e professionisti”.
La Zanzara e il fascino dei personaggi controversi
Uno degli elementi più discussi de La Zanzara è la presenza di personaggi fuori dagli schemi, spesso criminali o estremi. Cruciani ha spiegato il fascino di queste storie: “A me piacciono i casi umani. Il crime piace perché le persone sono affascinate dal lato oscuro della società. La radio permette di esplorare queste dinamiche”.
Ha raccontato un aneddoto su un ospite finito nuovamente in carcere proprio dopo una sua intervista: “Mi dispiace molto, ma questo dimostra quanto sia potente il microfono”.
Sul fronte politico, il conduttore ha affermato che la radio offre una prospettiva unica per capire l’orientamento dell’opinione pubblica. Già in passato aveva previsto la crescita di Giorgia Meloni, basandosi sulle telefonate degli ascoltatori: “Il polso della situazione lo si sente da chi chiama ogni giorno. La gente ancora non attribuisce i problemi del Paese al governo, vedremo cosa succederà nei prossimi anni”.
Il valore della radio e il suo futuro
Cruciani ha chiuso l’intervista con una riflessione sul valore della radio: “La radio sta bene, ma va valorizzata meglio. Deve smettere di essere considerata la sorella minore della TV e deve puntare più in alto. Sogno una radio dove tutti siano milionari, dai conduttori ai fonici, agli imprenditori”.
Con il suo stile pungente e senza filtri, Giuseppe Cruciani ha lasciato il segno anche al World Radio Day 2025, confermandosi una delle voci più discusse e influenti del panorama radiofonico italiano.