HomeMagazineAspiranti speaker? I Consigli di Andrea De Sabato di RTL 102.5

Aspiranti speaker? I Consigli di Andrea De Sabato di RTL 102.5

La sua voce da speaker la conosciamo bene da anni, il suo volto pure perché è su RTL 102.5 canale 36 del digitale terrestre. E qua ci sta quell’effetto sorpresa “finalmente ti conosciamo” che è il risultato della radiotelevisione, traguardo più che decennale e azzeccatissimo per l’emittente radiofonica più ascoltata d’Italia.

Ma Andrea De Sabato di radio ne mastica dal secolo scorso, passando da Radio 105 fino ad arrivare a RTL 102.5 appunto, dove, tra tutti i suoi spazi, c’à la co-conduzione nel 2006 di “Certe Notti” con Cristina Borra e “Quelli della radio” con Sara Ventura. Il resto ce lo racconta lui, a noi di Radiospeaker.

Nella tua biografia si legge che adori giocare a scacchi, il calcio e i videogames. Nel frattempo  fai radio da più di trent’anni e sei pure papà. Ora svelaci qual è il segreto per fare davvero quello che si vuole nella vita.
“Detto così sembra che io svolga una vita tutta in discesa. Non è così. Non esiste nessun segreto o almeno io non lo conosco. Nessuno fa davvero tutto quello che desidera nella vita. Ci sono gli alti e i bassi, i piaceri e i doveri. Diciamo che sono stato molto fortunato. Certamente ci vuole molta determinazione e impegno per riuscire a raggiungere i propri desideri.”

“La tua storia da speaker di RTL 102.5 inizia nel 2000, passando poi a RTL 102.5 Television fino ad arrivare al tuo attuale spazio notturno “Nessun Dorma”, con Angelo Di Benedetto dal venerdì al sabato da mezzanotte alle 3. Com’è condurre di notte? Viene da pensare a qualcosa di surreale…”
A quei tempi avevo da poco terminato la mia storia a 105 ed ero molto affranto per come erano andate le cose negli ultimi periodi in via Turati. Ho avuto la fortuna di entrare nel mondo di RTL 102.5 prima su RTL Milano poi HIT Channel e infine sulla rete ammiraglia del gruppo. Ora sono in onda insieme con Angelo Di Benedetto nel fine settimana ed oltre a “Nessun Dorma” vorrei ricordare “La Discoteca Nazionale”, ogni sabato a mezzanotte (ci tengo molto…) La conduzione notturna da noi non è molto diversa da quella diurna, forse leggermente più spensierata ma importantissima perchè anche in quelle ore, dove molti dormono, da noi trovi sempre qualcuno “vivo”, un amico che ti tiene compagnia. Inoltre oggi il mondo è attivo anche di notte, basta pensare ai supermercati aperti 24h.

Facciamo che viene un ragazzo da te, senza nessuna esperienza, e ti dice che vorrebbe fare lo speaker radiofonico. Lo incoraggeresti e, soprattutto, che consigli tecnici e umani gli daresti?
Oggi le cose sono cambiate molto. Se un ragazzo è determinato a fare questo mestiere nessuno lo fermerà. Il consiglio che posso dare è di cercare di prepararsi il più possibile e di rimanere semplicemente se stesso, evitando di montarsi la testa. Il consiglio tecnico che posso dare è di sorridere mentre parla davanti al microfono, cosìcchè la sua voce risulti più amichevole e positiva. Attenzione però, ho detto sorridere non ridere …

Sei dentro al mondo della radio da sempre, avendo iniziato da una piccola emittente di Lecco fino ad arrivare alla radio più ascoltata d’Italia. Ci racconti il tuo primo provino importante e le volte, se ci sono state, che ti è andata male?
Non voglio risultare presuntuoso ma non ricordo un provino andato male. Devo anche dire che non ho dovuto quasi mai ricorrere a provini e quelle poche volte mi è andata bene. Mi ripeto, sono stato estremamente fortunato. Il primo provino importante forse è quello che ho realizzato per 105. Quando mi dissero che sarei andato in onda pensavo che scherzassero. Il consiglio che posso dare a chi manda provini è quello di realizzare una demo che più si avvicini allo stile della radio a cui è destinato. Per esempio se tu mandi  un provino soft ed elegante ad una radio molto “energy” e “super popolare” capisci che non va tanto bene…

Nella tua carriera, hai condotto da solo e in coppia. Cos’è più stimolante, l’improvvisazione individuale o il botta e risposta in diretta?
Chiunque risponderebbe che preferirebbe lavorare da solo ma parlare al microfono è di per se già stimolante, non importa se singolarmente o in coppia. In coppia è più difficile perchè si deve creare una complicità ed essere in sintonia. Si deve mettere da parte l’ego per il bene della trasmissione, cercando di non prevaricare l’altro e soprattutto saper ascoltare. È molto importante tenere ben presente, mentre si sta parlando, che ci sono gli ascoltatori. Io non ho mai avuto problemi a trasmettere in coppia perchè non sono eccessivamente innamorato di me stesso. Io amo la Radio!

 

Valentina Carmen Chisari

 

 

 

Valentina Carmen Chisari

Valentina Carmen Chisari

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